[movimenti.bicocca] profilo sinistro! 6 seminari di noprojec…

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Autore: Tommaso Vitale
Data:  
To: ML movimenti Bicocca
Oggetto: [movimenti.bicocca] profilo sinistro! 6 seminari di noproject al barrio's
>
> Profilo sinistro
> Affinità e divergenze tra la sinistra e se stessa.
>
> Sei faccia a faccia su Welfare,
> mercato del lavoro e istruzione
>
> seminario organizzato da Noproject
> Sede: Barrio’s, via Barona angolo via Boffalora, Milano
>
> - per ulteriori informazioni e per scaricare il volantino in
> formato pdf:
> http://noproject.splinder.com/post/7232338 -
>
> È un luogo comune che esistano almeno due sinistre, una moderata,
> l’altra
> radicale. In genere si riesce con qualche difficoltà a definire la
> prima
> come riformista, col risultato di trovarsi in pieno imbarazzo a dover
> attribuire il termine rivoluzionario all’altra. Si prova allora con la
> coppia “compatibile/antagonista”, non senza suscitare reazioni
> polemiche,
> distinguo, o anche grasse risate. Stessa sorte tocca alla coppia
> innovatori/conservatori: tutti vogliono essere innovatori e pensano
> che i
> conservatori siano gli altri.
> Il fatto è che cambiando i temi concreti del confronto, di volta in
> volta
> cambiano anche i posti assegnati e chi puntava alla radicalità
> appare ora
> resistenziale, chi voleva innovare ora sembra timorato.
> Possiamo guardare col sorriso a questi dibattiti, purché portino a
> confronti fruttuosi. La tassonomia delle differenze a sinistra
> infatti non
> è un tema molto interessante: più interessante è capire come e in che
> termini forze diverse potranno trovare il modo di accordarsi su
> programmi
> concreti di (si spera) governo: saranno accordi al ribasso o al
> rialzo? Si
> cerca il minimo comune denominatore o si è in grado di puntare a un
> comune
> multiplo?
>
> Senza montarsi troppo la testa, Noproject, gruppo di iniziativa
> politica e
> culturale, tenta di mettere un po’ di carne al fuoco organizzando sei
> faccia a faccia tra rappresentanti della ricerca sociologica ed
> economica,
> e ponendo loro alcune domande: come trasformare il Welfare, il
> mercato del
> lavoro, la scuola e la formazione, l’università, il diritto alla
> casa? Che
> fare delle riforme attuate dai governi di centrodestra? Che
> significa fare
> diversamente?
>
> La struttura di massima degli incontri sarà questa: due relazioni
> tendenzialmente “di campo opposto”, che prenderanno al massimo 30’
> entrambe, e poi spazio al dibattito e al contraddittorio.
>
>
>
> Il programma degli incontri: temi e domande
>
> 6 marzo, ore 21, Barrio’s
> Il mercato del lavoro
> Come estendere le garanzie e le tutele che attualmente proteggono solo
> alcune categorie di lavoratori in modo giusto ed efficace? Si può
> garantire
> una copertura di Welfare State (pensionistica ma non solo) efficace
> per
> tutti i contratti al di là della loro durata? È opportuno mirare a
> estendere a tutti i contratti a tempo indeterminato? Oppure al
> contrario si
> devono immaginare forme di protezione esterne al lavoro, nella
> società, in
> termini di beni e servizi, con cui calmierare una generalizzazione
> della
> flessibilità? Quali forme di protezione servono, intorno a quali
> bisogni
> sociali (reddito, formazione, casa, comunicazione, famiglia)? È
> opportuno
> considerare tali reti di protezione un diritto di cittadinanza o è
> preferibile vincolarle alle dinamiche del mercato del lavoro?
> Relatori: Paolo Barbieri (sociologo) Vs Antonio Lareno (dirigente
> sindacale)
>
> 20 marzo, ore 21, Barrio’s
> Gli ammortizzatori sociali e il reddito di cittadinanza
> La spesa sociale in Italia è 3 punti di PIL più bassa della media
> europea,
> ma il sistema è strutturato in modo tale da superproteggere taluni
> rischi
> sociali e da lasciarne scoperti altri. Per questo motivo molti
> cittadini
> scontano sia un’assenza di protezione per nuovi e vecchi bisogni,
> sia una
> scarsa qualità dei servizi erogati, a fronte di una generale scarsa
> attitudine del welfare italiano a risolvere problemi di
> ridistribuzione e a
> garantire migliore accesso alle opportunità in modo equo e aperto.
> Quali
> sono le conseguenze sociali in termini di andamento della
> disuguaglianza?
> Come si fa a migliorare la qualità dei servizi, a renderli meno
> disciplinari e burocratizzati e più efficienti, più personalizzati,
> più
> utili? Quali le proposte attualmente sul tappeto per intervenire?
> Pubblico/privato, Welfare State Versus volontariato: quali sono le
> alternative esistenti in UE? Che modello di flexicurity?
