[Cerchio] Olimpiadi: contestata la fiaccola contro gli spons…

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Autor: Federazione Anarchica Torinese
Data:  
Para: cerchio
Asunto: [Cerchio] Olimpiadi: contestata la fiaccola contro gli sponsor di guerra. Comunicato
Torino.
Contestazioni della fiaccola nella mattinata del 10 al Toroc.
Fermo di polizia e sequestro di una catena di 18 metri in via delle Primule.
Fiaccola alternativa per le strade della pulizia olimpica e della repressione.
Esternazioni del Ministro di Polizia.
Volantino "La fiaccola corre sul sangue…" distribuito in città
Comunicato della Federazione Anarchica Torinese - FAI

Foto a quest'indirizzo: http://italy.indymedia.org/news/2006/02/990405.php

Un triste rito consumista travestito da festa dello sport, da momento di fratellanza, da simbolo di pace.
La fiaccola olimpica ha attraversato la città di Torino percorrendo viali pieni di migliaia di stendardi rossi, made in Cina (lì il lavoro non costa niente) pagati da noi tutti ben 200 euro l'uno. E stiamo parlando solo di un piccolo arredo urbano, non della mega torta pagata da tutti per i privatissimi interessi dei soliti noti. La fiaccola faceva parte di questo carrozzone, ne è stata parte integrante.
Il passaggio della fiaccola era in realtà una parata di polizia antisommossa, finanzieri e carabinieri al cui interno si incuneavano due camion Coca Cola con disco-music e ballerini piuttosto fiacchi e altri camion Samsung pieni di giapponesi dall'aria un po' stupita.

Volevamo dire la nostra e con striscione e bandiere abbiamo atteso la fiaccola in via Bologna, nei pressi del Toroc. Abbiamo salutato con il grido "ASSASSINI" la prima parte del convoglio aperto da due fiat 500 in tenuta Coca Cola, sventolando la bandiere rosse e nere, simbolo dell'internazionalismo anarchico, e quelle No Tav, un punto di riferimento per chi lotta per la propria vita, per la propria dignità, per la propria libertà. La follia che porta alla distruzione dell'ambiente è la stessa follia che fa sì che vi sia chi ha troppo e chi nulla. È la follia del capitalismo che distrugge vite e risorse per produrre ricchezza per i soliti pochi, è una follia che nega presente e futuro a metà della popolazione del pianeta. Vogliamo un mondo in cui la logica della solidarietà sostituisca quella, aberrante, del profitto.
Ben presto le forze del disordine statale si sono "accorte" della nostra presenza e ci hanno circondati in forze, spingendoci indietro. Nonostante il loro intervento siamo riusciti a rendere visibile la nostra protesta arrampicandoci su una ringhiera e mostrando lo striscione con la scritta "Coca Cola, San Paolo IMI, General Electric, Finmeccanica, Iveco… LA FIACCOLA CORRE SUL SANGUE".

Più tardi alcuni di noi sono stati FERMATI DALLA POLIZIA nei pressi di via delle Primule, dove stava sfilando il corteo olimpico. Dopo circa un'ora di fermo le forze del disordine hanno proceduto al SEQUESTRO DI UNA CATENA LUNGA 18 METRI cui erano legate bandiere No Tav e rosse e nere.
In serata il prefetto Goffredo Sottile ha emanato un comunicato nel quale sosteneva che era stato sventato un tentativo di bloccare con catene la fiaccola olimpica.

I bambini delle scuole sono stati portati ad assistere al passaggio dei camion pubblicitari della Coca Cola, un'azienda la cui responsabilità nell'uccisione e tortura di sindacalisti in Guatemala e Colombia è fatto assodato.
Vogliamo denunciare l'alta qualità criminale di tutti gli sponsor olimpici, molti dei quali implicati nella produzione, commercializzazione e finanziamento di armi usate nelle guerre in corso. Abbiamo manifestato perché la tregua olimpica in un paese in guerra in Iraq e Afganistan è solo una vergognosa farsa: i bambini delle scuole avrebbero ben altri motivi per piangere che non la deviazione di un ignobile carrozzone pubblicitario. Basta pensare ai loro coetanei lavoratori schiavi nella produzione di abbigliamento e calzature sportive, ai bambini ammazzati dalle mine fabbricate in Italia, dalle truppe di occupazione tricolori, dalla fame e dalla malattie che uccidono chi non ha nulla.

