Viene in mente quel vecchio pastore anglicano...
Edoardo Magnone
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http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/scienza_e_tecnologia/demo/demo/demo.html
Sulla Terra 141 nuovi nati ogni minuto. L'India il paese dove
nascono più individui, la Cina seconda. Sempre più persone nelle aree urbane
Ore 1 e 16: è nato
il bimbo 6,5 miliardi
In 5 anni e mezzo la popolazione del mondo
cresciuta di 500 milioni
di LUIGI BIGNAMI
ROMA - Questa notte quando in Italia era l'una e 16 minuti in qualche parte del
pianeta è nato una bambino che ha proiettato la popolazione mondiale a 6
miliardi e 500 milioni di unità. Secondo l'International Programs Center degli
Stati Uniti, dovremo attendere 6 anni - esattamente alle 22 e 36 del 18 ottobre
2012 - per vedere la popolazione salire a 7 miliardi di uomini. "Si tratta
ovviamente di dati statistici, perché nessuno può fisicamente rintracciare il
bimbo o la bimba che ha fatto raggiungere tale volume di popolazione mondiale,
ma si tratta di dati derivati da proiezioni ben precise", ha spiegato Robert
Bernstein, dell'U. S. and World Population Clocks.
L'ultimo censimento della popolazione mondiale risale al marzo del 2004. Secondo
i dati allora in possesso la Terra raggiunse i 6 miliardi di uomini nel 1999.
"Ciò significa che in quell'anno il pianeta aveva superato di 3 volte e mezzo
la popolazione esistente agli inizi del 20mo secolo e raddoppiato quella del
1960", ha spiegato Bernstein. Ciò che colpisce è il fatto che la popolazione
mondiale ha richiesto solo una dozzina d'anni per passare da 5 a 6 miliardi, il
più breve intervallo di tempo mai registrato per fare un salto di un miliardo di
persone. "Nel 2006 stanno nascendo 4,1 bambini al secondo, ma considerando le
persone che muoiono, (1,8) tale crescita proietta a 74 milioni le persone che
incrementeranno entro la fine dell'anno la popolazione del pianeta", spiega
Bernstein.
I tassi di crescita demografica sono saliti vertiginosamente alla fine della
Seconda guerra mondiale, ciò in relazione al miglioramento dell'assistenza
sanitaria, ma dopo il picco del 2,1% raggiunto intorno al 1970, la crescita
demografica è scesa all'1,3% a partire dal 1999. Oggi è ferma all'1,15%. Sei
paesi sono responsabili di circa la metà dell'attuale crescita annuale e sono
l'India (16 mln), la Cina (9 mln), il Pakistan (4 mln), la Nigeria (4 mln), il
Bangladesh (3 mln) e l'Indonesia (2 mln).
Oggi quasi tutta l'umanità vive raggruppata su poco più di un sesto delle terre
emerse e in particolare nelle aree a clima temperato e monsonico. Tra i due
emisferi il più popolato è quello boreale con tre aree dove la popolazione si è
particolarmente concentrata. La prima è situata in Asia ed in particolare tra la
pianura del fiume Indo e quella del Gange. Qui, tra Pakistan, India e Bangladesh
vive oltre un miliardo di persone. Sempre in quest'area sono densamente abitate
alcune aree della Cina e del Giappone e più a sud dell'Indocina e
dell'Indonesia. La seconda area fortemente abitata è quella dell'America
Settentrionale, dove il clima e le favorevoli risorse ambientali hanno fatto
crescere velocemente la popolazione. La terza area infine è quella europea, in
particolar modo lungo le coste del Mare del Nord e lungo l'asse del fiume Reno,
in quanto ricco di risorse minerarie.
Ovunque al mondo c'è una forte tendenza da parte della popolazione a
concentrarsi nelle aree urbane. Se nel 1900 solo il 14% della popolazione
mondiale viveva in aree cittadine, dall'inizio del nuovo millennio ben il 47%
dell'umanità intera vive in città. Questo ha fatto si che se nel 1950 vi erano
solo 83 città in tutto il mondo il cui numero di abitanti superava il milione,
dal 2000 sono ben 411. Ciò significa che all'inizio del 1800 le città della
Terra ospitavano complessivamente un miliardo di persone, che sono salite a 2
miliardi nel 1985 e a 3 miliardi dall'inizio del 2002.
(26 febbraio 2006)