[Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 75

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Auteur: quilicigianni
Date:  
À: forumlucca
Sujet: [Forumlucca] GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 75
Re: pasola e l'altro
    75
Pasolini: gli occhi   [ Dino Pedriali ]                                                                        7  febbraio 2006
amori, tentazioni, invettive ...                             
                        giornale per e.mail a cura di gianni quilici [ gianniq@??? ]


collaborano: 
                       aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante albanesi, diego simini, emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,  maurizio micheletti, nicola cuciniello, peppe de angelis, pier giovanni rossi, renzia d'incà, tommaso panigada,  umberto franchi, valeria giglioli ....   


Perciò io vorrei soltanto vivere
pur essendo poeta
perchè la vita si esprime
anche solo con se stessa.
Vorrei esprimermi con gli esempi.
Gettare il mio corpo nella lotta.
Pier Paolo Pasolini
Email spedite: n. 6 4 5

Piercasinando Casini 
è uno di quegli uomini
che aggrottano la fronte,
inarcano le sopracciglie
e arrotano la boccuccia
a cul di gallina
alla ricerca di un pensiero
che, purtroppo,
non arriva mai.
Ieri l'acuto leader dell'UDc,
tomo tomo
cacchio cacchio,
ha scoperto addirittura
che Bellachioma ha tre tv.
Poi, riavutosi dallo sforzo mentale,
ha argomentato:
"Purtroppo non ho tre televisori
altrimenti sovrasterei Berlusconi"
Seguiamolo ancora
nei suoi pensierini.
"Voglio vedere Prodi
a governare con Luxuria, Bonino e Pannella"
In effetti si governa meglio
con Totò Cuffaro:
i voti poi arrivano
ancor prima di chiederli (...)
                             Marco Travaglio
Durante le riprese di un film porno,
una delle ragazze subisce,
tutti i vari atti
- bionda, ha un nastro di velluto nero attorno al collo -
La sua indifferenza totale
è affascinante.
                    Jean Baudrillard


@ @ @

Anch'io come marisa
(leggete qui sotto)
non posso vedere
la faccia di plastica
e quel sorriso gonfio di sè
di chi ancora una volta
cerca di infinoccarci
(e questa volta sarebbe
clamoroso).

Se poi sento Casini
se poi vedo Fini
le tre punte ...
quali orizzonti si prospettano
davanti?

Ma male sopporto D'Alema e Fassino
Prodi e Rutelli...
Non è il mio
settarismo
si può vincere solo se uniti
e Prodi per esempio è una brava persona,
capace ed onesto

Solo che li sento inadeguati
al vento che tira
troppo morbidi,
troppo ripetitivi,
poca immaginazione
quando invece hanno davanti
la casa delle illegalità,
della devastazione,
del disastro annunciato
e via discorrendo

E se anche si vince
speriamo
e si vince di poco
come possiamo reggere
all'assalto di chi
ha mezza italia in pugno
e non ha paura di nulla
di orchestrare le più ignobili
delle campagne
proprio quando tutto andrebbe rimesso
in discussione?

Ed allora pensavo
(domanda retorica)
dove sono finiti Pancho e Moretti,
i no global e Rifondazione
per citare alcuni simboli
in una fase
-che sarà lunga -
decisiva?

Perché non c'è dubbio
che in TV si perde
e il paese reale è oggi disarmato,
dove per armi s'intende
verità e passione
movimento e immaginazione


interventi

Il mio nonno ... ed io
                                                                 Marisa [Cecchetti]
Vado un po' indietro nella storia di famiglia:


il mio nonno paterno è stato mandato al fronte nella 1a guerra mondiale, ha visto il nascere e il dilagare del fascismo, è stato un uomo di sinistra, mezzadro, che ha lottato contro i privilegi acquisiti dai padroni, ha alzato la voce per difendere i suoi diritti quando ad altri ancora mancava il coraggio. Si tratta degli anni cinquanta. Ho saputo dai suoi racconti, quand'ero bambina, che durante il fascismo non andava alle adunate di partito. Non so come ha fatto a non essere percosso o purgato, senza dubbio aveva una personalità particolare e in paese era considerato un osso duro. Lo ricordo, quando è arrivata in casa la TV, che si irritava di fronte a certe facce di politici che non stimava, magari riciclati dopo la fine del fascio. Lo vedevo soffrire, impotente, e diceva di spegnere la TV.

