[Cm-milano] CENTRI CIVICI PER ORGANIZZARE LA FELICITA'

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(questo contributo è stato pubblicato sulla pagina milanese del manifesto di oggi)

Questo sono i centri sociali, volendo parafrasare i duellanti televisivi del secolo scorso. Ma gli atti violenti e inconsulti di sabato stanno mettendo in ombra il contributo dato dagli spazi sociali alla città. Sembra di essere tornati indietro ai primi anni '90, quando si negava loro perfino il diritto di esistere. Un mezzogiorno di follia rischia di distruggere il ricco processo di innovazione culturale e solidarietà sociale costruito col lavoro paziente di migliaia di persone, che nella stragrande maggioranza non condividono identità e pratiche passatiste e intolleranti messe tristemente in mostra sui media nazionali.

E' grazie ai centri sociali che questioni centrali come la precarietà sociale, l'ecologismo urbano, le questioni di genere, la solidarietà con gli immigrati sono state poste all'attenzione delle milanesi e dei milanesi in forme creativamente e intellettualmente inedite. Ed è grazie ai centri sociali che vengono erogati servizi e formazione, organizzati happening e presentazioni a costo zero per la collettività. Nel deserto culturale che è diventata Milano dopo il Decennio albertiniano, la sperimentazione di nuovi linguaggi e stili negli spazi sociali ha spesso costituito un punto di riferimento per giovani e studenti nella metropoli.

Ma oggi si vuole buttare via il bambino con l'acqua sporca. L'attuale maggioranza di Palazzo Marino si è pronunciata per lo sgombero di tutti i centri sociali di Milano, e la Moratti ha detto di voler fare lo stesso. Cercano di far dimenticare che AN ha la responsabilità politica grave di aver avallato politicamente presso questura e prefettura il corteo dei neonazisti di forza nuova e dei neofascisti della fiamma tricolore. E non è un caso che il corteo nazifascista si sia concluso in San Babila, nei pressi del comizio elettorale di La Russa e di tutto lo stato maggiore di AN. Un sabato da pecora dei nazifascisti, non ci può far certo dimenticare i cento giorni da lupi negli stadi e per le strade di chi nega la Shoah e inneggia al duce e alla pulizia etnica.

Per finire, non abbiamo partecipato ieri al corteo dell'Ascobaires che ha visto la presenza bipartisan di leader politici locali. Non abbiamo nessuna intenzione di confonderci con AN e altri nemici della sinistra e dei centri sociali.

Alex Foti, Paolo Di Francesco
www.sovvertiamomilano.org