Nel pomeriggio abbiamo preso parte alla corsa del tedoforo alternativo organizzata dagli anarchici delle Case Occupate. L'appuntamento era fissato per le 14,30 al Casello n. 1 in corso Emilia, uno dei tanti posti sgomberati nel corso di quest'anno di repressione e restringimento dei pochi spazi di libertà strappati in questa città. La "pulizia olimpica" è stata attuata sotto l'illuminata guida dello sceriffo Chiamparino che governa con pugno di ferro per conto dei poteri forti, quelli di sempre, la famiglia mangiatutto, che anche in questa partita olimpionica si è già aggiudicata tutte le medaglie di metallo pesante. Dall'Osservatorio Ecologico n. 1 dopo l'accensione della fiaccola da parte di "Dolomiti Jane", la regina delle nevi, è partito il primo tedoforo. Si è passati dagli altri due Osservatori sgomberati, il Feramiu e l'Arsenale, attraversando Porta Palazzo e raggiungendo le case sgomberate in corso S. Maurizio. Una lunga sosta è stata fatta al Fenix, posto sotto sequ!
estro
giudiziario, dopo l'arresto di 8 anarchici e due esponenti dei collettivi universitari accusati di devastazione e saccheggio per una manifestazione antifascista. Saranno processati il 27 giugno: rischiano da 8 a 15 anni. Tra i tedofori uno degli anarchici sotto processo, solo recentemente messo in libertà, un tedoforo della FAI con fiaccola dell'anarchia, esponenti dei vari posti sgomberati, un sindacalista Cub che ricordava i crimini della Coca Cola in Colombia.

In conclusione due parole per il ministro di polizia Pisanu. Ci presentiamo. Siamo il suo babau preferito, anarchici impegnati a lottare contro tutto ciò che lei rappresenta. Una società gerarchica, competitiva, feroce, militarista, una società basata sullo sfruttamento e sull'oppressione. Una società ingiusta ed immorale che ha bisogno di giochi e lustrini per coprire la vergogna della guerra e quella dello sfruttamento. Lei, signor ministro, ci accusa di essere quello che siamo e non fingiamo di non essere: dei sovversivi. Sì, il disordine statale e capitalista lo vogliamo cancellare, perché nel mondo dove vorremmo vivere la cooperazione, l'eguaglianza nella condizioni di vita e il pieno esercizio della libertà individuale per tutti è il nostro obiettivo. Ma… a differenza di chi usa la coercizione e la violenza di birri e carabinieri per difendere questa società dove pochi comandano e molti obbediscono, per noi, da sempre, il ricorso a mezzi specularmene identici a suoi è !
del tu
tto impossibile, perché la libertà, per esser tale e non la misera pantomima del governante di turno, non si può imporre. Mai. Per questo continueremo a voler dire la nostra, anche quando i suoi uomini in armi cercheranno di tapparci la bocca. Non ci sono riusciti oggi e non ci riusciranno domani, nonostante la continua campagna di criminalizzazione in cui, bontà Sua, siamo tra i soggetti principali. Non ci preoccupa, perché siamo in buona compagnia: quella di chi sciopera alla faccia della "tregua" olimpica in armi, quella della gente della Val Susa che ha portato le ragioni del No Tav di fronte al business dei Giochi, quelli di chi ogni giorno, senza bandiere, contro ogni frontiera a ogni stato, si battono per un mondo di liberi ed uguali.
Le ricordiamo, signor Ministro, che l'unica organizzazione terrorista che negli ultimi quarant'anni ha agito indisturbata nel nostro paese è lo Stato italiano, i suoi "servizi" non certo "deviati" ma ben addestrati ad obbedire ai governanti di turno. Questo terrorismo, un vecchio democristiano come lei, lo conosce bene: ha insanguinato l'Italia sin da quel 12 dicembre del 1969 quando con la strage della Banca dell'Agricoltura a Milano si tentò di criminalizzare gli anarchici e, con loro, ogni forma di opposizione sociale. Oggi come allora "terrorista è lo Stato", di cui Ella è esimio rappresentante.
Il nostro programma? Non si sforzi ad esternare, signor ministro, le possiamo garantire che continueremo a metterci di traverso ogni volta che un carnevale macabro come quello della "Fiamma Olimpica" verrà messo in piazza per gettare fumo negli occhi. Abbiamo fiducia che i torinesi, passata la sbornia mediatica, si accorgeranno che quella fiaccola è sporca di sangue, che dopo le olimpiadi dello spreco e della devastazione ambientale non restano che macerie per tutti e lauti guadagni per i soliti noti.

