Taormina: «Quella di Ilaria Alpi? Una vacanza finita male»
di red
«Una settimana di vacanza conclusasi tragicamente». L'azzurro Carlo Taormina, presidente della commissione d’inchiesta sulla morte dei due giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Somalia, non smentisce, ma rincara la dose. Dopo essersi visto negare un ulteriore richiesta di proroga per depositare la relazione sui risultati di due anni di lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta, Taormina ha accusato il centrosinistra di voler occuptare la verità sull’omicidio dei due giornalisti. «I due giornalisti –ha detto lunedì Taormina- nulla mai hanno saputo e in Somalia, dove si recarono per seguire la partenza del contingente italiano, passarono invece una settimana di vacanze conclusasi tragicamente senza ragioni che non fossero quelle di un atto
delinquenziale comune».
Inevitabile e immediata la risposta dei genitori di Ilaria Alpi. «È un ripetersi di dichiarazioni offensive che, bisogna precisare, sono l'espressione solo del presidente - hanno i - Per questa ragione saremo costretti a prendere iniziative in sede giudiziaria. Queste parole offendono la memoria di nostra figlia, quereleremo il presidente Taormina».
Ma a querela Taromina annuncia adesso di rispondere con controquerela accusando i coniugi Alpi di «reiterati insulti rivolti al presidente stesso in presenza di più persone, e per aver affermato di non riconoscersi in una commissione che persegue altri obiettivi dopo aver appreso che le ricostruzioni vagheggiate per dodici anni erano state l'una dopo l'altra smentite».
Le dichiarazioni di Taormina sono arrivate dopo l’intervento di Violante che si è opposto alla proroga del termine del 28 febbraio per il deposito della relazione sui risultati di due anni di lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte dei due giornalisti. Secondo Violante Taormina ha proposto una formula che avrebbe fatto slittare la fine dei lavori addirittura a dopo le elezioni. È il caso di ricordare che la Commissione ha già usufruito di ben 3 proroghe, l'ultima delle quali, deliberata lo scorso 22 dicembre. «L'onorevole Taormina dovrebbe dar conto delle effettive ragioni per cui non è in grado di assolvere a questo preciso dovere istituzionale - ha detto Violante - Altrimenti si assume la responsabilità dell'unico vero ostruzionismo all'accertamento della verità e all'affermazione della giustizia»
La presa di posizione di Taormina era prevedibile con l’avvicinarsi delle elezioni perché i contrasti su questa vicenda con l’opposizione sono sempre stati forti. Da una parte chi sostiene, come Taormina la duplice ipotesi dell’integralismo islamico o dell’assassinio da parte di comuni delinquenti. Dall’altra chi, invece, ritiene che Ilaria e il suo collega siano stati uccisi per quanto avevano scoperto su traffici illeciti legati al traffico di armi e di rifiuti tossici.
Manifestazioni di stima in risposta agli attacchi di Taormina sono giunti anche dai suoi colleghi. I comitati di redazione dei giornalisti RAI, commentando la notizia hanno ritenuto gravissime le dichiarazioni che giungono dal presidente della commissione accusandolo di voler mettere la parola fine alla vicenda senza voler fare chiarezza:«Secondo Taormina le ricostruzioni realizzate fino ad ora da giornalisti di diversi mezzi di informazione, tra gli altri del Tg3, mettendo insieme con difficoltà mille frammenti nel tentativo di giungere alla verità sull'assassinio dei nostri due colleghi, sarebbe giornalismo d'accatto. Un insulto che qualifica chi lo ha pronunciato».
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