Potrei aggiungere che mio padre è caduto nelle mani dei tedeschi dopo l'8 settembre. Dittatura, guerra, campi di lavoro, ingiustizie sociali, non manca niente nella storia di famiglia, che è la storia del nostro paese.

Perché ho ricordato il nonno in particolare? Perché ora mi trovo a ripetere i suoi gesti. C'è un senso di nausea che sale ogni volta, alla voce del premier, con il dolore che provo alla constatazione di quanto siamo eticamente caduti in basso, e di quanta gente non se ne accorge nemmeno. Così spengo la TV quando lui compare. Lo so che mi privo dell'informazione, ma a che serve una informazione pilotata? Per prendere atto ancora di più della mia impotenza. Ebbene, sì, in questo caso non sono tollerante! Aspetto le notizie dalla radio e dai giornali. Solo ora capisco la sofferenza del nonno che allora criticavo. Lui voleva che i nipoti studiassero per essere liberi. E' quello che ho fatto, ed ho sempre detto ai miei alunni che nella conoscenza sta la libertà. Ma ora sento che non basta neppure questo. Non basta rimanere liberi nel pensiero quando tutto sembra andare allo sfascio per la prepotenza, il lucido interesse, la follia mediatica, la mancanza di rispetto delle istituzioni, di una persona sola.

Avrei voluto passare messaggi di fiducia, a ho bisogno anch'io di riceverne.

@ @ @

Come un arco voglio vivere
sempre in tensione
finchè non morirò
                      Kim Ki-Duk


                     Ex voto, in voto  di emilio


Bellachioma - l'incipriato - è pure simpatico. Un "grande" uomo d'affari, innovatore, spregiudicato, capace. Un - almeno mediocre - statista. Un abile tessitore di contatti, uno che tiene insieme i paradossi, le contrapposte fedi (dio e mammona). Dicono: passerà alla storia. Sono così allora i "grandi"? Com'era davvero il tuo Adriano, Marguerite?


Fassino & D'Alema, Prodi & Rutelli, Bertinotti &.Mastella. E dovremmo batterci (spendere parte del prezioso tempo che sulla terra ci era stato dato) per far vincere costoro? Risposta agghiacciante: purtroppo SI'.

I cialtroni che, negli ultimi anni, hanno creduto di determinare il nostro destino e perfino i nostri gusti un merito però ce l'hanno: quello di aver mostrato l'arbitrarietà del potere. Forse ora che non se ne può più possiamo cominciare a sottrarre di nuovo la politica al liederismo, al politicismo, alla delega fiduciaria e riprenderla nelle nostre mani. Se aprile ci farà tirare il fiato.



 Quotidiano Vivere
      (di gianni)
                  1.
Quanto è lo spazio
che non vedo
che non mi prende
o che mi prende appena!


Dice il filosofo
che l'io ideale
dovrebbe contemplare
del mondo i contrasti...

Non ci riesco
 Neppure faccio molto...
                                2 febbraio


2.
C'è in lei 
il grande amore
che sembra non aver confini
come se lui non fosse
 lui soltanto,
ma anche lei
inestricabilmente uniti...
                            1 febbraio 2006


3.
Velocizzarmi
come fulmine
libero e solo
con la profondità
della perdita di sè
in sè

che la vita
sia finalmente
una danza
che lo sguardo
sia finalmente
tutti i colori possibili
per esplorazioni
appena immaginate

P o e s i e  r i c e v u t e
Caro gianni,
mesi fa ho mandato ad emilio 
la poesia di Baudelaire  L'Homme et la mer. 
Lui mi ha risposto con questa sua traduzione libera.
Col suo nihil obstat, te la inoltro per il Gettare
Un abbraccio
                      bona


Il mare, noi.
Per sempre amerò il mare, teneramente.
E' un miraggio che l'anima rispecchia
un'apparenza di sviluppo eterno,
e del suo gorgo non meno amaro è il mio.

