[Paesibaschiliberi] 18 febbraio, solidarietàanche con il Pae…

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Auteur: Marco
Date:  
À: Behatokia
CC: Giuliano Pisapia, piazza liberazione, Luisa Morgantini, Nuove Resistenze, radio popolare redazione, Patrizia Sentinelli, frida nachinovich, Graziella Mascia, Giovanni Russo Spena, liberazione esteri, Punto?Rosso Milano, Laura Eduati, Roberto Musacchio, Tiziana Valpiana, Radio Onda d'Urto, Lucio Manisco
Sujet: [Paesibaschiliberi] 18 febbraio, solidarietàanche con il Paese Basco
Trovate qui di seguito ed in allegato la proposta di
Behatokia per una mobilitazione internazionale;
adesioni o richieste di contatto possono essere
indirizzate a info@???

Un ringraziamento a chi diffonderà questi testi anche
attraverso la loro pubblicazione su siti internet e a
quanti daranno il loro sostegno attivo alla
mobilitazione.

Eskerrik asko! (Grazie!)


18 febbraio,
giornata mondiale di protesta contro
il maxiprocesso politico 18/98
Proposta


La dinamica di criminalizzazione di movimenti politici
attraverso l’utilizzo della retorica antiterrorista è
nota in tutto il mondo. La riduzione degli spazi di
libertà, attuata invocando la sicurezza come criterio
prioritario, è sempre più evidente. Questa iniziativa
repressiva colpisce militanti ed attivisti, i loro
movimenti di opposizione o dissidenti rispetto allo
stato di cose presente ed in definitiva, tutta la
società, che vede ristretti libertà e diritti che,
anni fa, sono stati conquistati dopo dure e faticose
lotte.

Proprio in Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.), si sta
sviluppando un vero e proprio laboratorio repressivo,
le cui esperienze possono riguardare anche altri
contesti in Europa o in altri continenti; è necessario
porre un freno a questa situazione.

Per questo, proponiamo di realizzare, insieme alla
manifestazione popolare che ci si attende
moltitudinaria, prevista per il prossimo 18 febbraio a
Bilbao, mobilitazioni in altri punti del mondo. Questa
proposta di mobilitazione è definita dalla filosofia
della piattaforma che la propone, il Gruppo di Lavoro
18/98+, cioè raggiungere tutte le persone che sentono
che quanto sta accadendo con questi processi politici
è un’ingiustizia, un’arbitrarietà basata su interessi
politici e che, da punti di vista diversi e, in alcuni
casi, anche discordanti, sono disposte a proporre la
loro protesta in maniera attiva, pratica, effettiva;
inoltre, il meccanismo per esprimere questo disaccordo
non è ristretto da alcun limite, dipende solo dal
luogo e dalle condizioni: un concentramento di fronte
all’ambasciata spagnola, un’esibizione di cartelli in
un luogo simbolico, una manifestazione silenziosa o,
al contrario, sonora…

Anche i metodi di preparazione di questa iniziativa
possono essere diversi: dibattiti con persone che
hanno partecipato a questi processi come osservatori o
che, in qualche modo, siano a conoscenza di quanto sta
accadendo, affiggere manifesti, scrivere articoli
d’opinione, segnalare la manifestazione su quotidiani,
riviste di organismi politici o sociali, su siti
internet…, oppure diffondere il manifesto che
accompagna questa proposta. Inoltre, il manifesto può
trasformarsi in una raccolta di firme, nella richiesta
a determinate persone di esprimere la loro denuncia e
di protestare per questo processo con una breve
dichiarazione…; queste dichiarazioni, serviranno, nei
giorni precedenti la manifestazione in Euskal Herria,
ad appoggiarla attraverso la loro pubblicazione.

Qualsiasi idea, suggerimento, contributo, critica…
sarà benvenuto.




MANIFESTO:

In favore dei diritti civili e politici!
Per la sospensione di tutti i processi!

Nel 1998 è iniziata una serie di processi giudiziari
nei quali si sono viste coinvolte organizzazioni
sociali, culturali e politiche, mezzi di comunicazione
e circa 250 cittadine e cittadini baschi. Queste
inchieste sono note come “18/98”, benché
successivamente abbiano dato luogo a diverse altre. Le
circostanze nelle quali sono state istruite, rivelano
azioni al servizio di una strategia politica, il cui
fine è porre fuori della legalità spagnola un ampio
spazio sociale e politico basco, violando diritti
civili e politici (di espressione, riunione,
associazione, libertà ideologica ed alla dissidenza)
di persone e gruppi che sostengono l’esistenza di
Euskal Herria come popolo ed il suo diritto a decidere
come tale, cioè persone e gruppi che perseguono fini
legittimi attraverso mezzi altrettanto legittimi.

Per questo, lo sviluppo della maxiinchiesta 18/98 non
può  essere oggetto di indifferenza; potremmo trovare
98 ragioni per opporci ad essa. Ne elenchiamo almeno
18:
A)    Il processo giudiziario.
1.    Manca degli elementi minimi indispensabili di
serietà processuale: è arbitrario.
2.    Risponde ad un impulso politico.
3.    È costruito su una condanna predeterminata e ha
ignorato le denunce di torture e maltrattamenti
presentate dagli imputati
4.    Dimostrala necessità di eliminare la legislazione
antiterrorista ed un tribunale speciale come la
Audiencia Nacional
B)    Gli imputati.
5.    Viola diritti umani, civili e politici delle
persone e delle organizzazioni imputate. 
6.    Vogliamo difendere la loro dignità ed il loro
diritto a sviluppare i loro progetti individuali e
collettivi. 
7.    Non accettiamo un concetto di “ambiente” teso ad
una persecuzione ingiusta ed indiscriminata.
8.    Respingiamo il fatto che il processo costituisca un
castigo anticipato: carcerazione preventiva, costo
personale, familiare lavorativo ed economico.
C)    Euskal Herria
9.    Vogliamo proclamare la legittimità di costruire
un’altra Euskal Herria, senza ingerenze.
10.    I diritti e le libertà sono indivisibili. Nel
difenderli, difendiamo noi stessi. 
11.    Desideriamo una società viva, cosciente ed
impegnata. 
12.    La lotta per i diritti civili e politici è
universale, perché la persecuzione della dissidenza
politica è globale (liste nere, ordine d’arresto
europeo…).
13.    Perché i processi danneggiano le opzioni per un
processo di pace. 
D)    La Piattaforma 18/98+
14.    Denunciare un ambito antidemocratico che rende
possibile la criminalizzazione di attività legittime.
15.    Lanciare un allarme sull’ingiustizia della
giustizia e sulla fragilità dei nostri diritti civili
e politici. 
16.    Ottenere un appoggio sociale che richiami
l’attenzione dei media.
17.    Offrire un luogo d’incontro per il riconoscimento
di tutti i diritti di tutte le persone, decisi ad
esigere e disposti ad offrire ciò che reclamiamo. 
18.    Qual è la tua ragione? Siamo persone che, da
differenti punti di vista, condividono la visione di
una Euskal Herria rispettosa della sua pluralità e
ricchezza sociale, che deve potersi costruire in
libertà e nel rispetto di tutti i diritti di tutte le
persone e vogliamo anche esprimere il nostro rifiuto
di questi processi e la nostra solidarietà ai processati.



        
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