Autore: ugo Data: To: forum sociale di genova Oggetto: [NuovoLab] AL VATICANO I SOLDI TAGLIATI ALL'ONU
Da "Il manifesto"
Fini azzera i fondi all'Onu
Con una delibera del 16 febbraio scorso, la Farnesina ha ridotto a zero i
«contributi volontari» dell'Italia alle cinque principali agenzie dell'Onu.
Niente più soldi al fondo per l'infanzia (Unicef), né all'Alto commissariato
per i rifugiati (Acnur), né al fondo alimentare (Fao), né all'Organizzazione
mondiale della sanità (Oms), né al Programma allo sviluppo (Unpd). La finanziaria
del governo Berlusconi aveva già tagliato drasticamente i contributi destinati
alla cooperazione allo sviluppo, ma la linea zero euro nei confronti dell'Onu
ha il sapore di una scelta politica molto precisa e molto «americana». Tanto
più che i soldi per qualcuno sono stati comunque trovati. In particolare
per alcuni organismi meno noti legati al Palazzo di vetro - ma perché a scapito
di agenzie più importanti? - e soprattutto per altri uffici molto più italiani,
legati a una filiera che si occupa di formazione. La scelta della Farnesina
è un modo per rinunciare a pesare di più nelle agenzie internazionali e curare
meglio le relazioni interne.
Dove finiranno i fondi tolti alle principali agenzie dell'Orni, dalla Fao
all'Oms passando per Unicef, Unhcr e Unesco Soprattutto al Vaticano, per
un progetto di ampliamento di un ospedale a Tirana che incontra la perplessità
dello stesso governo albanese. A fare la parte del leone nei «contributi
volontari» alla cooperazione è infatti la Img, un'organizzazione italiana
che si occupa di promuovere il «made in Italy», di progetti di credito per
le imprese italiane nei paesi in via di sviluppo e che ha come referenti
solo italiani. Come la ex «governatrice» di Nassiriya, Barbara Contini. Alla
Img vanno ben 28 milioni di dollari, quattordici volte in più rispetto al
Programma alimentare mondiale, una delle poche agenzie Onu «fortunate». Di
questi, ben 20 sarebbero destinati all'ampliamento di un ospedale aperto
nel '95 dalla congregazione religiosa dei Figli dell'Immacolata Concezione
e sponsorizzato dalla Cei. Tra i finanziamenti minori, persino una mostra
sulla cooperazione a Roma. Tutto in Italia e per gli italiani, meglio se
amici del governo. I paesi poveri? Dovranno aspettare il prossimo turno.