Della mia stessa immagine immerso al fondo
con occhi e braccia stringo, e il cuore
a volte pulsa insieme
al suo lamento indomito e selvaggio.

Come il mare ciascuno è tenebroso
insondabile il fondo di ogni abisso
inconoscibili le intime ricchezze
custodite e protette da un segreto.

Ma nonostante ciò da secoli infiniti
senza pietà e rimorso ci scontriamo
a tal punto amiamo carneficina e morte
lotta implacabile d'onde rinnovanti. 
                                          Charles Baudelaire
                                da "Variazioni belliche"


Tutto il mondo è vedovo se è vero che tu cammini ancora
tutto il mondo è vedovo se è vero! Tutto il mondo
è vero se è vero che tu cammini ancora, tutto il
mondo è vedovo se tu non muori! Tutto il mondo
è mio se è vero che tu non sei vivo ma solo
una lanterna per i miei occhi obliqui. Cieca rimasi
dalla tua nascita e l'importanza del nuovo giorno
non è che notte per la tua distanza. Cieca sono
chè tu cammini ancora! cieca sono che tu cammini
e il mondo è vedovo e il mondo è cieco se tu cammini
ancora aggrappato ai miei occhi celestiali

                                                         Amelia Rosselli



visioni letture e altro

vedete, leggete, viaggiate, ascoltate?
Chi vuole comunicare, condividere,
segnalare, contestare, interagire ....

Hanno la velocità della segnalazione,
che tuttavia valuta,
sempre sapendo
che ci sarebbe
molto di più
ma molto di più
da dire...

1.
Munich
di Steven Spielberg
Non amo Spielberg:
lo considero un regista importante,
ma sopravvalutato.
Munich è da vedere,
anche se non da osannare,
perchè intreccia cinematograficamente
la storia (il documento)
con la vita (la fiction della storia stessa)
ed in questo intreccio
trasforma motivandolo
il punto di vista iniziale
(occhio per occhio, dente per dente)
in un altro
( l'occhio per occhio
è sbagliato, perchè moltiplica l'orrore).
Il limite?
Non tocca profondamente...
C'è qualcosa nel protagonista
in questa trasformazione
che ci viene nascosto
2.
Les amants reguliers
di Philippe Garrel
Fastidioso
e affascinante
film di tre ore.

3.
I migliori anni della nostra vita
di Ernesto Ferrero (Feltrinelli)
La storia della casa editrice Einaudi
vista dall'interno
da uno scrittore vero.
Passano davanti ai nostri occhi
i ritratti straordinari
per efficacia rappresentativa
di Pavese e Vittorini,
di Calvino e Natalia Ginzburg,
di Gadda e Ceronetti,
di Bobbio e Fenoglio,
di Volponi e di Sciascia
di Pasolini e Elsa Morante
e naturalmente di lui, Luigi Einaudi.
Ecco come inizia a parlare di Claudi Magris:
"Sembrava un giovane ufficiale dell'esercito asburgico.
Diritto, busto in fuori;
chiari gli occhi,
il naso forte come una sciabola,
largo il taglio della bocca.
Ma diversamente da un militare in carriera,
era come elettrizzato dal piacere del racconto orale.
Pareva che un demone sapiente
apparecchiasse appositamente per lui
piccole storie comiche o grottesche ....
gli occhi gli scappavano da ogni parte
come pesci, rideva largo,
tutto il corpo era in tensione..."
Insomma per chi ama non solo la letteratura,
ma i loro protagonisti
questo è un libro da leggere...
4.
Che tempo che fa
di Fabio Fazio.
Partita piano piano
la trasmissione di Fabio Fazio
conquista gli spettatori
week-end per week-end.
Basta vederla per capirlo.
Fazio ha capacità di interloquire,
di approfondire,
di ironizzare,
di creare personaggi dal nulla
che rendono piacevole il tempo.

