Autore: Stefano Costa Data: To: Consumo-critico-msf Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] ogm - La decisione dell'OMC va contro la volontà dei cittadini europei
GRUPPO VERDI/ALE AL PARLAMENTO EUROPEO
COMUNICATO STAMPA Bruxelles, 8
febbraio 2006
Organismi geneticamente modificati
La decisione
dell'OMC va contro la volontà dei cittadini europei
L'annoso
conflitto tra le due sponde dell'atlantico sulle
restrizioni Ue in
materia di ogm segna una prima vittoria della
Monsanto e di altri
produttori di ogm a seguito del ricorso di queste
ultime presso
l'Organizzazione Mondiale per il Commercio.
Nella giornata di ieri la
commissione ricorsi dell'OMC ha deciso
che i bandi messi in atto da
cinque Stati membri dell'Ue per
l'importazione di alcuni tipi di mais e
soia geneticamente
modificati non sono fondati su rischi
scientificamente provati e
devono quindi essere rimossi. La decisione
potrebbe avere come
conseguenza una richiesta di risarcimento da parte
dei produttori di
ogm di Usa, Canada, Argentina nei confronti di
Austria, Francia,
Grecia, Germania e Lussemburgo qualora questi cinque
paesi non
togliessero il bando.
A commento della decisione dell'OMC,
Monica Frassoni, Presidente
del gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo,
ha dichiarato:
"Con questa decisione l'OMC ha di fatto forzato
l'ingresso
di importazioni ogm nei nostri mercati. Il fatto è che la
quota di
cittadini europei che non vuole ritrovarsi cibo ogm nei piatti
oscilla
tra il 70 e l'80 %., per non parlare di quella maggioranza di
agricoltori che non vuole coltivare ogm nei propri campi. La decisione
dell'OMC quindi ignora completamente la volontà dei cittadini
europei e
dà la precedenza al libero mercato rispetto al principio di
precauzione
ed il diritto democratico di normare sulla protezione
della salute e
dell'ambiente."
Chiediamo con forza alla Commissione europea di
abbandonare la sua
ambiguità in materia di ogm e di stare dalla parte
dei cittadini. I
Verdi al parlamento europeo difenderanno il diritto a
costituire zone
libere da ogm in tutta Europa ed a lavorare per
proteggere la
democrazia locale, la salute dei consumatori, la
biodiversità,
l'agricoltura biologica. Se basta una decisione riservata
presa da
una commissione dell'OMC per imporre i prodotti ogm degli
Stati
Uniti occorre allora chiedere che si riformi la commissione
ricorsi
dell'OMC e che i conflittti tra commercio e protezione
dell'ambiente trovino una soluzione al di fuori
dell'organizzazione
Mondiale del Commercio stessa."
***
Nota all'editore:
La bozza di
decisione pervenuta ai funzionari Ue nella giornata di ieri
non sarà
resa pubblica fino a quando l'Unione europea non
risponderà in forma
ufficiale tra qualche mese. Due anni fa un gruppo
di paesi produttori
di ogm, tra cui Canada, Argentina, e guidato dagli
Usa, ha presentato
ricorso all'Omc sostenendo che il bando di
fatto sulle nuove varietà
ogm impediva il libero scambio di prodotti
alimentari derivati da ogm
ed andava quindi contro le regole
dell'Organizzazione.
Il 70-80 % dei
cittadini europei non vuole cibo ogm sulle proprie
tavole, mentre
l'opposizione a cibi e sementi ogm è aumentata a
partire dal 1999, anno
di inizio della disputa commerciale in materia.
Al momento ci sono più
di 170 regioni e 4500 distretti che hanno
dichiarato la propria volontà
di restare zone libere da ogm. Nel mese
di giugno 2005 i ministri
dell'Ambiente Ue hanno respinto la
proposta con cui la Commissione
europea chiedeva di togliere i bandi
nazionali agli ogm.