[NuovoLab] approvata NUOVA CLAUSOLA PER I DIRITTI UMANI

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Autor: antonio bruno
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A: forumgenova, forumsociale-ponge
Assumpte: [NuovoLab] approvata NUOVA CLAUSOLA PER I DIRITTI UMANI
Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto

LA NUOVA CLAUSOLA PER I DIRITTI UMANI FIRMATA AGNOLETTO

L'europarlamentare ha presentato a Roma la sua risoluzione sulla Clausola
per la democrazia negli accordi commerciali tra UE e Paesi terzi, votata a
larghissima maggioranza dal Parlamento europeo lo scorso 14 febbraio 2006

Roma, venerdi' 17 febbraio 2006 - Un nuovo percorso sulla strada del
rispetto dei diritti umani: questo rappresenta in estrema sintesi la
Clausola per i diritti umani e la democrazia, oggetto di una risoluzione
firmata dall'eurodeputato della Sinistra unitaria europea Vittorio Agnoletto.

La clausola é stata presentata questa mattina, a Roma, alla sede del
Parlamento europeo, con la partecipazione di Raffaele Salinari, presidente
di Terre des hommes, una fra le numerose associazioni e Ong italiane ed
europee che hanno partecipato alla redazione del testo approvato.

«La clausola per i diritti umani - ha spiegato Agnoletto - é uno strumento,
approvato a larghissima maggioranza dall'europarlamento lo scorso 14
febbraio, che coinvolge le associazioni che si occupano di diritti
fondamentali nei processi di negoziazione tra Unione europea e altri Paesi.
Già da ora, infatti, con questa clausola, i rappresentanti della società
civile possono partecipare alle Sottocommissioni per i diritti umani del
Consiglio di Associazione. Tali organismi avranno il compito di sorvegliare
e monitorare, in tutti i Paesi con cui l'Ue ha un accordo, il rispetto dei
diritti umani e di denunciarne eventuali violazioni attivando i graduali
strumenti sanzionatori previsti dalla clausola stessa.

Subito dopo l'approvazione ho incontrato la commissaria per i diritti umani
Benita Ferrero-Waldner, la quale mi ha assicurato che entro due mesi
Commissione e Consiglio europei illustreranno i modi di recepimento della
risoluzione e come la renderanno operativa. Il Parlamento europeo ha
comunque affermato ( v.punto 10 della risoluzione) che non sarà «più
disposto a dare il proprio parere conforme a nuovi accordi internazionali
che non contengano una clausola relativa ai diritti dell'uomo e alla
democrazia».

Gli altri elementi essenziali della risoluzione sono:

-l'estensione della clausola ai rapporti tra Ue e tutti i Paesi, per tutti
gli accordi commerciali, inclusi quelli di settore

-il maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo nelle fasi di
negoziazione e gestione degli accordi

-la reciprocità della clausola

-il ruolo diffuso della società civile.

Il «dialogo civile» è per Raffaele Salinari uno degli elementi più
innovativi della risoluzione Agnoletto, intesa come «metodo per realizzare
una forma costruttiva di dialogo tra le tre realtà istituzionali europee,
Parlamento, Consiglio, Commissione e la società civile».

Dunque, un punto di partenza per chiedere che l´Europa sia «coerente: non é
possibile finanziare la cooperazione mentre si fanno accordi che violano i
diritti umani - ha aggiunto Salinari - non si puo´ ignorare come la
delocalizzazione dei processi produttivi sia diventato un sinonimo di
sfruttamento delle persone, spesso del lavoro minorile».

Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea

Ufficio stampa: Barbara Battaglia, tel. 02 87395155
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Parlamento Europeo - Strasburgo, 14 febbraio 2006
CHE COS'É LA CLAUSOLA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLA DEMOCRAZIA

La Clausola dei diritti dell’uomo e della democrazia negli accordi
dell’Unione europea, istituita dieci anni fa, è una clausola inserita in
tutti gli accordi commerciali tra l'Unione europea e i Paesi terzi che
vincola i contraenti al rispetto dei diritti umani, pena sanzioni
progressive, fino alla rescissione dell'accordo.
Fino ad oggi questa clausola è stata quasi sempre applicata nei confronti
di paesi poveri, i così detti paesi Acp (Africa, Caraibi e Pacifico), non
ha invece mai avuto valore per gli accordi con Stati Uniti, Australia,
Nuova Zelanda, Cina (solo per citare alcuni esempi) o per le violazioni
commesse all’interno della stessa Europa.
Il Parlamento europeo (PE), rendendosi conto delle lacune della clausola
nella sua forma attuale, ha incaricato Vittorio Agnoletto di migliorarla.
Negli ultimi mesi l'eurodeputato della Sinistra unitaria europea ha
lavorato sul progetto, organizzando anche due momenti di confronto con la
società civile italiana ed europea (rispettivamente a Roma il 21 settembre
e a Bruxelles il 17 ottobre 2005) ai quali hanno, tra gli altri,
partecipato: Amnesty International, ARCI, ARCI Gay, CISL, CTM Altromercato,
FIOM, Gruppo Abele, Istituto Mario Negri, Magistratura Democratica,
Manitese, Osservatorio italiano sulla salute globale, Rete Lilliput, Save
the Children, Sbilanciamoci, Social Watch, Terranuova, Terre des Hommes,
Valori.
Martedì 14 febbraio 2006, nel corso della sessione plenaria, il PE approva
all'unanimità la risoluzione Agnoletto. La Commissione europea presieduta
da José Manuel Barroso dovrà ora attenersi a quanto deciso dal PE inserendo
la clausola in ogni negoziato commerciale.

CHE COSA CAMBIA CON LA RISOLUZIONE AGNOLETTO

L'elemento di novità principale è il fatto che il Parlamento europeo non è
«più disposto a dare il proprio parere conforme a nuovi accordi
internazionali che non contengano una clausola relativa ai diritti
dell'uomo e alla democrazia». Ciò significa che, rispetto al passato, il
Parlamento europeo bloccherà qualsiasi accordo proposto dalla Commissione
europea che non contenga tale clausola.
Le altre modifiche prevedono:
- l’estensione della clausola ai rapporti tra UE e tutti i Paesi, per tutti
gli accordi commerciali, anche quelli settoriali (ad esempio in materia di
prodotti tessili, agricoltura) e alla responsabilità delle multinazionali;
- il maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo nelle fasi di
negoziazione e gestione degli accordi; il PE parteciperà al Consiglio di
Associazione (ndr organismo di nomina governativa che rappresenta le parti
dell’accordo e sovrintende all’applicazione dello stesso);
- la consultazione tra le parti dell'accordo, che specifichi quali debbano
essere i meccanismi politici e giuridici da applicare in caso di richiesta
di sospensione della cooperazione;
- la reciprocità della clausola: non solo l'Europa chiede ad un Paese terzo
il rispetto dei diritti ma anche quel Paese potrà eventualmente segnalare
violazioni che si verificano in Europa (v. caso di Ceuta e Melilla, sbarchi
e Cpt a Lampedusa, sgomberi delle comunità Rom);
- il ruolo diffuso della società civile nella fase di studio, nella
pre-negoziazione e in quella di monitoraggio e il ruolo particolare per le
ONG internazionali nel chiedere la valutazione della sospensione di tale
accordo o l’adozione di altre misure appropriate;
- l’istituzione all’interno dei Consigli di Associazione di
sottocommissioni sui diritti umani (con la partecipazione delle
associazioni) incaricate di verificare il rispetto della clausola
democratica e proporre azioni positive di miglioramento della democrazia e
i diritti umani.