[Incontrotempo] :25 marzo Roma Incontro Nazionale Amnistia,…

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Aihe: [Incontrotempo] :25 marzo Roma Incontro Nazionale Amnistia, art. 79, codice penale

----- Original Message -----
From: <v.miliucci@???>


Il 25 marzo a Roma( ore 9,30 Università"La Sapienza") il Forum Libertà di
Movimento promuove un Incontro Nazionale per mettere a punto la campagna per
l'Amnistia,la non punibilità delle lotte sociali,l'abolizione dei CPT e
delle leggi proibizioniste.L'incontro fa seguito alle molteplici inziative
locali che hanno animato l'attività di contrasto dell'azione
repressivo-giudiziaria : riversiamo in questo Incontro le esperienze, le
idee,le proposte per contribuire ad allargare gli spazi di libertà e
giustizia sociale.
Saluti,Vincenzo


Il Forum Libertà di Movimento

Invita i movimenti, le associazioni, la società civile ad aderire e
partecipare all'



Incontro Nazionale

Amnistia, art. 79, codice penale

proposte per immigrazione, antiproibizionismo, non punibilità delle lotte
sociali

Università La Sapienza di Roma

Facoltà di Giurisprudenza

Sabato 25 marzo 2006

Ore 9,00



Da un primo momento assembleare di chiarimento sugli obiettivi, la
formazione di tre tavoli tematici:



Immigrazione

relatore Avv.



Antiproibizionismo

relatore Avv. Roberto DE VITA



Non punibilità delle Lotte Sociali

relatore Dr. Ferdinando IMPOSIMATO



ad una plenaria dove il lavoro svolto dia vita alla promozione di iniziative
legislative per la messa a punto di esimenti e attenuanti per i reati
motivati da istanze sociali e alla promozione di iniziative di amnistia e
indulto per tali reati.



I diritti inscritti nella Costituzione non possono essere subalterni ne'
repressi dal codice penale

Apriamo nuovi spazi di libertà per dare sostanza alla democrazia









Per adesioni e info: forum.movimenti@???

                             06/89927531


                             347/7293548




Forum " Libertà di Movimento"

Incontro Nazionale sui temi dell'Amnistia, della non punibilità delle lotte
sociali,

della chiusura dei CPT e del rifiuto del proibizionismo

Roma 25 marzo ore 9,30

Università " La Sapienza"-facoltà di Giurisprudenza .

E' un incontro di lavoro , suddiviso in tavoli tematici animati da esperti
e partecipato dalle realtà sociali . Attraverso questa " messa a punto" si
intende creare le condizioni di una forte sollecitazione ad agire per
conquistare nuovi spazi di libertà ed agibilità.

E' ormai noto a tutte/i - 11.800 procedimenti penali aperti dal 2001 nei
confronti dei protagonisti delle lotte sociali( di cui un centinaio rischia
subito svariati anni di galera) - che le libertà individuali e politiche
sono state drasticamente ridotte e condizionate da una legislatura
proibizionista e liberticida che dalla Bossi-Fini, alla legge sulle armi,a
quella sulle droghe, alla recidiva/Cirielli e tante altre a riempito
all'inverosimile le carceri ( con il loro carico di infamie e "suicidi"),
intasato i Tribunali,dato più poteri alle polizie.

Mezzo milione di immigrati in coda per giorni alle Poste per la Lotteria
delle 170.000 regolarizzazioni( il paragone più verosimile è quello del
mercato della compravendita al tempo della schiavitù) , testimoniano il
fallimento di una delle leggi più liberticide, la Bossi-Fini emula della
Turco-Napolitano che ha introdotto i CPT, il carcere
preventivo-amministrativo che lede diritti universali a partire da quelli di
accoglienza e di asilo .

Tutto questo, mentre nel Paese si afferma una logica di pesante arretramento
in tema di relazioni sociali e di libertà civili. Nel voluminoso programma
dell'Unione, decine di pagine sono dedicate al tema della " giustizia", ma
sono del tutto negative sull'Amnistia, sulla cancellazione dei CPT, sulla
attualità di dare il giusto valore alle lotte sociali per sottrarle alle
logiche poliziesche e del codice penale. Non poteva essere altrimenti la
mentalità è ancora quella securitaria ! Nondimeno il contenzioso " libertà e
giustizia sociale" non può più a lungo essere eluso , pena il rischio "
banlieu" e lo scenario degli studenti francesi " in lotta contro la
precarietà" : questi autentici e attuali conflitti che rimandano al binomio
" libertà-giustizia sociale" sono all'ordine del giorno in Italia e in tutta
l'Europa liberista.

Sull'Amnistia, su questo obiettivo determinante che sarà al centro della
discussione e dell'elaborazione in ogni tavolo, dopo l'indegno show andato
in onda in Parlamento alla fine del 2005 con il voto negativo
sull'Amnistia-Indulto, verranno trovate le articolazioni e le congiunzioni
per riavviare una campagna di massa, che trovi fin dall'inizio della
prossima legislatura la capacita' di disarticolare il fortino ( 2/3 dei voti
per concedere l'Amnistia), costruito da gran parte delle forze politiche per
impedire l'attuazione di un provvedimento di equità e di critica al sistema
" dei delitti e delle pene".

