[NuovoLab] Comunicato stampa S.C.I

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Autore: Elisabetta Filippi
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] Comunicato stampa S.C.I
Comunicato stampa sulla situazione a Hebron, Palestina
9 febbraio 2006

Le immagini dell’attacco alla sede del Temporary International Presence in
Hebron (Tiph) e il conseguente ritiro degli osservatori internazionali
sembrano segnare una svolta nella rappresentazione della crisi
mediorientale.
Improvvisamente, le questioni politiche passate o recenti, come la vittoria
di Hamas alle ultime elezioni e la difficile situazione del dialogo per la
pace e la fine dell’occupazione militare israeliana in Palestina passano sul
piano dello scontro tra civiltà e del conflitto religioso.
È evidentemente in atto una campagna mediatica volta a fomentare e
strumentalizzare la violenza e a creare gli spunti per una rappresentazione
semplicistica degli avvenimenti: lo scontro tra due civiltà diverse, da una
parte i “buoni”, dall’altra i “cattivi”.
L’obiettivo è noto e la storia ce lo insegna. Creare un clima di tensione in
cui si rafforzino le posizioni politiche di chi vuole la radicalizzazione
dello scontro per il mantenimento dello status quo e la non risoluzione dei
problemi più profondi dell’area mediorientale.

In questo momento estremamente critico siamo convinti sia necessario
affermare ancora una volta, e con più forza, l’importanza del dialogo e del
confronto tra le culture. E quanto sia importante che il confronto nasca
dall’azione della società civile.

Proprio a Hebron il Servizio Civile Internazionale, insieme al Municipio XI
di Roma e ad Amisnet, porta avanti da due anni un progetto di volontariato e
cooperazione internazionale che promuove il confronto tra la società civile
italiana e palestinese attraverso lo svolgimento di seminari e workshops su
democrazia, cittadinanza attiva e diritti umani. Il progetto ha visto la
costituzione e l’avvio di un media center dove i ragazzi e le ragazze
palestinesi possono seguire corsi tenuti da volontari italiani (giornalisti,
esperti di media e di diritti umani) che utilizzano lo strumento dei media
per stimolare il confronto e il dibattito.

Oggi più che mai continuiamo a pensare che sia necessario impegnarsi su
questo progetto e continueremo ad inviare volontari internazionali per lo
svolgimento delle attività previste.
È questo, secondo noi, il ruolo della società civile. La partecipazione
attiva ai processi di dialogo e democratizzazione si costruisce partendo dal
basso. Soltanto così riteniamo sia possibile contrastare i tentativi di chi
cavalca l’ondata emotiva attraverso i media e di chi teorizza con violenza
lo scontro tra le civiltà.


Servizio Civile Internazionale
Municipio XI
Amisnet