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From: "Pax Christi - Segreteria Nazionale" <segreteria@???>
To: "PAX CHRISTI, Gruppo di discussione (PAX CHRISTI, Gruppo di
discussione)" <paxchristi@???>
Sent: Monday, March 13, 2006 9:45 AM
Subject: [paxchristi] da "uruknet.info"


Soldati Usa sparano su auto del vescovo Warduni
Unimondo



Soldati americani hanno fatto fuoco colpendo le gomme dell'auto che
trasportava il vescovo caldeo Patriarca Vicario, Monsignor Shlemon
Warduni. L'episodo che non pare legato alla precisa volontà di nuocere
quanto piuttosto alla tragica quotidianità è avvenuto nei pressi della
sede patriarcale nel centralissimo quartiere di Al Mansour. Monsignor
Warduni è illeso così come Ivan, un giovane seminarista caldeo colpito
da un scheggia partita da un colpo di mortaio che è caduto proprio
davanti la porta del Seminario minore caldeo, nel quartiere
settentrionale di Al Suleikh, che ha distrutto la parte posteriore
dell'auto in cui il seminarista si trovava. Baghdad è atterrita
dall'ondata di violenza che appare ormai incontenibile: ieri quattro
esplosioni in diverse zone della città. "Ambedue gli episodi parrebbero
legati non tanto alla precisa volontà di nuocere quanto piuttosto alla
fatalità che in questa parte del mondo, però, è sempre più spesso legata
alla morte" - nota Luigia Storti dell'associazione nonviolenta ecumenica
"Riconciliazione.it".

Oggi Pax Christi ha contattato telefonicamente a Baghdad Mons. Shlemon
Warduni, Vescovo ausiliare del patriarcato caldeo, dopo aver saputo che
ieri, 6 marzo, verso le 13 la sua auto era stata bersaglio di numerosi
colpi di fucile e pistola: "Sono vivo per miracolo" - ci dice mons.
Warduni, che più volte abbiamo incontrato a Baghdad e qui in Italia.
­"Ero alla guida della mia auto, solo, e stavo andando a salutare il
Nunzio Mons. Filoni, che lascia la sua missione in Iraq per altra
destinazione, quando da alcuni gipponi, certamente stranieri e
solitamente usati dagli americani per il controllo del territorio e la
sicurezza (difficile sapere chi c'è a bordo), sono partiti una ventina
di colpi contro la mia auto. Forse mi sono avvicinato troppo alle loro
auto. Mi sembra un sogno, un film, non ricordo più nulla. So solo che mi
ha aiutato la gente del posto, alcuni giovani musulmani, che vedendomi
illeso mi hanno detto: E' stata la Madonna a salvarti e quella croce che
hai appesa al collo. E' stato un vero miracolo! I giovani musulmani mi
hanno aiutato, quelli che hanno sparato hanno proseguito il loro viaggio
senza fermarsi. Così succede in Iraq! Dobbiamo ringraziaro il Signore e
pregare per la pace - conclude il vescovo - la pace di Cristo: "Pax
Christi". E' questo uno dei tanti episodi che ci danno il polso della
quotidianità a Baghdad, dove - dice mons. Warduni - davvero la
situazione non è bella e ben lontana dalla pace e sicurezza per tutti.

"Questo episodio, così vicino anche all'anniversario della liberazione
di Giuliana Sgrena e dell'omicidio di Nicola Calipari, ci offre
l'occasione per rinnovare la nostra vicinanza a tutte le persone che
abbiamo incontrato in Iraq, al Vescovo di Kirkuk Luois Sako e tutta la
gente. A tutti quelli che pagano il conto pesante non del fato o del
destino, ma delle menzogne, della guerra preventiva, della sicurezza che
calpesta, delle armi che uccidono, degli interessi che giustificano ogni
deturpazione della dignità umana diciamo: mai più la guerra, mai più il
terrorismo, mai più la violenza! E' un augurio e un impegno comune. La
settimana prossima mons Warduni sarà in Italia e, se la salute lo
permetterà, lo abbiamo invitato a portare una testimonianza di ciò che
sta vivendo il popolo irakeno e la chiesa cristiana in Iraq.

Nei giorni scorsi Shlemon Warduni, vescovo caldeo ausiliare di Baghdad,
aveva detto a proposito della distruzione dell'antica moschea sciita di
Ali al-Hadi a Samara e delle rappresaglie scoppiate in seguito che
stanno mettendo contro sciiti e sunniti con centinaia di morti che "Non
siamo ancora alla guerra civile ma quando si assiste a queste stragi il
rischio è da non sottovalutare. Sono attentati contro Dio, contro la
civiltà e l'uomo e contro tutto l'Iraq. Si tratta di fatti veramente
drammatici". I leader religiosi, cristiani e musulmani, avevano fatto
appello perché trionfi la ragione e la calma. "Io dico oggi beati i
miti, perché erediteranno la terra. Bisogna essere miti e pazienti e
fare di tutto per seminare l'unità del popolo iracheno" - aveva
sottolineato il vescovo.

Intanto è già di 8 morti e 25 feriti il bilancio ancora provvisorio dei
numerosi attentati, finora ne sono stati contati una decina, avvenuti
stamani in Iraq. Secondo fonti di polizia irachene, esplosioni, spesso a
causa di un'autobomba, sono avvenute ad ovest di Baghdad, dove un civile
è stato ucciso da un ordigno destinato a una pattuglia americana; A
Baquba (nord) la vittima è stata un civile, mentre un poliziotto è stato
ucciso da colpi d'arma da fuoco a Zafraniya (sud). A Baiji, 200
chilometri a nord di Baghdad, tre poliziotti sono morti e altri 4
feriti, quando uno sconosciuto ha aperto il fuoco contro una pattuglia.
Nella stessa zona, ad Hawija, si è concluso col bilancio di un morto e
un ferito grave un attacco analogo a un'altra pattuglia di polizia -
riporta l'agenzia Misna.

A Ghazaliyah, sei persone, tra cui 5 poliziotti, sono rimaste ferite
quando uomini armati hanno aperto il fuoco contro una moschea sciita.
Sempre a causa di una sparatoria, un civile è morto e un altro è stato
ferito a Hay Salam. A Hilla (a sud di Baghdad), invece, quattro
esplosioni hanno scosso la città, i bilanci provvisori diffusi finora
parlano di 7 feriti, ma si teme che possano aggravarsi col passare delle
ore.

Sei morti e 20 feriti è il bilancio provvisorio dell'esplosione di
un'autobomba questa mattina in un affollato mercato di Baquba, 65
chilometri a nordest di Baghdad; lo riferiscono fonti della polizia
aggiungendo che tra le vittime molti sono bambini e donne. La bomba è
esplosa poco dopo l'arrivo sul posto di agenti di polizia richiamati da
un precedente incidente; tra i feriti 5 sono poliziotti. Alcune ore
prima un'altra autobomba era esplosa in un quartiere settentrionale
della capitale irachena al passaggio di una pattuglia della polizia
provocando sei feriti, di cui due agenti e quattro civili. [GB]






:: Article nr. s5552 sent on 07-mar-2006 20:23 ECT

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