Auteur: ANDREA AGOSTINI Date: À: forumgenova Sujet: [NuovoLab] Fw: legambiente troppe luci sulla città
da lanuovaecologia.it Giovedì 16 Marzo 2006
ILLUMINAZIONE| I dati di Legambiente
Troppe luci sulla città
Presentata oggi la prima indagine nazionale su efficienza e sprechi nell’illuminazione pubblica. A Pavia i lampioni più virtuosi: risparmiano energia, soldi ed emissioni di anidride carbonica
Sono Pavia, Siena e Caltanisetta i comuni capoluogo più virtuosi in tema di illuminazione pubblica. Tre esempi in un quadro nazionale abbastanza oscuro, perché il Paese fatica ad adottare potenzialità e possibilità offerte dalla tecnologia sul piano del risparmio energetico e ad adattare la propria struttura amministrativa alle esigenze che le
sfide del protocollo di Kyoto pone all’Italia. Ci sono tuttavia casi di eccellenza, sia al nord che al sud, che testimoniano una situazione in movimento e in miglioramento.
Lo dice "Facciamo piena luce!", la prima indagine nazionale realizzata da Legambiente e Università di Padova in tema di efficienza e sprechi nell’illuminazione pubblica presentata oggi al Sep (Salone delle ecotecnologie) di Padovafiere.
Regina indiscussa dell’efficienza energetica nell’illuminazione pubblica è dunque Pavia, che ha il parco lampade migliore con un 47% di efficienza energetica superiore alla media delle altre città italiane, subito seguita da Siena che è prima per minor consumo su punto luce. Molto buona anche la posizione di due città medio piccole del sud: Caltanissetta che è la città a spendere meno per illuminare un Kmq e Catanzaro, rispettivamente terza e quinta. A dimostrazione che l’eccellenza non ha connotazione geografica rilevante. Tra le prime quindici città 5 sono del Nord, 7 del Centro e 3 del Sud.
Delle ultime 15 posizioni invece, ben 11 sono occupate da città del nord, dove si trovano “le peggiori della classe”. Tra le grandi città, la prima in classifica è Roma, che si colloca al ventesimo posto, mentre altre città come Bari (25°), Catania (39°) e Bologna (43°) rimangono sostanzialmente nella fascia centrale della classifica. Pessimo risultato per Torino e Milano, rispettivamente quintultima e terzultima. Mentre Genova si aggiudica l’ultimo posto della classifica soprattutto per avere fornito informazioni inadeguate. In generale comunque i grandi centri mostrano difficoltà nel razionalizzare il consumo elettrico (tra le ultime 15 per consumo energetico per Kmq, 9 sono grandi città).
Migliorare è possibile. Nei Comuni oggetto dell'indagine esiste un margine di miglioramento nell'efficienza energetica superiore al 32% in valore economico (rapporto tra risparmio potenziale e consumo reale). Inoltre, se tutti i comuni avessero la stessa efficienza energetica del parco illuminante di Pavia, si avrebbe un risparmio energetico complessivo pari a 286.125 MWh, che consentirebbe di fornire corrente gratis a 125.000 persone, cioè ad una città come Vicenza. E una mancata emissione di 206.010 tonnellate di CO2 ogni anno.
«Da questi dati – ha commentato Francesco Ferrante direttore generale Legambiente – si capisce quanto più utile e produttivo per il nostro Paese sarebbe attuare vere strategie di risparmio energetico, anche in un settore come quello dell’illuminazione pubblica che conta solo l’1,9% dei consumi nazionali, piuttosto che costruire nuove centrali o ricorrere a vecchi combustibili per produrre lo stesso quantitativo di beni e servizi. La diminuzione dell’intensità energetica – ha concluso Ferrante - è infatti una delle priorità che l’Italia dovrebbe darsi in vista del protocollo di Kyoto».
A questo proposito arrivano in aiuto le buone pratiche adottate da alcuni dei Comuni indagati, esempi virtuosi di enti pubblici che stanno operando per la riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Il comune di Lecce dei Marsi (AQ) ha sostituito le vecchie lampade a vapori di mercurio usate nell'illuminazione stradale, con lampade al sodio ad alta pressione. L'infrastruttura è stata poi dotata di dispositivi di controllo e temporizzazione che hanno ridotto considerevolmente le ore di impiego su base annuale. Risparmio energetico sull'illuminazione: 136.280 kWh all'anno. Risparmio economico (su consumo elettrico): 12.210 euro all'anno. Tempo di rientro dell'investimento: 14 anni.
La ricerca è stata realizzata sui 103 capoluoghi di provincia, ma 70 sono quelli che hanno fornito informazioni e inseriti nella classifica finale. Sono stati presi in considerazione indici tecnici, di tipo quantitativo, che rappresentano l’80% dell’indice generale complessivo (efficienza luminosa dell’impianto, estensione del consumo, numero di punti luce in rapporto al consumo, valore economico medio dei punti luce, investimenti sulla potenza installata) e indici gestionali che pesano per un 20% sull’indice generale.