[Paesibaschiliberi] Il profilo dei fondamentalisti

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著者: Ge-Eh
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To: paesibaschiliberi
題目: [Paesibaschiliberi] Il profilo dei fondamentalisti
Gara > Idatzia > Iritzia > Jo puntua 20-02-2006
        
Jesús Valencia - Educatore sociale
Il profilo dei fondamentalisti

I mezzi di comunicazione fanno eco delle loro chiassate. E la televisione
trasmette quotidianamente le sue iraconde immagini. Un'altra volta,
abbiamo potuto osservare i loro gesti esaltati, i loro sguardi virulenti e
le grida stridenti che stordiscono e spaventano. Persone di apparenza
tranquilla perdono la loro compostezza ed esibiscono, improvvisamente, un
altro profilo: il proprio di qualunque fondamentalista. Che cosa si
nasconde sotto a tali comportamenti?
È facile intravedere un pensiero arcaico ed una mentalità anchilosata. Si
dimostrano incapaci di sottomettere le loro convinzioni alla benché minima
critica. La loro verità è assoluta e conservano le loro poche idee
rinchiuse e cementate. Non ammettono che la brezza del contrasto ventili
il loro cranio; bisogna tacere e reprimere chi osa discuterli. La loro
norma inappellabile è la tradizione: "Così agirono i nostri antenati e
così continueremo ad agire noi." Anche il loro mondo referenziale è
piccolo ed intoccabile. Elementi simbolici che hanno elevato a categoria
di miti; oggetti o persone di valore assoluto nella cui difesa si può
morire e, soprattutto, ammazzare. Per quel motivo, quando fu rimosso
Fungairiño (zelante dirigente dell’Audiencia Nacional rimosso di recente,
NdT)... Ah, mi ero dimenticato di spiegare che i fondamentalisti dei quali
parlo sono ispanici. Noi non dobbiamo viaggiare in altri mondi per
conoscerli da vicino. In qualunque angolo di quella loro Spagna possiamo
trovarli: il chierico esaltato che convoca alla guerra sacra contro i
nemici del Pubblico ministero. Quelli che concorrono, cartello in resta,
agli atti di adesione e risarcimento. Quelli che chiedono la testa ed i
coglioni di chi rimosse tanto funesto personaggio...
Qualcuno, con eccessiva ingenuità, dirà che i fondamentalisti della Puerta
del Sol, per ubicarli in qualche posto, non lanciano sassi né calpestano
bandiere. Settanta anni fa promossero un sollevamento fascista che costò
un milione di vite. Ed ora i tempi cambiano ma essi ci stanno chiamando di
nuovo alla porta delle caserme: bene l'unità della Spagna merita un altro
monito. Li si vede isterici, schiacciando tutto quello che beccano per
schiacciare senza contemplazioni la fragile speranza che sta cercando di
germogliare. Infine, i fondamentalisti che conosciamo ignorano l'arte di
sorridere ed il piacere di sognare. Quando prevale un clima di accordo
essi, schiavi delle loro rancide fobie, si snervano. E si sentono
pressati, suppongo da qualche angelo sterminatore, a dinamitare tutti i
ponti.
Nei futuri tavoli della soluzione saranno necessari tutti quanti cerchino
di dialogare. Ma i fondamentalisti, sfortunatamente, non appartengono a
quel gruppo. -


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