20.02.06 comunicato integro di ETA, Euskadi ta Askatasuna, ad Euskal Herria
x La Haine - Euskal Herria
Nel comunicato reso pubblico il 18 di febbraio, ETA fa un'analisi della
situazione politica attuale e delle sfide che a suo giudizio, stanno in
questo momento sul tavolo, dando idea di quale è il momento nel quale ci
troviamo al margine delle dicerie giornaliere con le quali ci stanno
bombardando.
ETA, l'organizzazione socialista rivoluzionaria basca per la liberazione
nazionale, vuole fare conoscere ai cittadini baschi la lettura che fa
sulla situazione politica. Ci troviamo in un momento di cambiamento
politico in Euskal Herria, a poco a poco noi baschi andiamo intessendo una
nuova situazione. La situazione imposta ad Euskal Herria è morta, e la
ragnatela giuridico-politica che sostiene quel quadro si trova in una
profonda crisi, non ha soluzione. Hanno fallito nei loro obiettivi
politici principali, e lo sanno. Ma Euskal Herria soffre quotidianamente
le conseguenze di quel quadro. Ancora la situazione di imposizione che
provoca il conflitto continua ad essere applicata ad Euskal Herria,
imposta anche con violenza e la forza delle armi. Il nostro è un paese che
vuole vivere ma non lo lasciano vivere.
Ora ci troviamo a questo incrocio di strade. Il ciclo della frantumazione
e della negazione è finito, il fallimento sul quale sostentavano quella
situazione è evidente. Ma il fallimento di quella scommessa non ha portato
ancora novità nel momento politico basato sui diritti di Euskal Herria.
Abbiamo abbattuto e distrutto alcuni muri, ma ancora dovremo superare
altri muri. Come ci mostra la strada realizzata fino ad ora, quella
transizione la dovremo fare lottando duramente. Intanto, continuiamo a
fare strada, Euskal Herria va avanti.
Alcuni partiti, con faccia disgustata davanti alle opzioni che si mostrano
per aprire una nuova tappa politica, continuanono chiusi nella trincea dei
loro interessi. I trattamenti tra PNV e PSOE, non sono altro che tentativi
per continuare ad amministrare l'attuale status politico e per dare aria
alla cornice autonomistica che è morta. Davanti a questo tipo di condotta,
dobbiamo dire che l'imposizione ad Euskal Herria di un secondo ciclo
autonomistico non porta altro che l'allungamento del conflitto. Vogliamo
ammonire i partiti che sono ingarbugliati in quegli atteggiamenti che non
ripetano le sentenze del passato.
Quali sono le chiavi della nuova situazione?
Quando menzioniamo le opzioni di oggigiorno, secondo ETA, 3 sono le chiavi
da sottolineare, perché sono le rivendicazioni che la maggioranza dei
cittadini baschi appoggia e perché sono concetti che devono essere guida
in un processo di risoluzione del conflitto.
- Deve rispettarsi quello che Euskal Herria deciderà sul suo futuro, e
posto questo, è necessario sviluppare le iniziative che prendano in
considerazione Euskal Herria nella sua integrità e la sua varietà. I
cittadini baschi devono avere la parola e la decisione
- Essendo visibile la natura politica del conflitto, al conflitto deve
essere data una via d’uscita politica e democratica. Questo deve portare
necessariamente un cambiamento dello status politico attuale.
- La negoziazione e il dialogo sono l'unica strada per dare uscita dal
conflitto, questo mette in chiaro il fallimento della strategia
dell'opzione poliziesca.
In quei cambiamenti, ha molto a che fare l’accoglienza favorevole dei
cittadini baschi dell'Alternativa per una Soluzione Democratica che rese
pubblica la sinistra indipendentista basca. Quella proposta riunisce la
metodologia basilare e le chiavi per superare il conflitto, ed oggigiorno
ci appare come la proposta più forte.
Allo stesso modo, vogliamo fare notare i cambiamenti di atteggiamento che
ci sono stati negli ultimi mesi in alcuni agenti baschi, passando dalle
parole ad iniziative e condotte concrete. Vogliamo sottolineare 3 fatti
importanti.
- Da una parte, i passi che si stanno dando per la risoluzione del
conflitto attraverso l'Accordo Democratico di Base, rivendicando il
diritto della parola e la decisione di Euskal Herria
- D'altra parte, l'implicazione in dinamiche di mobilitazione di agenti
non solo della sinistra indipendentista basca per rispondere alla
situazione di eccezione di Euskal Herria, che possono essere a beneficio
dei diritti dei carcerati o in favore dei diritti civili e politici.
