Autor: schizo-mobile Data: Para: critical mass milano Assunto: [Cm-milano] Sul Marciapiede
In bici sul marciapiede: oltre al danno (vero), la beffa
Caro Beppe, cari Italians, in questi giorni Milano sembra un
manicomio: discussioni sui treni, sui ritardi dei mezzi pubblici,
sullo smog... soprattutto sullo smog sulla viabilità. Sono una
ragazza, come mi presento spesso, bici-dipendente (oppure
bike-addicted), e certo non è facile vivere in questa città
scegliendo di spostarsi col mio amato velocipede. Vorrei raccontare
a tutti voi Italians cosa mi è accaduto un anno fa, sottolineando
che intorno a tante chiacchere atte a migliorare la situazione
viabilità spesso vi è solo un vuoto assoluto. Gennaio 2005, ore
sette di sera, buio pesto. Tornavo a casa percorrendo Via Carducci:
molto, molto trafficata. Onde evitare di rischiare la pelle, vado
sul marciapiede, accertandomi l'assenza dei pedoni e procedendo
tranquilla. Sfortunatamente non vedo un gradino, non era illuminato,
e cado; ambulanza, ospedale, cinque punti vicino all'occhio, piccole
contusioni su gambe e braccia. La stessa settimana ricevo a casa la
telefonata dei carabinieri; volevano che mi recassi in caserma per
registrare l'accaduto, ordinaria amministrazione mi assicura
suadente l'agente, avrebbero fatto controllare la luce del
marciapiede. Nulla di strano fin qui. Senonché sono andata,
accompagnata da mio padre ancora malconcia e dolorante, e hanno
avuto il coraggio di farmi una multa. «Ci scusi signorina, è la
prassi, non l'avremmo mai fatta ma sa era sul marciapiede». Già, una
ragazza sul marciapiede deserto con la sua bici per evitare le
solite strombazzate degli automobilisti impazienti, caduta per suo
errore e che pure doveva sorbirsi la beffa. Mio padre, uomo talmente
tranquillo e placido da risultare inumano, stava per insultare
l'intera caserma, e a stento io mi sono controllata. Vorrei solo
sottolineare innanzitutto la scorretezza dei carabinieri, incapaci
di comunicarmi al telefono il reale motivo della chiamata, a
prescindere dalla giustizia della multa, opinabile o meno. Non
andrei sul marciapiede se potessi, ma noi ciclisti siamo seriamente
in costante pericolo per le vie di Milano; si parla tanto di rendere
Milano più vivibile, e ancora nessuno che abbia agito e non solo
parlato per costruire piste ciclabili, o chiudere molte zone alle
macchine. E se oggi incontrassi l'agente che mi telefonò un anno fa,
magari gli regalo una bici, obbligandolo a non andare mai sul
marciapiede... Scommettiamo che non resistera più di una settimana?