AL FIANCO DELLA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO!
PER LINTERNAZIONALISMO PROLETARIO!
MERCOLEDI 15 MARZO - ORE 15,30
Università Orientale - Palazzo Giusso - aula 3.1
PROIEZIONE VIDEO E ASSEMBLEA-DIBATTITO:
IMPERIALISMO E RESISTENZA IN IRAQ
Tre anni di brutale occupazione militare, decine di
migliaia di morti, la distruzione di intere città come
Falluja, detenzioni arbitrarie e torture
raccapriccianti, non hanno piegato la volontà di
resistenza del popolo iracheno. Anzi, con il passare
del tempo la resistenza si rafforza e si sviluppano
forme di coordinamento tra i diversi gruppi che la
compongono.
Ma perché quelli che, secondo la propaganda degli
occupanti, avrebbero dovuto essere i beneficiari della
liberazione, non ci stanno a farsi governare dai
liberatori e dai loro governi-fantoccio? Il motivo è
semplice e non ha nulla a che fare con le religioni:
il popolo iracheno ha ben chiaro che lIraq disegnato
e desiderato dagli occupanti, italiani compresi, è un
Iraq le cui risorse economiche sono svendute e
rapinate dalle compagnie multinazionali occidentali
(comprese quelle degli oppositori dellintervento,
tipo Francia, Germania e Russia, che stanno
partecipando al banchetto), un Iraq dove le uniche
leggi del periodo di Saddam rimaste in piedi, sono
quelle che vietano lo sciopero e lorganizzazione dei
lavoratori. Le masse popolari irachene hanno ben
chiaro che loccupazione è finalizzata a rinsaldare e
approfondire il giogo dellimperialismo: questa
consapevolezza si traduce in una resistenza diffusa,
forte e popolare, la cui legittimità può essere messa
in dubbio solo da chi è complice dellimperialismo.
Ma loccupazione dellIraq è contraria anche agli
interessi dei proletari dei paesi occupanti, non solo
perché costa svariate centinaia di milioni di euro
allanno, soldi che sono sottratti alla spesa sociale
e di sostegno ai salari, ma anche perché il dominio
imperialista sul popolo iracheno accresce la forza e
larroganza dei loro aguzzini: i padroni e i governi
che quotidianamente li sfruttano e li reprimono, nelle
fabbriche, per le strade, nelle scuole e nelle
università. Bombardati e intossicati da una campagna
mediatica quanto mai aggressiva, forzatamente
arruolati nella guerra al terrorismo, i proletari
dei paesi aggressori si vedono restringere gli spazi
di agibilità politica e di organizzazione autonoma.
Gli unici beneficiari delloccupazione delle truppe
italiane sono i padroni italiani, ENI in testa, che
partecipano alla spoliazione e spartizione
imperialistica delle risorse irachene, facendo pagare
i costi delloccupazione ai lavoratori.
I proletari, dunque, non possono che schierarsi al
fianco della resistenza del popolo iracheno e delle
masse popolari che in tutto il Medio Oriente resistono
allimperialismo. Il proletariato ha il diritto e il
dovere di schierarsi contro limperialismo del
proprio paese e di esigere limmediato ritiro delle
truppe italiane di occupazione dallIraq,
dallAfganistan, ecc., avendo ben presente che anche
un ipotetico governo dellunione prodiana proseguirà
loccupazione.
MERCOLEDI 15 MARZO - ORE 15,30
Università Orientale - Palazzo Giusso - aula 3.1
PROIEZIONE VIDEO E ASSEMBLEA-DIBATTITO:
IMPERIALISMO E RESISTENZA IN IRAQ
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SABATO 18 MARZO
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE DALLIRAQ
AL FIANCO DELLA RESISTENZA DEI POPOLI IRACHENO E
PALESTINESE
(appuntamento da Napoli: Stazione Centrale ore 9,30)
Interfacoltà (Coordinamento dei Collettivi
Universitari Napoletani) - AMR Progetto Comunista -
Area Antagonista Napoletana - Area Programmatica
Progetto Comunista - Centro sociale occupato
autogestito Terra Terra - Collettivo internazionalista
di Napoli - Confederazione COBAS (Campania).
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