RE: [Cm-roma] [Ot]. il pollo mannaro

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Autor: capomeccanico ..
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To: cm-roma
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Betreff: RE: [Cm-roma] [Ot]. il pollo mannaro


Ci sono i flyers della serata dell'11 in ciclo centrale, se qualche anima
pia vuole distribuire non solo sabato passi domani mattina/pomeriggio in
ciclo.. io vado all'uni in mattinata ( s.lorenzo ) chi vuole distribuire
insieme al bacarozzo... ci sarà da ridere!

grazie mille ragazzi

vi girp questa di michele serra...
dalla lista neurogreen


Più o meno ogni giorno, da mesi, gli esperti ci spiegano che ci si può
ammalare di aviaria solo attraverso il contatto diretto con un uccello
migratore ammalato. Sono stati individuati cinque modi principali per
contrarre il virus:

1. Leccare un cigno morto;

2. Andare appositamente in Asia e rotolarsi nudi nella cacca di pollo
per almeno un'ora;
3. Inghiottire al volo un tordo crudo;

4. Pulire con la lingua un cornicione imbrattato dai piccioni;

5. Limonare con un barbagianni.

In Asia il virus è endemico tra gli uccelli di ogni tipo da una
diecina d'anni, ma sono morte solo poche decine di persone, in
condizioni igieniche pessime e tutte a causa di uno dei comportamenti
sopra descritti.
Statisticamente, è molto più facile morire per un incidente domestico
che per l'aviaria: ciononostante la gente crede che una casa senza
crocchette di pollo e con la canna fumaria intoppata sia un luogo
protetto.
E che tenere in giardino due rottweiler nevropatici sia
molto più sicuro che avere una gallina.

È in questo clima che in Italia dilaga la psicosi del pollo assassino.

Milioni di consumatori sono convinti che i petti di pollo, il brodo di
cappone e le uova sode uccidano all'istante non solo chi li mangia, ma
anche chi li nomina. Questa pollofobia non ha alcun interesse per i
virologi, ma appassiona gli studiosi di psicologia di massa.

La domanda che è alla base di questa disciplina venne formulata, alla
fine dell'Ottocento, dal medico tedesco Otto Trauber, nel suo famoso
saggio 'Ma la gente, è cretina?'.

Trauber aveva studiato a lungo la credenza popolare secondo la quale, se una
donna con le mestruazioni
tocca una pianta, la fa appassire. Fece un esperimento: chiese a cento
donne mestruate di toccare un mazzo di fiori. Il mazzo, ovviamente,
non appassì, ma la centesima donna, un'obesa di Düsseldorf, inciampò
avvicinandosi al vaso e schiacciò i fiori.

Al dottor Trauber apparve chiaro che l'esperimento aveva dimostrato
empiricamente ciò che anche la logica suggerisce: e cioè che non
esiste rapporto tra mestruazioni e stato di salute della flora.

Ma le protagoniste dell'esperimento non furono di questo parere: vedendo i
fiori schiacciati, si considerarono colpevoli collettivamente del
triste epilogo, piansero a lungo e picchiarono duramente il dottor
Trauber perché le aveva indotte a rovinare dei fiori così belli.

Trauber elaborò il suo postulato scientifico più celebre: 'La gente
crede solo a quello in cui vuole credere', che è il titolo del suo
secondo saggio.

Il terzo, scritto poco prima di morire, era un malinconico testamento
scientifico:
'Questi qui non la capiscono neanche se gliela ficchi in testa a
martellate', accolto severamente dalla critica del tempo che giudicava
l'opera di Trauber antipopolare e contraria allo spirito positivista
dell'epoca.

Al di là delle controverse teorie di Trauber, non c'è dubbio che
diversi accadimenti, dalla sua morte ai giorni nostri, avvalorano
almeno una parte delle sue conclusioni. Comportamenti e convinzioni
privi di qualunque supporto razionale (come la paura di contrarre
l'aviaria mangiando
pollo)
hanno spesso larghissima diffusione.

Dall'idea che esista davvero l'impero sommerso di Atlantide, con i
tritoni, le sirene e tutto il resto, all'idea,ancora più pazzesca, che
esista la Padania.
Dagli avvistamenti degli Ufo soprattutto sui cieli che sovrastano le
birrerie e i pub, al miracolo economico previsto dal governo italiano.

Dalla convinzione che le piramidi siano state erette dagli alieni,

a quella che la mafia riuscirà finalmente a costruire il ponte sullo
Stretto.

"La gente", scriveva Trauber nel suo diario, "crede nelle cose più
assurde, e lo scienziato vedrà sempre le sue confutazioni razionali
infrangersi contro il muro della credulità. Per questo lo scienziato è
triste, e la gente è contenta".