NUOVO SCOGLIO NEL PROCESSO DI PACE
DEL PAESE BASCO, EUSKAL HERRIA
Il pubblico ministero chiede lincarcerazione, fra gli
altri, di Arnaldo Otegi
BATASUNA: INCARCERARE LINTERLOCUZIONE NON È LA VIA
Gli ultimi fatti avvenuti nel nostro paese, Euskal
Herria (Paese Basco), dimostrano che è molto più
facile fare la guerra che costruire la pace. Alle
numerose iniziative politiche promosse da Batasuna in
nome della sinistra indipendentista basca, il Govero
spagnolo, in modo attivo o passivo, per iniziativa del
Partito Socialista o per pressioni del Partito
Popolare, continua a rispondere con la repressione.
Batasuna, di fronte a ciò, risponde A PIÙ
REPRESSIONE, PIÙ PROCESSO.
Non abbiamo alcun dubbio nellaffermare che, in Euskal
Herria, siamo alle porte di un importante processo
politico che potrebbe portare la pace ed il
riconoscimento dei diritti al nostro popolo, alle
porte di un processo che comporta uno scenario
democratico, dopo il lungo contenzioso politico e
militare che contrappone il nostro popolo agli stati
spagnolo e francese.
Siamo coscienti del fatto che nessuno dei processi di
pace e di normalizzazione politica al mondo è stato
lineare nel suo sviluppo e che in essi ci sono sempre
stati tentativi di destabilizzazione e di sabotaggio,
soprattutto da parte dei settori politici ed economici
che non sono interessati al loro avvio ed alla loro
implementazione. In Euskal Herria sta accadendo la
stessa cosa.
La settimana scorsa, due compagni, prigionieri
politici baschi, incarcerati e dispersi a migliaia di
chilometri dalle loro famiglie, sono morti in
prigione, uno di loro in circostanze non chiarite
(suicidato per impiccagione) e laltro, dopo avere
subito la mancanza di assistenza sanitaria, è morto
per un infarto, dopo avere trascorso tre anni in
carcere senza essere stato giudicato né, tantomeno,
condannato.
Di fronte a questa situazione e per reclamare la fine
della politica di dispersione che subisce il
collettivo delle prigioniere e dei prigionieri
politici baschi, che ha causato la morte di
trentasette persone, prigionieri e famigliari durante
i trasferimenti, oltre che per potenziare lapertura
di un processo di negoziazione, giovedì 9 marzo 2006
Btatasuna ha indetto una giornata di sciopero e
mobilitazione in tutto il Paese Basco.
La risposta dello Stato spagnolo è stata immediata:
sei dirigenti della direzione nazionale della Sinistra
Indipendentista Basca, di Batasuna, del sindacato LAB,
dellorganizzazione Askatasuna ed anche una delle
avvocate del collettivo delle prigioniere e dei
prigionieri politici baschi, corrono il rischio di
essere incarcerati, questa settimana, per ordine del
tribunale speciale denominato Audiencia Nacional, a
Madrid e per ordine diretto del procuratore generale
dello Stato, vale a dire per ordine del Governo del
presidente Zapatero.
Questa azione, presuntamente giuridica, oltre ad
essere antidemocratica è particolarmente grave se si
tiene conto del fatto che due delle persone accusate,
Arnaldo Otegi e Pernando Barrena, portavoce nazionali
di Batasuna, sono gli interlocutori pubblici e
riconosciuti da tutte le parti implicate, persino dal
Partito Socialista, nella risoluzione del conflitto
politico in Euskal Herria.
Per tutto questo, chiediamo allopinione pubblica
internazionale un pronunciamento chiaro in difesa del
processo di risoluzione politica del conflitto basco,
oltre alla sospensione della richiesta di carcerazione
di responsabili della direzione nazionale della
Sinistra Indipendentista Basca:
Arnaldo Otegi: Portavoce nazionale di Batasuna e
membro dellinterlocuzione per la risoluzione del
conflitto basco.
Pernando Barrena: Portavoce nazionale di Batasuna e
membro dellinterlocuzione per la risoluzione del
conflitto basco.
Juan Jose Petrikorena: Responsabile Nazionale stampa
di Batasuna.
Rafa Diez: Segretario Generale del sindacato LAB e
Portavoce nazionale.
Juan Mari Olano: Portavoce nazionale
dellorganizzazione Askatasuna, organismo popolare che
si occupa del collettivo delle prigioniere e dei
prigionieri politici baschi.
Arantxa Zulueta: Avvocata del collettivo delle
prigioniere e dei prigionieri politici baschi.
Fino ad oggi, tutte le forze politiche basche, i
movimenti sociali di Euskal Herria, i sindacati baschi
ed anche il presidente del Governo Autonomo della
Comunità Autonoma Basca hanno preso pubblicamente
posizione contro questa misura.
Joseba Alvarez Forcada
Responsable del Area Internacional
Alvarezforcada@???
Tel: 0034 686574954
Batasuna, 14 de marzo del 2006
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