Auteur: ANDREA AGOSTINI Date: À: forumgenova CC: Ambiente Liguria Sujet: [NuovoLab] legambiente su acquasola : il reè nudo
LEGAMBIENTE SU ACQUASOLA : IL RE E' NUDO
Sulla questione della sorte del Parco dell'Acquasola se ne sono dette tante negli ultimi due anni e tante se ne diranno. Ognuno ha il diritto di sostenere coerentemente le proprie opinioni e ancor di più di portare a realizzazione i propri progetti secondo i propri intendimenti.
Ma negli ultimi giorni la questione Acquasola non è più con tutta evidenza una questione intorno al destino di un parco, ma è diventata una metafora - e nemmeno tanto metafora - della democrazia e della governabilità in questa città.
Innanzi tutto appare largamente confermato come a questa amministrazione poco importa della qualità ambientale e in particolare del verde pubblico. Dopo anni di ridicoli non investimenti nel settore - nonostante mondiali di calcio, colombiadi, g8 , genova capitale europea - ci si racconta la favola che siccome il verde è degradato bisogna affidarlo alle cure dei privati perchè il Comune non ha i soldi per curarlo. In questo contorto ragionamento appare chiaro come alla civica amministrazione non importa nulla dei cittadini del centro città a cui si prevede di sottrarre per alcuni anni l'unico, sottolineiamo, unico spazio verde non contaminato da asfalto, macchine e inquinamento acustico e aereo del centro cittadino. Stiamo parlando di 4 - 5 anni di lavoro che renderebbero l'Acquasola invivibile per bimbi , anziani ed animali.
Cinque anni per un bimbo sono tutto, si vuol consegnare a una generazione una idea di città sottomessa alle automobili, dove correre, giocare, respirare e vivere insieme in tutta tranquillità e libertà all'aria aperta è precluso. L'idea che ci si propone è quella della mercificazione del tempo , luoghi dove bisogna pagare, consumare, dove solo chi può spendere ha diritti e chi non può deve starsene fuori dai cancelli, dalle porte, e farsene una ragione.
Noi abbiamo un'idea diversa ed altre priorità e per qulle ci batteremo.
La seconda questione che si evidenzia con estrema chiarezza è che in un tale clima le regole , gli impegni, la correttezza formale e la coerenza delle persone sono un optional. Non c'è un piano della mobilità delle persone e delle cose a livello cittadino e si fanno accordi con la speculazione fondiaria ed immobiliare per impestare di parcheggi ovunque la città senza alcun piano organico, senza alcun dettato se non quello di fare cassa.
Non si riesce poi a varare nonostante gli impegni pubblicamente presi sin dal maggio del 2005 e più volte riconfermati in sede istituzionale dall'amministrazione una modifica alla regola dei trasferimenti di volumi. Questo ritardo favorisce solo la speculazione che sta continuando a farsi forte di questa norma per presentare progetti che fatalmente sono approvati come atto dovuto in chiaro dispregio delle valutazioni politiche e degli impegni presi dagli amministratori.
Che dire, sono queste due morali ? Due stili che si intersecano? No., per noi sono uno solo: l'uso della cosa pubblica per favorire settori privati con finanziamenti, concessioni, "opportuni" ritardi nella messa a punto degli strumenti pianificatori vincolanti. Niente di illegale si intende, tutto è lecito, ma certo questo è il solco della finanza creativa e degli "ecofurbi" e non certo di una maggioranza di governo che si candida a governare il paese e la città per il prossimo lustro.
La terza questione, forse la più classica ed evidente è quella del conflitto di interessi. Anche qui, niente di illegale si intende.La domanda che facciamo è però di ordine politico: come è possibile che importanti pezzi della politica comunale (gli assessori ai rifiuti e alle politiche dell'acqua) siano dirette da persone che sono stati dipendenti e dirigenti ( e con tutta provabilità torneranno ad esserlo a fine mandato ) di aziende di servizi controllate dal comune?
Com'è stato possibile che una persona come l'assessore all'urbanistica di Genova abbia accettato un incarico ( anche se mediato dal suo ruolo di professore universitario ) da parte della regione Sicilia di Totò Cuffaro, che per essere stato inquisito per favoreggiamento alla mafia è stato messo in discussione anche da uomini del suo stesso partito?
Ci chiediamo poi perchè una legittima critica politica da parte di un esponente della maggioranza diventi pretesto per regolamenti di conti con minacce di espulsioni dalla maggioranza e di querele con corollario di retromarcia umiliante, che una linea coerentemente leale e di confronto tra il più autorevole esponente in giunta dei ds e i cittadini e le associazioni ambientaliste sia sconfessato dal sindaco che gli aveva dato la delega a farlo e rimosso dal suo partito che fino al giorno prima lo voleva candidare a prossimo sindaco ?
Be questo è un quadro ben miserevole per una amministrazione, particolarmente per una amministrazione di centro sinistra.
Certo noi non saliremo sul tram, su questo tram, preferiamo restare a piedi, con i piedi ben piantati all'acquasola.
Stefano Sarti
Presidente Regionale Legambiente
Andrea Agostini
Presidente Circolo Nuova Ecologia Legambiente Genova