Perché la difesa di Euskal Herria è un obbligo di tutti.
- Finalmente, il grande sforzo che si sta facendo tra i differenti agenti
per dare una spinta alla costruzione di Euskal Herria dal Foro di
dibattito Nazionale. Per pensare ed agire come popolo sarà un passo
completamente positivo e saranno durante il tragitto pietre piccole per
costruire le strutture dell'Euskal Herria del domani.
Come siamo arrivati fino a qui?
Tuttavia siamo arrivati a questa situazione pagando la dura punizione
degli stati. I cittadini che stanno dando tutto in difesa dei diritti di
Euskal Herria e della sua costruzione conoscono abbastanza bene quale è il
prezzo che comporta agire coraggiosamente in favore di Euskal Herria.
Perché oggigiorno, la lotta in favore dei diritti di Euskal Herria, si
paga con prigione e tortura. I cittadini baschi che vengono giudicati a
Madrid o quelli che stanno ricevendo la punizione nel tribunale fascista
spagnolo per agire nella sinistra indipendentista basca ci mostrano
chiaramente quella realtà. Sono esempio per un paese per il quale lottano,
la cui parola mostra il loro impegno nella loro vita in tutti gli ambiti.
Ma al di sopra di tutte le repressioni ed attacchi di stati nemici, al di
sopra di carcerieri, poliziotti e giudici di tutti i tipi armati fino ai
denti, questo paese continua a fare la sua strada. Ed apre nuove opzioni
al suo futuro, al futuro che vogliamo costruire nella libertà e senza
minacce esterne.
Euskal Herria guarda con speranza al futuro. umilmente ma orgogliosamente
rivendichiamo che quelle nuove opzioni si danno grazie al lavoro, sforzo
ed apporto dei cittadini che hanno lavorato duramente nella costruzione
nazionale e nella lotta. Siamo oggi davanti a nuove opzioni perché nei
momenti più difficili, abbiamo alzato la testa e di fronte agli attacchi
del nemico abbiamo organizzato la nostra dignità. Perché molti cittadini
hano capito che se non difendiamo la nostra identità come popolo in tutti
gli ambiti, se non difendiamo tutti gli strumenti per avere i nostri
diritti, Euskal Herria muore sotto i due Stati. Perché abbiamo fatto
fronte all'oppressione del nemico, abbiamo, qui ed ora, la possibilità di
essere un paese libero.
In questo contesto, come stanno le forze?
Alcuni, usano la maggioranza delle loro forze facendo interpellanze senza
fondamento alla sinistra indipendentista basca. Continuano cercando di
gettare la colpa alla sinistra indipendentista basca delle conseguenze del
confronto e facendo ad ETA continue richieste, snaturando la natura del
conflitto.
D'altra parte, gli stessi che sono molto abili dando lezioni alla sinistra
indipendentista basca, non sono capaci di dare una risposta contundente
passando oltre le parole agli ultimi gravi attacchi che si sono sviluppati
dai poteri spagnoli. Hanno imparato bene a stare con baldanza davanti alla
sinistra indipendentista basca e chinare la testa davanti agli apparati di
stato.
Intanto, ancora non hanno dato risposta alle domande principali: che
volontà concreta e reale hanno per sviluppare un processo democratico
senza frontiere in Euskal Herria? Che passi sono disposti a fare? quale è
la loro proposta affinché i diritti di Euskal Herria siano rispettati e
riconosciuti? Per rispettare la parola del paese e la sua decisione? Il
maggiore nodo non l'hanno sciolto ancora. Finché non danno una risposta
chiara a quelle domande, forze come PNV e PSOE staranno in strade di fuga.
Imaz dice che la sinistra indipendentista basca deve facilitare la
transizione che si sta facendo alla democrazia." Ed al partito
nazionalista basco diciamo di sì, che la sinistra indipendentista basca ed
ETA facciamo una scommessa in favore della democrazia. Più concretamente,
stiamo da lunghi decenni facendo rivendicazioni in favore della democrazia
basca., nella lotta in favore di un quadro democratico basato sui diritti
di Euskal Herria. Intanto, il PNV sta difendendo ancora la democrazia
spagnola, e non ha riparazioni per difendere in questo modo la monarchia
spagnola e la guardia civil con entusiasmo quando si sono ribellati contro
i cittadini baschi. Perciò, il PNV è chi deve fare la strada democratica:
deve portare a termine la transizione dalla democrazia franco-spagnola
alla democrazia basca.
