[Cm-milano] I 10 PUNTI DA RICORDARE DEL PACS

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Autore: Alessandro
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To: cm-milano
Oggetto: [Cm-milano] I 10 PUNTI DA RICORDARE DEL PACS
I 10 PUNTI DA RICORDARE DEL PACS:

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1) Eredità: in assenza di testamento il contraente superstite del Pacs ha
gli stessi diritti spettanti al coniuge previsti in materia di successione
legittima dal Codice civile.
2) Reversibilità della pensione.
3) Assistenza sanitaria: permesso di assistenza ospedaliera e nel caso di
incapacità del partner possibilità di prendere decisioni sulla sua salute.
4) Assistenza penitenziaria.
5) Contratto di locazione e diritto di permanenza nell'abitazione comune nel
caso di morte di uno dei contraenti.
6) Permesso di soggiorno per il partner extracomunitario se residente in
Italia da almeno 5 anni.
7) Nel caso di morte di uno dei partner tutte le scelte di natura religiosa
o morale, le modalità di svolgimento della cerimonia funebre, la scelta del
luogo di sepoltura ovvero la decisione di cremare il corpo del defunto sono
adottate dall'altro contraente del un patto civile di solidarietà.
8) Congedi lavorativi per motivi di assistenza sanitaria, partner inabile o
malato terminale.
9) Esoneri e dispense relative al servizio militare volontario.
10) Tutela in caso di separazione. (a cura dell'On. Franco Grillini)


COS'E' IL PACS
La proposta “Patto Civile di Solidarietà e Unioni di Fatto”, detta anche
PACS, è l’atto parlamentare numero 3.893 della XIV legislatura della
Repubblica Italiana che ha legiferato in Italia tra il 2001 e il 2006. Il
primo firmatario di questa proposta di legge è l’On. Franco Grillini,
presidente onorario di Arcigay e Deputato dei Democratici di Sinistra, ma
oltre a Grillini, altri 160 parlamentari, cattolici e laici, di sinistra e
di destra, hanno posto la loro firma affinché la proposta diventi legge. Il
PACS intende fornire la possibilità di optare per uno strumento regolativo
pattizio più snello e leggero alle coppie che non intendano impostare la
propria vita sulla base della regolamentazione del matrimonio, che
attualmente è l’unico istituto giuridico esistente in Italia per tutelare le
coppie di individui, solo se formate da un uomo e una donna, e dar loro
diritti e doveri rispetto a terzi. Ma chi sono questi terzi? Una coppia
sposata con matrimonio oggi in Italia può avere agevolazioni per l’acquisto
di una prima casa, IL PACS PREVEDE CHE QUESTO DIRITTO VENGA ESTESO ALLE
COPPIE DI FATTO.

Una coppia sposata ha una reversibilità pensionistica che permette ad un
componente della coppia di poter disporre della pensione del defunto
partner, nel caso di decesso. Il PACS PREVEDE CHE QUESTO DIRITTO VENGA
ESTESO ALLE COPPIE DI FATTO.

Se una donna sposata è malata, oggi suo marito ha diritto ad assisterla in
ospedale. Una cosa normalissima, eppure solo se si è sposati si può avere
questo diritto. IL PACS PREVEDE CHE QUESTO DIRITTO VENGA ESTESO ALLE COPPIE
DI FATTO. Se la nostra donna infatti non fosse sposata, il suo compagno non
potrebbe avere diritto ad assisterla, qualora ci fosse per esempio una
suocera dispettosa che dicesse “Tu no!”. E “Tu no” per esempio è stato detto
ad Adele Parrillo, la vedova della strage di Nassirya, la donna che è stata
respinta alla commemorazione di Stato data in onore del suo compagno,
insieme a tutte le vittime, solo perché lei e Stefano Rolla, regista che era
in Iraq a testimoniare con documentari quella guerra, non erano sposati,
erano una COPPIA DI FATTO.

Una coppia sposata con matrimonio oggi in Italia può adottare un bimbo, una
coppia di fatto no. Il PACS non prevede l’adozione, che resterebbe diritto
solo delle coppie sposate con matrimonio. Una coppia di fatto non può
assistersi reciprocamente in carcere. IL PACS PREVEDE CHE QUESTO DIRITTO
VENGA ESTESO ALLE COPPIE DI FATTO. Una coppia di fatto non può garantirsi un
diritto ereditario. La nostra donna se non fosse sposata, non avrebbe
diritto ad ereditare neanche una minima parte dei beni del suo partner. Il
PACS estende il diritto ereditario al partner di una coppia di fatto, che
viene inserito come successore legittimo. Un partner straniero, se non
sposato, scaduto il permesso di soggiorno, deve rimpatriare. In caso di
matrimonio riceve nell’immediato il permesso di soggiorno, e dopo 3 anni la
cittadinanza italiana. Il Pacs prevede che il partner straniero si veda
rinnovato il permesso di soggiorno e dopo 5 anni riceva la cittadinanza
italiana. Ma perché non sposarsi? È questa la domanda posta da tanti
moralisti incoerenti, che così credono di mettere in crisi le motivazioni
del PACS. Le famiglie di fatto sono stimate al 3,8% delle coppie, un
fenomeno che ha ormai acquistato dimensioni socialmente imponenti. Secondo
l’Istat in Italia 5 milioni di nuclei famigliari hanno una tipologia non
tradizionale. Eppure c’è la drastica scelta di due sole opzioni: il
matrimonio tradizionale da una parte, l’assenza assoluta di qualsiasi
riconoscimento giuridico e perfino di tutela in caso di eventi imprevisti
dall’altra. Siamo nel 2006.

In Europa paesi come Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda,
Portogallo, Gran Bretagna, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria
hanno adottato leggi di tutela per le coppie di fatto. Perché l’Italia no? È
impossibile prescindere la questione dell’ingerenza vaticana nella vita
politica italiana, dalla battaglia del Pacs e questo perché il Vaticano
continua a imporre l’agenda politica di gran parte del Parlamento. Tutto il
centrodestra nella legislatura durata tra il 2001 e 2006 si è schierato a
difesa di quanto dice la Chiesa in materia di PACS. Una buona parte del
centrosinistra, soprattutto i partiti sedicenti cattolici difendono le
posizioni della Chiesa sul Pacs.
Ma è così vero che i cattolici sono contrari al PACS? No, secondo il
“Rapporto Italia 2006” condotto dall’Eurispes il 68% dei cattolici è
concorde nell’approvare una legge che tuteli le coppie di fatto.