5.
ciao!
spero che abbiate visto 
"Mio padre ha cento anni" (Rai 3, sabato notte) di Isabella Rossellini, 
una lettera a suo padre. 
sorprendente, onirico, ironico, affettuoso, 
bellissimo quarto d'ora di cinema.
                                ciao--
                                                   Dante [Albanesi]





l e t t e r a

Fate uno sforzo
e leggetela.
Fa bene alla testa e al cuore.
E' la lettera di Cindy Sheehan,
la mamma americana a cui hanno ucciso il figlio,
che racconta quello che è realmente successo
qualche giorno fa quando è stata
arrestata prima del discorso di Bush.

Quello che è realmente successo
Una lettera di Cindy Sheehan

31 gennaio 2006

Cari amici,
come già saprete, la sera di martedì sono stata arrestata
poco prima dell'inizio del discorso annuale del presidente sullo stato dell'Unione.

Sono senza parole e furibonda per quello che è successo,
oltre che >piena di dolore per quello che abbiamo perso nel nostro paese.

Ci sono state menzogne da parte della polizia e distorsioni da parte
della stampa. (Sorpresa!)
Desidero quindi raccontarvi quello che è realmente successo.

Nel pomeriggio, durante l'incontro "The People's State of the Union Address" a
Washington D.C. dove mi accompagnavano i deputati Lynn Woolsey e John
Conyers, Ann Wright, Malik Rahim e John Cavanagh, la Woolsey mi ha
consegnato un biglietto per assistere al discorso di Bush quella sera.
In quel momento indossavo una maglietta con la scritta:
"2245 morti. Quanti altri ancora?"

Dopo la conferenza stampa del People's State of the Union, mi
sono chiesta se volevo realmente recarmi ad ascoltare il discorso di
Bush al Campidoglio, perché l'idea non mi piaceva.
Sapevo che George Bush avrebbe detto delle
cose che mi avrebbero ferita e mi avrebbero irritata
e sapevo che non potevo interropere il discorso
perché Lynn Woolsey mi aveva dato il biglietto e non volevo mancarle di rispetto.
Avevo infatti già dato il biglietto a John Bruhns
che fa parte di Iraq Veterans Against the War.
L'ufficio stampa di Woolsey aveva però già contattato i media e
tutti sapevano della mia presenza,
mi sono quindi fatta coraggio e
sono andata.

Mi sono fatta ridare il biglietto da John Bruhns
e mi sono incontrata con un rappresentante dello staff del deputato Barbara Lee
nel Longworth Congressional Office Building
e ci siamo recati al Campidoglio tramite i passaggi sotterranei.
Ho superato due controlli di sicurezza.

Il mio biglietto era per la quinta galleria, prima fila, quarto posto.
La persona che mi avrebbe arrestato pochi minuti dopo,
mi ha aiutato a trovare il mio posto.

Mi ero appena seduta e sentivo caldo
dopo aver fatto tre piani di scale a piedi
ed ho quindi aperto la felpa.
Mi sono girata verso la destra mentre me la toglievo
e lo stesso poliziotto ha visto la maglietta e ha gridato "Manifestante!"

È venuto di corsa,
mi ha trascinato via dal mio posto
e violentemente (tenendomi le mani dietro le spalle)
mi ha spinto su per le scale.
Gli ho detto qualcosa come:
"Sto andando, perché questi modi così violenti?"
A proposito, il suo nome è Mike Weight.

Il poliziotto correva con me verso l'ascensore gridando a tutti
"lasciate passare".
Quando siamo arrivati all'ascensore,
mi ha messo le manette e mi ha portato fuori
per aspettare l'arrivo della polizia.
Uscendo dal palazzo qualcuno ha detto,
"Quella è Cindy Sheehan".
E allora il poliziotto mi ha detto di fare attenzione ai gradini.
Ho risposto: "Non era così preoccupato prima,
mentre mi trascinava su per le scale".
Al che ha risposto:
"Perché stava manifestando".
Incredibile, mi trascinano fuori dalla Camera,
la nostra Camera, perché "manifestavo".

