[Lecce-sf] verità e giustizia su Genova 2001

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著者: Silverio Tomeo
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題目: [Lecce-sf] verità e giustizia su Genova 2001
20 marzo 2006
             Lettera a Pisanu e Fassino
            Di seguito, il testo della lettera aperta al ministro Pisanu e a 
            Piero Fassino, scritta dai genitori di Carlo Giuliani, da Lorenzo 
            Guadagnucci ed Enrica Bartesaghi, del Comitato Verità e giustizia 
            per Genova.


            Ad ascoltare le parole del ministro dell'interno Giuseppe Pisanu e 
            del segretario del maggior partito di opposizione Piero Fassino, 
            verrebbe da chiedersi se per caso viviamo in un altro Paese, o 
            addirittura in un altro pianeta. Non sappiamo come e da chi siano 
            stati informati su quanto è avvenuto nel luglio del 2001, durante il 
            vertice dei G8; certamente i dati, le testimonianze, le foto e i 
            filmati che conosciamo noi - e che sono reperibili da parte di 
            chiunque, essendo depositati agli atti dei processi in corso a 
            Genova - raccontano una storia molto diversa.
            Apprezziamo l'auspicio dell'onorevole Fassino a non ripetere gli 
            errori del passato e a questo proposito gli ricordiamo quanto 
            avvenuto a Napoli nel marzo dello stesso anno, durante un governo di 
            centro sinistra e con a capo della Polizia lo stesso signor De 
            Gennaro, quando un certo numero di persone ferite sono state 
            prelevate al Pronto Soccorso e portate alla Caserma Rainero, dove 
            hanno subito violenze, soprusi e umiliazioni, quasi si volesse dare 
            loro una anticipazione di quanto in programma per Genova. Ricordiamo 
            che 31 agenti, tuttora al loro posto, sono sotto processo con le 
            accuse di sequestro di persona, lesioni personali, abuso d'ufficio, 
            falso in atto pubblico, violenza privata, danneggiamenti, 
            perquisizione arbitraria e falso. Nessuno ha mai chiesto perdono per 
            "gli errori", né ai molti manifestanti inermi inseguiti e picchiati 
            gratuitamente per le strade di Genova; né alle 93 persone aggredite 
            brutalmente alla scuola Diaz, molte delle quali porteranno per tutta 
            la vita i danni fisici e psicologici che sono stati loro inferti; né 
            ai cittadini italiani e stranieri, sequestrati e sottoposti ad altri 
            abusi e violenze fisiche, nelle caserme di San Giuliano e Bolzaneto. 
            Nessuno ha mai chiesto perdono per gli arresti arbitrari, per la 
            costruzione di prove false, per una ricostruzione ufficiale (la 
            resistenza degli occupanti la scuola Diaz) inventata.
            Nessuna "mela marcia" è mai stata rimossa, nonostante al processo 
            Diaz ci siano 29 funzionari e altissimi dirigenti di polizia 
            imputati per concorso in lesioni, falso, calunnia; anzi, molti di 
            loro sono stati promossi a cariche di grande responsabilità.
            Altri 45 agenti sono sotto processo per i fatti di Bolzaneto, 
            accusati, tra l'altro, di aver sottoposto i detenuti a trattamenti 
            crudeli, inumani e degradanti in violazione dell'articolo 3 della 
            Convenzione europea sui diritti umani e le libertà fondamentali che 
            vieta la tortura.
            Siamo convinti che la credibilità delle forze dell'ordine non si 
            possa difendere a chiacchiere, né con le fiction televisive. Siamo 
            convinti di essere noi, che da quasi cinque anni chiediamo che 
            vengano individuati e puniti i colpevoli, i migliori alleati di 
            quegli agenti che svolgono il proprio lavoro con onestà e 
            correttezza. Per quanto riguarda Carlo Giuliani, infine, che il 
            ministro Pisanu non si permetta di parlare di "sofferenza": la 
            teoria secondo cui quel giorno si sarebbero incontrati nel posto 
            sbagliato e nel momento sbagliato un giovane noglobal in cerca di 
            guai e un povero carabiniere "assediato" e spaventato è totalmente 
            falsa, come è dimostrato dalle immagini e dalle testimonianze 
            documentate. Il ministro si limiti piuttosto a riferire circa i 
            quesiti posti dalla Corte Europea, a cui il Governo avrebbe dovuto 
            rispondere entro lo scorso mese di Febbraio. La famiglia Giuliani, 
            infatti, è stata costretta a presentare ricorso alla Corte di 
            Strasburgo, che l'ha accolto, in seguito all'archiviazione, senza 
            pubblico dibattimento, dell'uccisione del figlio che, colpito da una 
            pallottola mai trovata perché mai cercata, è stato in seguito 
            arrotato due volte, preso a calci in faccia e colpito alla fronte 
            con una sassata dopo che il suo corpo era stato circondato da agenti 
            in divisa.
            http://www.piazzacarlogiuliani.org
            http://www.veritagiustizia.it