[NuovoLab] I: [LabDem] 8 marzo contro la guerra a Firenze

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Autore: angela 55
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To: forumgenova
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Oggetto: [NuovoLab] I: [LabDem] 8 marzo contro la guerra a Firenze
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> Da:: John Gilbert <gilbert@???>> A: <laboratorio@???>> Titolo:: [LabDem] 8 marzo contro la guerra a Firenze> Data: Fri, 03 Mar 2006 07:58:35 +0100
  8 MARZO 2006 -  Gli Statunitensi contro la guerra ed il Comitato Fermiamo la guerra di Firenze organizzano un PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI FIRENZE, VIA CAVOUR, DALLE ORE 17.30 ALLE 19.00  IN SOLIDARIETA' E IN RISPOSTA ALL'APPELLO DI CODE PINK, CON LE DONNE (E UOMINI!) DI TUTTO IL MONDO, CHIEDIAMO LA FINE DELL'OCCUPAZIONE BELLICA DELL'IRAQ E POLITICHE DI PACE IN OGNI PAESE. Appello di Code Pink:   Unitevi anche voi a Alice Walker, Susan Sarandon, Parlamentare Barbara Lee, Dolores Huerta, Eve Ensler e tante altre fantastiche donne che hanno lanciato l' Appello Urgente delle Donne per la Pace in Irak.  Da oggi all'8 Marzo, Giorno Internazionale della Donna, raccoglieremo 100 000 firme da donne di tutto il mondo. L'8 Marzo le consegneremo  queste firme alle ambasciate, consolati, uffici federali statunitensi, &n
bsp;in tutto il mondo. Non perdere l'occasione per far sentire la tua voce, firma anche tu l'Appello oggi stesso all'indirizzo www.womensaynotowar.org, fallo conoscere a tutte le amiche e unisciti a noi l'8 marzo.  Grazie CODEPINK: DONNE PER LA PACE     Noi, donne staunitensi, irachene e del mondo intero,  non possiamo piú sopportare questa insulsa Guerra in Irak e i crudeli attacchi  ai civili che si compiono intorno al mondo. Abbiamo già sepolto troppi cari. Abbiamo giá visto troppe esistenze dilaniate da ferite fisiche e psicologiche. Abbiamo assistito con orrore all’utilizzo smisurato delle nostre preziose risorse per scopi militari, mentre quelle destinate ai bisogni delle nostre famiglie, come la protezione,  l’educazione,  il cibo e la salute,  restano inadeguate. Non possiamo piú sopportare di vivere  in costante paura e violenza,  osservando il cresce
re di questo cancro di odio e intolleranza che si infiltra nelle nostre case.  Questo non é il mondo che vogliamo, né per noi, né per i nostri figli. Con il fuoco nei nostri ventri e amore nei nostri cuori, noi donne cresciamo e ci uniamo oltre i confini per chiedere la fine di questo massacro e distruzione.   Abbiamo osservato come l’occupazione straniera dell’Irak abbia infiammato un movimento armato di contrasto,  dando inizio ad una spirale di violenze.  Siamo convinte sia giunto il momento di passare da un modello militare ad uno di risoluzione del conflitto, che rispetti i seguenti principi:     

 Il ritiro immediato delle truppe e dei combattenti  stranieri dall’Irak,   
negoziazioni per reintegrare gli iracheni privati dei loro diritti civili,  nel pieno rispetto della societá irachena,   
una completa partecipazione delle donne durante il processo di pace e un accordo sul pieno rispetto delle pari opportunitá nel dopo guerra iracheno,   
un accordo di rinuncia di insediamento di basi militari straniere in Irak,   
pieno controllo e gestione irachena in materia di petrolio ed altre risorse,   
abrogazione delle leggi di pivatizzazione  e liberalizzazione  imposte sotto occupazione,  permettendo al legittimo governo iracheno di impiantare la propria strategia economica,   
una ricostruzione massiccia che accordi la prioritá agli appaltatori iracheni, e basata sulle risorse finanziarie dei paesi responsabili dell’invasione ed occupazione dell’Irak,   
la composizione di una forza internazionale temporanea di peacekeeping,  concretamente  multilaterale  e con l’esclusione delle truppe provenienti  dai paesi che hanno partecipato  all’occupazione.   Per incrementare  questo processo di pace stiamo creando un massiccio movimento di donne attraverso  le generazioni,  le razze,  le etnie,  le religioni, le frontiere e le ideologie politiche. Insieme faremo pressione sui nostri governi,  sulle Nazioni Unite,  sulla Lega Araba,  sui Vincitori del Premio Nobel per la Pace,  sui capi religiosi e di altre comunitá internazionali,  per aiutare a negoziare un forte insediamento politico. In questa epoca di fondamentalismi divergenti, richiamiamo i leader mondiali ad unirsi a noi nella diffusione dei valori fondamentali di amore per la famiglia umana e per il nostro prezioso pi
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