Nessuno mi aveva detto
che non potevo portare quella maglietta alla Camera.
Nessuno mi ha chiesto
di toglierla né di chiudere la giacca.
Se me l'avessero chiesto, l'avrei fatto,
e dopo avrei scritto sulla soppressione del mio diritto di espressione.
Sono stata immediatemente e violentemente
(ho i lividi per dimostrarlo)
portata via e arrestata
per "condotta illegale".

       Dopo avermi catalogato gli effetti personali 
e preso le impronte  digitali,
 è arrivato un sergente simpatico che ha visto la mia maglietta,
 commentando: "2245 eh? Io sono appena tornato dall'Iraq".


Gli ho spiegato che avevo perso mio figlio in Iraq.
In quel momento,
l'enormità di tutto quello che avevo perso mi ha colpito.
Ho perso mio figlio.
Ho perso il mio diritto di espressione, garantito dal Primo emendamento.
Ho perso il paese che amavo.
Che fine ha fatto la mia America?
Mi sono messa a piangere dal dolore.

Per quale motivo è morto mio figlio Casey?
Per quale motivo sono morti gli altri 2244 coraggiosi soldati americani?
Per quale motivo decine di decine di migliaia di loro sono ancora lì?
Per questo?
Non posso neanche indossare una maglietta
che riporta il numero di soldati uccisi da George Bush
e le sue politiche arroganti e ignoranti.

Indossavo la maglietta per fare una dichiarazione.
La stampa sapeva che sarei stata presente
e ho pensato che ogni tanto mi avrebbe ripresa con la maglietta.
Non l'ho indossata con l'idea di interrompere il discorso,
altrimenti avrei aspettato e aperto la giacca durante il discorso di Bush.
Se avessi saputo
quello che succede a persone che indossano magliette
che mettono i neoconservatori a disagio,
che sarei stata arrestata, forse l'avrei pure fatto,
ma non l'ho fatto.

Girano tante storie fantasiose
su quello che è successo.

Ho incaricato degli avvocati di preparare una battaglia legale
sulla questione della libertà d'espressione.
E farò causa.
È ora di riprendere le nostre libertà e il nostro paese.

Non voglio vivere in un paese
che proibisce a qualunque persona,
che abbia pagato o meno il prezzo più alto per quel paese,
di indossare, dire, scrivere o comunicare al telefono
qualsiasi dichiarazione critica sul governo.
È per questo che intendo riprendere le mie libertà.
Per questo non permetterò a Bush
di portare via altro né da me né da voi.

Ringrazio i 200 manifestanti che sono venuti al carcere
mentre ero detenuta per esprimere il loro sostegno...
abbiamo tanto potenziale per fare del bene...
c'è molto di positivo in tanta gente.

Dopo quattro ore di detenzione in due diversi carceri,
sono stata rilasciata.
Di nuovo vi dico che sono talmente sconvolta e arrabbiata
che non riesco neanche
a pensare.

Continuate a lottare...vi prometto che sarò con voi.

Con affetto e speranze di pace,
                                                                Cindy


(Traduzione di Stephanie Westbrook e Andrea Spila)


                                  cari lettori, 
                    questa è l'adesione di
Diego Simini, docente di letteratura latino-americana
all'università di Lecce, all'appello 
di collaborare a questo "giornale e.mail"
scrivendo, suggerendo, criticando,
proponendo ecc, ecc,


Se altri sono interessati......
                               gia nni


Anche per fare "numero"...
Caro Gianni, 
in realtà non avevo risposto alla tua proposta
 di comparire come collaboratore
 perché come sai la mia è una partecipazione saltuaria
 e non volevo abusare di  "presenzialismo" . 
Ma 
tutto sommato, forse, anche "fare numero"
 può dare peso a "Gettare.".
                                           Diego [Simini]



pensierini
Fatalismo

Cattive abitudini: il fatalismo. Accettiamo l'inaccettabile come se facesse parte dell'ordine naturale delle cose e come se non ci fosse un altro ordine possibile.

