[Lecce-sf] Il pm chiede 4 anni e mezzo per don Cesare Lodese…

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Szerző: Antonella Mangia
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Tárgy: [Lecce-sf] Il pm chiede 4 anni e mezzo per don Cesare Lodeserto
Lecce Lunedì la sentenza per il religioso, direttore
del Cpt di San Foca      


Il pm chiede 4 anni e mezzo per don Cesare Lodeserto

È accusato di peculato per il centro «Regina Pacis»

    

LECCE Rischia una condanna per peculato a quattro anni
e mezzo, l'ex direttore del Centro di accoglienza per
immigrati clandestini «Regina Pacis» di San Foca di
Melendugno, nel Leccese, don Cesare Lodeserto. L'ha
invocata al termine della lunga requisitoria (oltre
tre ore), il pubblico ministero Imerio Tramis. Il
religioso è accusato di aver distratto fondi destinati
alla struttura di accoglienza per complessivi un
miliardo e 900 milioni delle vecchie lire. Settecento
in un primo tempo e gli altri in una fase successiva:
questi ultimi destinati alla realizzazione, a
Quistello di Mantova, di un altro Centro di
accoglienza. Per farlo, don Cesare, che ieri non era
presente in aula, avrebbe utilizzato una doppia
contabilità, facendo convergere quel denaro depositato
su un conto corrente del «Regina Pacis», in un altro a
lui intestato. Nell'operazione, il sacerdote si
sarebbe avvalso della collaborazione dello zio Renato
Lodeserto, ex militare della guardia di finanza nel
frattempo deceduto, che all'epoca si prodigava proprio
all'interno del «Regina Pacis». Secondo il castello
accusatorio, quelle somme rinvenienti dai capitolati
di spesa destinati dallo Stato all'accoglienza, non
potevano essere toccati in nessun caso, neppure per
realizzare un'opera benefica come la struttura di
accoglienza di Quistello. Dopo la requisitoria del
pubblico ministero, a difesa dell'ex direttore del
Centro di San Foca ormai smantellato, hanno tenuto le
loro arringhe gli avvocati Angelo Pallara e Pasquale
Corleto. Per pura formalità, poi, per il finanziere
deceduto, hanno parlato gli avvocati Luigi Covella e
Francesca Conte. Tra fasi finali del dibattimento (il
processo si era aperto il 7 ottobre dello scorso
anno), requisitoria ed arringhe, l'udienza ha
impegnato l'intera giornata, ed a sera i giudici del
Tribunale (presidente Giacomo Conte, a latere Pietro
Silvestri ed Anna Paola Capano) hanno aggiornato la
seduta. La sentenza prevista per ieri è così slittata
a lunedì prossimo. Per l'occasione, è prevista una
replica dell'accusa, probabilmente anche quelle degli
avvocati Pallara e Corleto, e subito dopo i giudici si
riuniranno in Camera di consiglio. Comunque vada a
finire, per don Cesare Lodeserto sarà la terza
sentenza della sua «storia» giudiziaria. Il religioso
è stato infatti già condannato ad un anno e quattro
mesi per i maltrattamenti riservati a 17 maghrebini in
occasione di un tentativo di fuga dal Centro di San
Foca, ed a otto mesi per aver simulato di essere stato
oggetto di minacce via sms. Quando per il procedimento
in corso venne rinviato a giudizio, dal giudice
dell'udienza preliminare Andrea Lisi, don Cesare era
agli arresti domiciliari nell'ambito di un'altra
inchiesta, quella per sequestro di persona ed abuso
dei mezzi di correzione ai danni di alcune donne
ospiti del «Regina Pacis». Vale ricordare, che
nell'inchiesta per peculato, in un primo tempo venne
coinvolto anche il presule della Chiesa leccese,
l'arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi, ma
successivamente la sua posizione venne archiviata, per
altro su proposta della stessa Procura. Toti Bellone
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/quotidiano/gazzetta_edicolanav.asp?Edizione=0&Datapubb=20060309&Sezione=627&Pagina=97&formato=Sfogliabile



    

    
        
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