L'amnistia- indulto generalizzati, l'introduzione di provvedimenti di "
esimenti-attenuanti " e di depenalizzazione per quelli che ancora passano
come " reati sociali", la cancellazione della Bossi-Fini, dei CPT,delle
leggi proibizioniste e di tutta la legislazione sulla precarietà,
sull'emergenza e sul controllo , sono gli intenti dichiarati dell'Incontro
Nazionale del 25 marzo a Roma , a cui sono invitate a portare i loro
contributi tutte le realtà del movimento.

Roma, 16 marzo 2006
Forum " Libertà di Movimento"



info e adesioni: forum.movimenti@???

            06/89927531 - 347/7293548 - 338/1964547




INCONTRO NAZIONALE

AMNISTIA, ART. 79, CODICE PENALE

SABATO 25 MARZO 2006 ore 9,00

Università La Sapienza di Roma

Facoltà di Giurisprudenza



Sono migliaia le persone che, in varie città italiane, sono oggi sottoposte
a procedimento penale per aver rivendicato la soddisfazione dei propri
diritti e il rispetto di fondamentali principi normativi dell'ordine interno
ed internazionale.

La casistica è apparentemente piuttosto varia, sia dal punto di vista delle
iniziative incriminate che da quello delle fattispecie penali individuate
dagli inquirenti, ma va rinvenuto un preciso filo conduttore, che è la
volontà, inaccettabile per uno Stato che si definisce democratico, di
delegare al diritto penale e alla magistratura penale la soluzione di
problemi sociali e politici importanti e complessi, procedendo ad una vera e
propria criminalizzazione di istanze che dovrebbero trovare ben altre sedi e
modalità di risposta.

Il nostro Paese, che è uscito da anni di grave pericolo per le istituzioni
democratiche, sconfiggendo ogni forma di terrorismo, interno ed
internazionale, ha oggi le carte in regola per superare definitivamente tali
impostazioni superate e pericolose, affermando in pieno le regole dello
Stato di diritto anche e soprattutto in rapporto alle forme di conflitto
sociale che trovano un'espressione democratica, pacifica e di massa.

Non può non essere rilevato, da tale punto di vista, il rapporto tra le
lotte in questione e la realizzazione di grandi principi previsti dall'
ordinamento interno e internazionale, come

-         la necessità di mettere definitivamente fuori dalla storia la
guerra (art. 11 della Costituzione italiana, preambolo e art. 2, par. 4,
della Carta delle Nazioni Unite) e il razzismo (art. 3 della Costituzione
italiana, art. II, 81 del Trattato costituzionale europeo; Convenzioni
stipulate sotto gli auspici del Consiglio d'Europa e delle Nazioni Unite);


-         i fondamentali diritti sociali, economici e culturali al lavoro
(art. 4 della Costituzione italiana, art. II, 75 del Trattato costituzionale
europeo; art. 6 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e
culturali), alla casa (art. 47 Costituzione; art. 11 del Patto
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali), alla salute e
all'ambiente (artt. II, 95 e II. 97 del Trattato costituzionale europeo;
art. 12 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e
culturali);


-         l'altrettanto fondamentale diritto alla coalizione, organizzazione
e lotta sindacale (artt. 39, 40 della Costituzione, Patto internazionale sui
diritti economici, sociali e culturali, art. II, 88 del Trattato
costituzionale europeo; art. 8 del Patto internazionale sui diritti
economici, sociali e culturali).




Molto si è parlato in Italia, negli ultimi anni, di garantismo. Spesso però
lo si è fatto in maniera ambigua e per promuovere e tutelare i diritti di
ristrette minoranze e discutibili prassi, purtroppo ancora diffuse, che
antepongono interessi privati al conseguimento del bene pubblico.

Riteniamo invece che il miglior modo di restituire a tale concetto il suo
valore effettivo ed originario e la sua potenzialità positiva, sia di
coniugarlo in relazione alle lotte per la realizzazione dei principi di
uguaglianza e di giustizia sociale.

In un'ottica effettivamente e genuinamente democratica, le istanze espresse
dai settori e movimenti sociali, non devono essere represse e
criminalizzate; esse al contrario devono costituire l'alimento della
dialettica democratica e spronare le istituzioni e la società a conseguire
nuovi obiettivi e traguardi, migliorando la qualità della convivenza civile.

Solo in tal modo sarà possibile, dando vita a una nuova stagione di
contrattazione sociale e di pacifico sviluppo delle lotte sociali e
democratiche, pervenire a una maggiore realizzazione dei principi
fondamentali della nostra Costituzione, che coincidono con quelli dell'
ordinamento internazionale ed europeo.

Proponiamo un incontro nazionale per parlare ancora una volta di Amnistia e
art. 79 della Costituzione ma anche di riforma del nostro codice penale,
organizzando il confronto in tre tavoli tematici a cui sono invitati i
movimenti, gli operatori del settore e le istituzioni



-         migranti e CPT


relatore Avv.

-         antiproibizionismo


relatore Avv. Roberto De Vita

-         non punibilità delle lotte sociali


relatore Dr. Ferdinando Imposimato



Obiettivo di questo incontro sarà quello di dar vita alla

·        promozione di iniziative legislative per la messa a punto di
esimenti e attenuanti per i reati motivati da istanze sociali;


·        promozione di iniziative di amnistia e indulto per tali reati.






Roma, 10 marzo 2006

Forum Libertà di Movimento