                                                                                          Edoardo Galeano


Parola

.mamma, tre piccoli ponti, un cerchio, una gambetta, sei piccoli ponti, un altro cerchio, un'altra gambetta, risultato: mamma. Come riaversi da un simile prodigio?

                                                                             Daniel Pennac da Certi romanzi


Politica

Se avessi tempo, mi sederei a un caffè a vedere la gente che passa e chiederei: lei che è, che fa?

La radice della politica per la mia generazione appartiene alla ricerca degli altri e delle altre.

                                                                                                    Pietro Ingrao






I N C O N T R I


marco

Travaglio

peter

Gomez

Presentano:

Inciucio

Come la sinistra ha salvato Berlusconi. La grande abbuffata Rai e le nuove censure di regime, da Molière al caso Celentano. L'attacco all'Unità e l'assalto al Corriere. Prefazione di Giorgio Bocca.


Mercoledì 8 febbraio, ore 21

Sala "L. Suffredini", piazzetta Ariosto

Castelnuovo Garfagnana


Introdurrà e coordinerà l'incontro

Pia Pera

@ @ @

@@@@@@@@@@@@@@@

giovedì 9 febbraio 2006
Cinema Centrale
ore 21.30
il Circolo del Cinema
presenta
Il sole
di
Aleksandr Sokurov
con Issey Ogata, Robert Dawson, Kaori Momoi.
Italia-Francia-Russia-Svezia 2005. Dur: 107'.

Dal TorinoFilmFestival uno dei film più misteriosi e affascinanti del 2005:
Il sole.

Feroce ritratto di un potente in mutande.
Il film è formalmente magnifico.
La fotografia plumbea dello stesso Sokurov è bellissima,
e il protagonista -il giapponese Issey Ogata- è al di là di ogni elogio.
Resta il fatto che Hirohito era un dittatore spietato
e un compagno di merende di Hitler:
questo, nel film, non c'è.

& & &

Sabato 11 febbraio
ore 20,30,

presso il Circolo Inchiostro

piazza Sant'Agostino 6


Cena

al sapor di nocciolee

libro di Luciano Luciani

IL TESORO DELLO SCOIATTOLO

maria pacini fazzi editore, Lucca 2005


e, al momento del dolce (sempre rigorosamente alle nocciole!),

letture e musica.


Cena + libro 20 euro


per prenotazioni 0583 495736


& & &

                                                                         Nedo Fiano, fiorentino di origine ebraica, ha conosciuto le persecuzioni razziali del fascismo e, negli anni della guerra, la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz e nel lager di Buchenwald, dove viene liberato dalle truppe americane nell'aprile 1945. Da allora non ha mai smesso un'intensa attività di conferenze e testimonianze sulla Shoah. Numerose le sue pubblicazioni sull'Olocausto e tra queste ricordiamo Destinazione Auschwitz e Voci della Shoah: consulente di Roberto Benigni per La vita è bella. 


Mercoledì 8 febbraio 2006,

alle ore 18,

il libro di Nedo Fiano, Il coraggio di vivere, Editrice Monti, 2004,

sarà presentato presso l'Aula Magna del Liceo classico di Lucca "N. Machiavelli".

Intervengono Luciano Luciani, Alessandro Baldecchi e Carlo Tognetti.

@ @ @

TRE FILOSOFI PRESENTANO IL CINEMA:
CINEMA-TEATRO SOLVAY, ROSIGNANO SOLVAY

9 febbraio, giovedì, ore 21
Silvano CACCIARI presenta
³Codice 46² di Michael Winterbottom (2003)

16 febbraio, giovedì, ore 21
Alfonso Maurizio IACONO
³1997: Fuga da New York² di John Carpenter (1981)

23 febbraio, giovedì, ore 21
Pier Paolo PORTINARO
³Orwell 1984² di Michael Radford (1984)

INGRESSO GRATUITO


@ @ @
i n v i o

Invio queste email anche a chi conosco poco o pochissimo,
o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente
       è entrato nella (mia) posta  ettronica.                                                                                                                   
Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi
me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@???  



Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,
aggiunga, proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ....

                                                          Chi vuole essere inserito nella lista blablabla bla blabla