[autorgstudbo] DIRITTO ALLO STUDIO O ARIA CONDIZIONATA?

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Aihe: [autorgstudbo] DIRITTO ALLO STUDIO O ARIA CONDIZIONATA?
NON E' UNO SCHERZO!

L'ARSTUD (azienda regionale per il diritto allo studio) ha appena stanziato
un fondo di 2.340.000 milioni di euro per l'installazione degli impianti di
condizionamento dell'aria negli studentati. Si è quindi stabilita una gara d
'appalto, con la quale l' ARSTUD destinerà appunto 2 milioni di euro ad un'
azienda che si impegnerà a gestire l'installazione dell'aria condizionata.

Ci sembra una scelta che si commenta da sola. Restando in tema di
studentati, i posti-letto garantiti dall'ARSTUD a Bologna sono solo 1470, a
fronte di oltre 100.000 studenti, di cui quasi 50.000 fuorisede.
Non sarebbe meglio investire sulle strutture ed aumentare il numero dei
posti-letto piuttosto che dare la priorità all'aria condizionata? A maggior
ragione considerando che la quasi totalità degli studenti che abitano gli
studentati nei mesi estivi tornano alle rispettive città di provenienza,
lasciando gli studentati pressoché inutilizzati. E a maggior ragione in una
città come Bologna, dove gli affitti sono esorbitanti e il problema della
casa è sempre più sentito.

Ma gli studentati non sono certo l'unico settore d'intervento dell' ARSTUD.
Non sarebbe meglio coprire la totalità delle borse di studio, evitando di
produrre quella categoria degli "idonei non assegnatari" che è l'emblema del
diritto allo studio negato all'università di Bologna?
Non sarebbe meglio investire nel settore delle mense, visto che la struttura
di Piazza Puntoni (peraltro non gestita direttamente dall'ARSTUD, ma
privatizzata e affidata alla CONCERTA) è chiaramente insufficiente rispetto
al numero di studenti ed è oltretutto la più cara d'Italia?

Ci piacerebbe pensare solo ad una gestione illogica e paradossale dei fondi
da parte dell' ARSTUD. In realtà temiamo e crediamo che una logica ci sia.
La logica dei fondi pubblici dirottati verso aziende o cooperative "amiche"
attraverso il meccanismo degli appalti e delle esternalizzazioni. Si può
sospettare cioè che l' ARSTUD stia ingigantendo le cifre destinate ad un
determinato intervento al fine di rimpinguare il guadagno dell'azienda a cui
affiderà l'appalto?

Diverse volte negli ultimi anni abbiamo cercato di porre il problema del
diritto allo studio, ed in modo particolare della gestione della mensa
universitaria, anche con azioni forti come le autoriduzioni. La risposta
dell' ARSTUD è sempre stata di questo tipo: "Abbiamo pochi fondi e li
gestiamo nel modo migliore possibile, ma non siamo in grado di risolvere
tutti i problemi che ponete".
Questa decisione li smentisce definitivamente. E' chiaro insomma che l'
ARSTUD ha effettivamente poche risorse (la regione Emilia Romagna investe
nel diritto allo studio circa la metà dei fondi stanziati dalla regione
Toscana), ma le gestisce nel modo peggiore, con più attenzione agli appalti
favorevoli da procurare alle aziende amiche che non alle reali esigenze
degli studenti.

E' ora di dire basta alle privatizzazioni, alle esternalizzazioni, alle
interferenze private nella gestione dei fondi dell'università, ai tagli al
diritto allo studio.

A partire dallo scandaloso e inaccettabile episodio dei 2 milioni di euro
per l'aria condizionata dobbiamo essere in grado di attivare percorsi di
controinformazione e di denuncia, di mobilitazione e di conflitto, che
mettano in discussione le politiche generali dell'ARSTUD e pongano in modo
forte e determinato il problema di un vero diritto allo studio e di un'
università realmente accessibile a tutti.

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