[Lecce-sf] Fw: NON SE NE PARLA NEMMENO

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著者: Rosario Gallipoli
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To: forumlecce
題目: [Lecce-sf] Fw: NON SE NE PARLA NEMMENO
NON SE NE PARLA NEMMENO
----- March 07, 2006 6:41 PM
Subject: NON SE NE PARLA NEMMENO


Notiziario del Campo Antimperialista ... 1 marzo 2006 ... http://www.antiimperialista.org

Grecia: appello degli antimperialisti in vista del social forum europeo del 4/7 maggio: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4231&Itemid=55
Belgio: in carcere per il sostegno politico alla lotta di liberazione in Turchia: http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4229&Itemid=68
Filippine: il golpe di Arroyo e' contro la sinistra:
http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4225&Itemid=55
Messico: sulla svolta politica di Marcos:
http://www.antiimperialista.org/index.php?option=com_content&task=view&id=4140&Itemid=62



NOI VOTIAMO IL 18 MARZO!
Nel terzo anniversario dell'aggressione all'IRAQ, i movimenti contro la guerra hanno indetto per il 18/3 una giornata mondiale di protesta. IMPEGNAMOCI TUTTI affinche' la manifestazione di ROMA sia GRANDE, unitaria e combattiva. Gli antimperialisti si fermeranno a P.zza Venezia coi COMITATI IRAQ LIBERO dove prendera' la parola Jabbar al-Kubaysi, esponente della RESISTENZA IRACHENA, scarcerato dopo un anno di prigionia a Bagdad.
LA RESISTENZA AL PRIMO POSTO!





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Questo Notiziario contiene:

1. 18 MARZO: GOLPE NEL COMITATO ORGANIZZATORE
2. FASSINO IL 18/3 RESTA A CASA. E' MEGLIO!

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1. 18 MARZO: GOLPE NEL COMITATO ORGANIZZATORE

ULTIM'ORA.
CON UN AUTENTICO COLPO DI MANO, calpestando le gia' blande decisioni del Forum sociale europeo svoltosi a Vienna nonche' quelle adottate a Firenze agli inizi di febbraio, il Comitato organizzatore della manifestazione unitaria del 18 marzo, ha ieri sera diffuso una nuova versione dell'Appello di convocazione del corteo. L'Appello europeo cosi si concludeva:
«Chiediamo a tutti e tutte di portare con sé una bandiera della pace. Daremo vita come sempre a una manifestazione plurale, dove saranno rappresentate le diverse articolazioni del movimenti contro la guerra e per la pace, che però convergono sui contenuti espressi nell'appello promosso dal Forum Sociale Europeo».
Da ieri sera c'e' una nuova e sibillina frasetta. Questa qui:
A coloro che in questo paese credono giusto esaltare le stragi o l'intolleranza diciamo che consideriamo questa esaltazione incompatibile con le nostre iniziative, che al contrario vogliono mettere al centro il valore della pace, dei diritti, della giustizia e della convivenza».
Chi sono gli autori di questa manomissione? In quale segreto recesso erano riuniti? Con quale diritto hanno manipolato l'Appello europeo? A qual titolo l'hanno fatto?
Si tratta di un gesto llegittimo. Di una gravissima scorrettezza che umilia l'autonomia del movimento contro la guerra, che scopre di avere alla sua testa una manipolo di oligarchi del tutto simili alle cupole dei partiti di sistema.
Lo squallore estetico ed etico di questa mossa e' pari alla sua gravità politica. L'Appello di Vienna era fiacco, ma almeno difendeva la pluralita' delle voci e delle articolazioni che da sempre sono costituive del movimento contro la guerra. Con questa frasetta gli oligarchi vorrebbero porre un veto alle forze antimperialiste, antagoniste, comuniste, anarchiche e degli immigrati, che sostengono la Resistenza irachena (e palestinese) e che considerano legittime le azioni militari contro forze coloniali occupanti (compreso l'attacco a Nassirya). Se questo veto diventasse effettuale gli oligarchi avrebbero trasformato il movimento contro la guerra in una succursale del centro-sinistra, in una protesi dell'Unione. Questa manovra settaria e arrogante sara' respinta. Il movimento contro la guerra non e' suddito dei bombaroli di Belgrado e di Kabul, ne' proprietà privata di chi gli tiene il moccolo.
Chiediamo infine alle componenti antagoniste che fino a prova contraria fanno parte del Comitato organizzatore (tra gli altri la Confederazione Cobas, il Forum Palestina..) se esse hanno avallato questo Golpe. Ove esso fosse avvenuto alle loro spalle: faranno come le tre scimmiette?

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2. FASSINO IL 18/3 RESTA A CASA. E' MEGLIO!