Quelli che facciano una lettura della proposta di soluzione di ETA come
“debolezza" o in chiave di "arrocco" della sinistra indipendentista basca,
si sbagliano di nuovo. Si sbagliano quelli che vedono dietro
l'atteggiamento della sinistra indipendentista basca una volontà di
accettare tranquillamente la cornice imposta ad Euskal Herria. L’impegno
della sinistra indipendentista basca, ieri, oggi, e domani, è in favore
della libertà totale di Euskal Herria.
Quelli che prendono questo tipo di letture come punto di partenza,
falliscono nella loro analisi ed insegnamenti sul superamento del
conflitto. Quelli che fanno quel tipo di calcoli, si stanno sbagliando
semplicemente con bugie. Che non utilizzino quei proclami per sfigurare la
cosa fondamentale del processo che deve svilupparsi in Euskal Herria e per
causare confusione tra i cittadini baschi.
Ripetere le minacce contro la sinistra indipendentista basca o alimentare
nuovi attacchi in suo contro con la strategia di messa fuorilegge, sono
strade chiuse senza futuro. Come abbiamo mostrato negli ultimi anni, la
sinistra indipendentista basca non si scoraggia, Euskal Herria non si
arrenderà.
Che non si illudano: la pace deve basarsi sui diritti di Euskal Herria o
non è pace. La pace verrà per mano della libertà. L'unica maniera di non
ripetere il ciclo di scontro è riconoscere i diritti di Euskal Herria.
La risoluzione del conflitto non viene con passi di solo uno dei lati. Per
quel motivo, invece di ripartire colpe ad altri che ogni partito ed ogni
agente guardi alla responsabilità che ha tra mani. Perché la risoluzione
del conflitto verrà dallo sviluppo di un processo democratico tra tutti.
Questa è la consegna di ETA: affinché tutti gli agenti baschi, compiano
passi da oggi, senza aspettare nessuno. È arrivato il momento di prendere
impegni seri e di prendere decisioni profonde sul futuro di Euskal Herria,
mostrando condotte coraggiose e passando delle parole ai fatti.
Superando l'epoca di divisione e negazione di Euskal Herria, bisogna
aprire la porta all'epoca dei diritti di territorialità ed
autodeterminazione, rispettando quello che i cittadini baschi decidano sul
nostro futuro senza barriere di nessun tipo. Le nuove possibilità verranno
a sviluppare quel processo con Euskal Herria come tale e che gli stati
accettino i risultati di quello processo.
Euskadi Ta Askatasuna, in quel senso, ratifica il suo impegno per
continuare a lottare e fare sforzi per aprire nuovi spazi
Infine, ETA rivendica le seguenti azioni armate.
- 5 gennaio, in Sos del Rey Catolico (Aragona), l'azione realizzata con
esplosivo nell'albergo turistico contro gli interessi turistici spagnoli,
causando danni materiali
- Il 5 gennaio, in Sos del Rey Catolico (aragon), l'azione realizzata con
esplosivo attaccando un ripetitore telefonico contro le infrastrutture
spagnole ed i loro interessi economici, causando danni materiali
- 5 gennaio, in ARatores (Huesca), azione realizzata con esplosivo nella
centrale elettrica, contro le infrastrutture spagnole ed i loro interessi
economici, causando danni materiali
- 26 gennaio, in Murgia, azione realizzata con esplosivo negli uffici
postali, contro l'amministrazione spagnola, causando danni materiali
- 26 gennaio, in Balmaseda, azione realizzata con esplosivo nei tribunali,
contro l'apparato di giustizia spagnolo, causando danni materiali
- 29 gennaio, in Bilbo, azione realizzata con esplosivo negli uffici
dell'INEM contro l'amministrazione spagnola, causando danni materiali.
Come conseguenza dell'esplosione un poliziotto autonomistico spagnolo
rimane ferito
- 1 di febbraio, in Etxebarri, azione realizzata con esplosivo negli
uffici principali di poste contro l'amministrazione spagnola, causando
danni materiali
- 14 febbraio, in Dantxarinea, l'azione realizzata con un'automobile piena
di esplosivo nella discoteca" La Nuba", proprietà di Javier NARTICORENA
ARAMENDI, per rifiutarsi di dare denaro in favore della libertà di Euskal
Herria ed arricchirsi sotto la protezione delle forze armate spagnole con
inganni
Euskal Herria, febbraio di 2006, Euskadi ta Askatasuna.
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