[Incontrotempo] Fw: Fermiamo la guerra - Manifestazione 18 m…

Delete this message

Reply to this message
Autor: cetrusco
Data:  
Dla: COBAS LAVORO PRIVATO, NO COKE, INCONTROTEMPO, NETWORK ANTICAPITALISTA
Temat: [Incontrotempo] Fw: Fermiamo la guerra - Manifestazione 18 marzo 2006
FERMIAMO LA GUERRA!


SABATO 18 MARZO, Ore 14,30

ROMA, Piazza della REPUBBLICA,

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Con la Resistenza dei popoli iracheno e palestinese



Confederazione Cobas






                Sede nazionale: Viale Manzoni 55  - 00185 Roma
               Tel. 0677591926; 0670452452 - fax 0677206060


                sito www.cobas.it   email cobas@???              




FERMIAMO LA GUERRA!



SABATO 18 MARZO, Ore 14,30

ROMA, Piazza della REPUBBLICA,

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Con la Resistenza dei popoli iracheno e palestinese



Da tre anni la guerra preventiva e infinita dell'imperialismo Usa, di Bush-Blair-Berlusconi, insanguina il territorio iracheno, decine e decine di migliaia sono i morti tra la popolazione.

La guerra, iniziata sulla base di una menzogna - la ricerca delle cosiddette armi di distruzione di massa in mano a Saddam - proseguita "in difesa della democrazia" e "contro il terrorismo", ha prodotto, dopo l'invasione militare dell'Afghanistan e l'allestimento dello spaventoso lager di Guantanamo, gli orrori delle torture di Abu Ghraib, le bombe al fosforo bianco sulla popolazione civile di Falluja, i massacri perpetrati dagli squadroni della morte al soldo del governo iracheno filoUsa, folle di mercenari, contractors (anche italiani) profumatamente pagati per uccidere e seviziare chi si oppone all'occupazione.

La legittima resistenza del popolo irakeno, oltre a difendere la propria terra dagli eserciti invasori ormai in crisi, ha finora impedito che le mire egemoniche sull'intero Medio Oriente e Golfo Persico di Bush e della lobby nuclearista, di petrolieri e trafficanti d'armi, insediata alla Casa Bianca, si siano trasformate in altre iniziative di guerra contro la Siria e l'Iran.

Da quasi un sessantennio la dominazione israeliana, in spregio a qualsiasi norma del diritto internazionale e nonostante le numerose risoluzioni dell'ONU che impongono il ritiro dell'esercito israeliano dai territori occupati, opprime il popolo palestinese, un popolo in buona parte di profughi sparsi per il Medio Oriente, privato di terra, acqua, diritti, patria, costretto a sopravvivere in piccoli bantustan separati dal muro della vergogna, controllati dai check point dei militari israeliani. Ma, nonostante tutto, il popolo palestinese resiste.

Dal dopoguerra ad oggi gli Usa hanno scatenato guerre e disseminato di basi militari e di armi nucleari i quattro angoli del pianeta, tale processo si è intensificato negli ultimi 15 anni per imporre ai popoli del mondo il dominio del mercato, le politiche neoliberiste e quel "modello di civiltà occidentale" in difesa del quale è stato lanciato il manifesto colonialista, razzista e fascistoide da parte del presidente del senato Pera e dei suoi sodali.

Diventa perciò oggi ancora più urgente, in Italia, rilanciare la lotta per imporre a qualsiasi governo uscirà dalle prossime elezioni il ritiro immediato e incondizionato delle truppe italiane dall'Irak e da tutti gli altri teatri bellici, intensificare la mobilitazione contro gli indegni teorizzatori della "guerra di civiltà", per la libertà e l'autodeterminazione dei popoli del mondo, contro il razzismo e per i diritti degli immigrati.

Il 18 marzo è una giornata di mobilitazione mondiale contro la guerra per tutti/e i/le pacifisti/e, gli /le antimperialisti/e, antimilitaristi/e per:

- Il ritiro immediato/incondizionato delle truppe straniere dall'Irak e dagli altri scenari bellici.

- Il disarmo, la chiusura delle basi militari Usa e Nato, la distruzione di tutti gli ordigni nucleari e delle armi di distruzione di massa.

- La riduzione delle spese militari, la fine delle politiche neoliberiste.

- La creazione di uno stato palestinese indipendente.

- La libertà di circolazione dei migranti, la cancellazione della Bossi/Fini, l'eguaglianza di diritti tra lavoratori/trici immigrati/e e italiani/e.