Nel novembre scorso si e' costituita in Italia una nuova associazione sionista: «SINISTRA PER ISRAELE» (http://www.sinistraperisraele.it).
Affiliati alla combriccola, oltre a Fassino, segretario dei D.S., figurano Valter Veltroni, Furio Colombo, Adriano Sofri, Giuliano Amato, Enrico Boselli, Peppino Caldarola, Umberto Eco, Gad Lerner, Gustavo Zagrebelsky...
Nel manifesto fondativo, tra l'altro, si puo' leggere:
«6. Sinistra per Israele combatte fenomeni di antisionismo - presenti anche a sinistra - che possono nascondere con troppa facilità una nuova e più sottile forma di antisemitismo.
7. Sinistra per Israele considera storicamente sbagliata e moralmente non accettabile ogni equiparazione del sionismo al razzismo, perchè il sionismo ha le stesse radici di reclamo della patria per un popolo, che ha avuto il Risorgimento italiano e gli altri movimenti europei di fondazione e unificazione nazionale. Lo stesso reclamo di patria che è adesso la legittima aspirazione del popolo palestinese».

Questi corifei del sionismo, allo scopo manifesto di ipotecare la campagna elettorale del centro-sinistra, si sono trovati ieri a Roma. Poca gente "per bene", per lo piu' ebrei (sionisti). Fassino, come tutti i neofiti, ha finito per passare come il piu' oltranzista. Nella foga si e' lasciato scappare dichiarazioni di una gravita' enorme.
Sentiamo.
Lancio ANSA delle 18.50 (CLR 06-MAR-06 18:46 NNN):
«La sinistra deve 'ricordare la storia del popolo ebraico ma anche riconoscere quello che e' stato il suo movimento storico di liberazione, cioe' il sionismo''. .. Bisogna battersi contro una lettura manichea della storia per cui si riconosce l'Olocausto, ma non il sionismo come movimento di liberazione del popolo ebraico... Se nella sinistra ci sono posizioni ambigue a questo proposito bisogna combatterle, come abbiamo fatto in questa settimana', ha aggiunto Fassino rispondendo cosi' ai numerosi riferimenti emersi, nel corso del dibattito, alle posizioni emerse nella sinistra radicale verso lo stato d'Israele».

Lancio AGI delle 18.43 (Mgm 061841 MAR 06 NNNN):
«La sinistra - ha detto il segretario della Quercia - non puo' che battersi perche' il diritto a esistere di Israele sia irreversibile e indiscutibile: qualsiasi tesi che consideri il suo diritto a esistere come qualcosa di reversibile non puo' che essere respinta. Le "condizioni irrinunciabili" per un ritorno al dialogo, secondo il segretario della Quercia, sono, per Israele "che venga riconosciuto il suo diritto a esistere ma anche che sia assicurato che non c'e' un diritto al ritorno dei palestinesi, mentre ai palestinesi bisogna assicurare che ci sia uno stato vero e che coincida in linea di massima con la Cisgiordania sulla base dei confini del '67».

Lancio ASCA delle 18.35 (Cer/mcc/lv 061832 MAR 06 NNNN):
«Se ci sono settori nella sinistra che assumono posizioni ambigue dobbiamo combatterle come abbiamo fatto in queste settimane - avverte il segretario della Quercia - noi siamo dalla parte di Israele sia per quanto rappresenta nella storia che nel momento attuale».

Un bel viatico per la futura politica estera dell'eventuale governo del centro-sinistra! Se gia' Rutelli aveva detto che la sola cosa buona che Berlusconi ha fatto e' stato l'aver consolidato le relazioni servizievoli dell'Italia con l'entita' sionista, Fassino si e' spinto oltre, fornendo la quint'essenza del pensiero sionista. (1) Diritto insindacabile di Israele ad esistere in quanto stato di ebrei -ovvero fondato razzisticamente sulla pulizia etnica e l'esclusione degli arabi dalla piena cittadinanza; (2) Equiparazione del sionismo e delle sue pratiche terroristiche e genocide ad un movimento di liberazione -mentre, al contrario, si e' trattato di un movimento di colonizzazione, fondato sulla rapina di case e terra e sulla cacciata dei nativi arabi; (3) Per quanto riguarda i palestinesi cacciati in perfetto stile nazista con la Nakhba del '48 e con le successive persecuzioni NESSUN DIRITTO al ritorno. Fassino non solo perora e legittima il saccheggio e la persecuzione compiute dai sionisti; straccia le stesse risoluzioni dell'ONU; (4) Fassino infine con improbabile supponenza imperialista, pone condizioni ad Hamas affermando si che i palestinesi abbiano un loro Stato, ma ...."che coincida in linea di massima (sic!) con la Cisgiordania". In questa maniera il segretario dei DS si schiera nuovamente e apertamente coi peggiori sionisti che vogliono concedere ai palestinesi nient'altro che un Bantustan-gruviera, tenendosi Gerusalemme e diverse decine di insediamente strategici nella West Bank.
Che Fassino voglia spianare la strada a D'Alema ministo degli esteri, questi sono affari suoi.
Sono affari nostri invece, che i sionisti non mettano piede alle manifestazioni contro la guerra.

Fassino il 18 resta a casa!