Stamani quando ho visto le code di immigrati davanti agli uffici
postali per la presentazione dell'istanza di nulla osta per
l'assunzione mi sono vergognato
Ho provato una nausea indicibile
il bel paese del sole e dei profumi mediterranei è pronto a considerare
questa fetta di fratelli delle ruote di scorta, della merce usa e
getta.
Solidale con i compagni della CGIL mi associo alla loro indignazione
pensando a quante volte i fratelli immigrati davanti alle angherie dei
padroni non hanno potuto alzarsi e andarsene
un saluto
marcantonio
#### @@@@@@ ####
E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile.
Coloro che si sono limitati a ciò che appariva loro come possibile,
non hanno mai avanzato di un solo passo
http://www.marcantoniolunardi.it
http://www.marcantonio.info
http://www.cinemadelreale.org
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Il giorno 14/mar/06, alle 18:15, Virginio Bertini ha scritto:
> 14 marzo 2006
>
> Immigrati, Fammoni Kurosh
> Code ennesima dimostrazione fallimento della Bossi-Fini
>
> La Cgil esprime “indignazione” per le condizioni di centinaia di
> migliaia di persone che sono costrette a gravi disagi solo perché
> vogliono emergere da un rapporto di lavoro irregolare, e rinnova loro
> “rispetto e solidarietà”.
> “Queste code – si legge in una nota a firma Fulvio Fammoni,
> segretario confederale, e Danesh Kurosh, Coordinatore Comitato
> nazionale Immigrati Cgil - sono l’ennesima dimostrazione del
> fallimento della Bossi-Fini, propagandata come legge barriera e che
> invece produce volutamente centinaia di migliaia di clandestini che
> vengono utilizzati per il mercato del sommerso. La Bossi-Fini, con il
> suo carico di xenofobia e razzismo, con un meccanismo che regola
> l’ingresso per motivi di lavoro dei cittadini immigrati in Italia in
> base al decreto di flussi, pretende l’incontro tra domanda e l’offerta
> di lavoro a migliaia di chilometri di distanza: così non può
> funzionare”.
> “La Cgil – si legge nella nota dei due dirigenti sindacali -
> sottolinea ancora una volta che le quote previste dal decreto flussi
> sono insufficienti alle esigenze effettive delle famiglie e delle
> imprese italiane, nonchè al governo del fenomeno immigratorio. La Cgil
> propone, fra l’altro, l’introduzione di un permesso di soggiorno per
> ricerca di lavoro per poter eliminare la vergogna della sanatoria
> mascherata a cui assistiamo ogni anno, che sia riconosciuto per legge
> un automatismo tra denuncia della propria condizione di lavoratore a
> nero e il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, che le
> domande inevase siano recuperate attraverso una regolarizzazione delle
> presenze irregolari di lavoratori immigrati sul territorio nazionale”.
> “Rispondendo così – concludono Fammoni e Kurosh - alle speranze e
> sofferenze di tante persone che lavorano, producono ricchezza e
> benessere per il nostro paese in condizioni non tollerabili e che
> intendono uscire dalla irregolarità e dal lavoro nero”.
>
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