Federazione Anarchica Torinese - FAI

Info e contatti:
Mail: fat@???
Tel. 338 6594361; 011 857850

Riportiamo di seguito il volantino distribuito il 10 dicembre e alcune foto scattate durante la giornata.

La fiaccola corre sul sangue…

Era il 1936. In Germania i nazisti riempivano lager e prigioni. Quell'anno per la prima volta si fece la staffetta della fiamma olimpica, che entrò nello stadio di Berlino ricoperto di svastiche.
È passato molto tempo. Ma la fiamma olimpica e le olimpiadi stesse non hanno smesso di essere il fiore all'occhiello per chi sfrutta e opprime lavoratori, immigrati ed oppositori politici.
In Grecia per le Olimpiadi si faceva una tregua delle guerre in corso. Oggi la "tregua olimpica" significa tappare la bocca a chi si oppone alla guerra.
La guerra che le truppe dello Stato italiano stanno facendo in Afganistan e in Iraq e la guerra che le truppe dello Stato italiano stanno facendo contro chi critica una società fondata sull'ingiustizia, sullo sfruttamento, sull'oppressione.
A Torino la "tregua olimpica" ha significato lo sgombero di case occupate, il progetto di raddoppio del CPT per migranti, la violenta repressione contro antifascisti e No Tav, antirazzisti e lavoratori in sciopero, contro chiunque minacciasse la festa dei ricchi e dei potenti, il banchetto degli sponsor armati. Si tratta di sponsor di alta qualità. Qualità criminale.
Eccone alcuni…

S. Paolo IMI
Una banca "armata". Fa parte di un gruppo di 13 banche, che dal 2003 finanzia la Iraq Trade Bank, per conto della Coalizione Provvisoria che governava l'Iraq dopo l'invasione americana.
Nell'ultimo anno i suoi finanziamenti di guerra ammontano a 366 milioni di euro.

Fiat-Iveco
È il "non plus ultra" del conflitto d'interesse: le gare e l'accoglienza si fanno su strutture di proprietà della Famiglia Agnelli (Sestriere, Lingotto, ecc.). Ha fornito armi e di mine antiuomo all'Iraq. I suoi stabilimenti di Bolzano costruiscono blindati per l'esercito e camere a gas su camion destinate alle esecuzioni capitali in Cina.

Finmeccanica
È la principale azienda italiana nel campo delle tecnologie militari. Vende i suoi elicotteri Agusta ai paesi che li usano in guerra. È leader a livello mondiale nella produzione missilistica per i sistemi subacquei e l'artiglieria navale.

General Electric
Da mezzo secolo arma la difesa americana: produce cannoni per gli F104, F14, F16, C130, cannoni per navi militari, cannoni per elicotteri militari tipo Cobra e Apache. Costruisce motori per i bombardieri B2 e B1B Lancer, per il velivolo d'attacco A10 Thunderbolt, per gli elicotteri Supercobra, Seahawk, Apache, nonché carri armati Abrams e navi militari. I motori di GE costituiscono la forza propulsiva dell'80% dei velivoli usati in Iraq dalle truppe USA.

Coca-Cola
Sponsor ufficiale della fiaccola olimpica. È oggetto di boicottaggio internazionale dal 2003, quando fu denunciata per il suo ruolo nella repressione del movimento sindacale colombiano e nella uccisione di almeno 9 sindacalisti. Il 94% dei lavoratori colombiani della Coca-Cola è precario e percepisce 80 dollari al mese, mentre avrebbe diritto ad una paga sindacale di 300 dollari al mese.

Hanno detto che chi contesta la fiaccola rovina lo spirito di fratellanza e pace dello sport.
Una menzogna palese. Gli sponsor olimpici, delinquenti con le mani sporche del sangue e del sudore di tanta gente, ne sono l'emblema.
Contestiamo la fiaccola e le olimpiadi perché rappresentano devastazione ambientale, spreco di denaro pubblico e pubblicità per numerosi assassini in doppio petto. Il peggior genere di assassini, quelli che siedono nei consigli di amministrazione di banche e aziende.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
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