> Relatori: Cristina Tajani (economista) Vs Paolo Barbieri (sociologo)
>
> 3 aprile, ore 21, Barrio’s
> Il diritto alla casa
> È di moda, sia tra studiosi che tra politici, parlare di “fine
> delle classi
> sociali” e di processi di “individualizzazione del rischio” che
> renderebbero inutili le concettualizzazioni della disuguaglianza in
> termini
> di collettività, cioè di classe. Spesso viene messa in dubbio anche la
> sensatezza, in generale, delle politiche volte alla riduzione della
> disuguaglianza. Eppure le disuguaglianze sociali esistono ancora, e
> in vari
> casi tendono ad aumentare. In particolare, l’accesso alla casa sembra
> essere diventato uno dei fattori di disuguaglianza più rilevanti.
> Gli studi
> sul tema, rari ma in aumento, mostrano che il peso delle differenze di
> classe sulla proprietà della casa non solo diminuiscono, ma
> aumentano. Cosa
> significa questa tendenza? Che politiche della casa possono essere
> immaginate e praticate?
> Relatori: Teresio Poggio (sociologo) Vs Antonio Trimarchi (economista)
>
> 8 maggio, ore 21, Barrio’s
> L'università e la ricerca
> Come sta cambiando l’università italiana? L’articolazione dei cicli di
> studi universitari in lauree di primo e secondo livello ha cambiato
> l’offerta formativa? È mutato il legame tra università e sistema
> produttivo
> e, più in generale, tra università e società? E ancora: come sta
> evolvendo
> la qualità della partecipazione degli studenti allo spazio-tempo
> università? Queste domande si sono aggiunte negli ultimi anni a
> riflessioni
> su quello che dovrebbe essere lo status di docenti e ricercatori;
> da un
> parte chi sostiene che per garantire la libertà e l’autonomia di
> insegnamento non si può rinunciare alle tutele del lavoro a tempo
> indeterminato, dall’altro chi pensa che l’introduzione di criteri di
> flessibilità andrebbe a intaccare le attuali modalità di reclutamento,
> notoriamente opache e personalistiche, permettendo maggior
> efficienza ed
> efficacia nell’erogazione del servizio. Come si concatenano questi
> problemi, e verso quale modello di Università stiamo andando?
> Relatori: Piero Macchi (chimico) Vs Gabriele Ballarino (sociologo)
>
> 22 maggio, ore 21, Barrio’s
> La scuola
> Partire dagli obiettivi che il sistema scolastico deve darsi sembra
> opportuno per orientarsi nella giungla di proposte e
> controproposte. Qual è
> la posta in gioco in termini di uguaglianza delle opportunità di
> accesso e
> di prospettive di mobilità sociale futura? Grazie alle risposte a
> questa
> domanda è possibile passare a una formulazione più precisa e
> centrata dei
> problemi più urgenti. Ad esempio: cosa nasconde la soppressione della
> distinzione tra formazione generalista (licei) e formazione
> indirizzata
> all'occupazione (istituti tecnici e professionali)? In che
> relazione sta
> questo problema con la più complessiva riforma dei cicli e con il
> tanto
> auspicato innalzamento dell’obbligo? Per finire con gli aspetti
> legati ai
> finanziamenti e all’organizzazione, ovvero: quanti soldi e a chi?
> Quale
> autonomia? Per gestire quali servizi?
> Relatori: Daniele Checchi (economista) Vs Gabriele Ballarino
> (sociologo)
>
> 5 giugno, ore 21, Barrio’s
> Il welfare locale e l’impresa sociale
> Il Welfare cresce anche in tempi di decentramento amministrativo.
> Quali
> sono i necessari vincoli alla sussidiarietà per evitare che si
> trasformi in
> una scorciatoia alla privatizzazione (e monetizzazione) strisciante
> dei
> servizi? Si può farne un mix virtuoso tra pubblico e privato
> sociale? Come
> garantire l'esigibilità dei diritti universali dei cittadini insieme
> all'efficienza? È possibile individuare dei modelli regionali, o
> addirittura comunali, di politiche sociali? È possibile costruire
> modelli
> di micro-imprenditorialità non profit che uniscano efficienza,
> capacità di
> rispondere ai bisogni e "correttezza" delle relazioni lavorative?
> Relatori: Paolo Barbieri (sociologo) Vs Sergio Silvotti (dirigente
> Arci)
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> Dott. Gabriele Ballarino
> Dipartimento di Studi del lavoro
> Facoltà di Scienze politiche
> Università degli studi di Milano
> Via Conservatorio, 7
> 20122 Milano, Italy
> tel.    +39 02 50321161 (office)
>     +39 02 50321165 (fax)
>     +39 02  89421707 (home)
> e-mail: gabriele.ballarino@???

>
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> NEUROGREEN
> ecologie sociali, strategie radicali
> negli anni zerozero della catastrofe
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