[RSF] xla smilitarizzazione Lazio,petizione e riunione 9/2

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Aihe: [RSF] xla smilitarizzazione Lazio,petizione e riunione 9/2


>Subject: Fw: piattaforma-petizione. ginatempo
>
>
>
>----- Original Message -----
>From: nella ginatempo
>To: ondarossa ; albano ; alessandro ; alessio ; andfalcon@??? ; andrea
>ciampino ; anita.fisicaro@??? ; Annamaria Rivera ; Antonello ;
>assopace.nazionale@??? ; aureliano regista ; bottega ciampino ;
>campagnamine ; casa della donna ; cicabumrebelde@??? ; colleferro1
>; colleferro2 ; controlarms ; coordinamento ciampino ; Cristina T ; danilo
>; doriana ; emergency ; emergency ; Ettore ; francesco regista ; gaeta1

;
>gaeta2 ; gaeta3 ; garabombo ; giovanni Franzoni ; giulio calella ; Ilaria
>; laura ; Laura ; marasaba3@??? ; Maria Pia ; Marinella ; Mauro

Cobas
>; melo amore ; milupro@??? ; minicuci ; NANDO SIMEONE ; nandosimeone
>; nellagin@??? ; Rita Luciani ; roberta ; silvia prc ; spallanzani-rieti
>; studenti Tor Vergata ; valentina ; peter-alenia ; amiciraq ; spallanzani2
>; silvia ; Monteromano ; vitt.iori@???
>Cc: Mario Cocco
>Sent: Monday, January 30, 2006 12:41 AM
>Subject: piattaforma-petizione. Fate girare
>
>
>invio a tutte/i il testo della piattaforma/petizione per la smilitarizzazione
>del Lazio, su cui sono state già raccolte centinaia di firme, alcune molto
>importanti. Propongo di usarlo come testo di partenza per la discussione
>della riunione del 9 febbraio in modo da integrarlo unitariamente, definendone
>le priorità e le firme da apporre come copromotori. Saluti Nella Ginatempo
>
>
>
>
>
>LAZIO REGIONE SMILITARIZZATA
>
>UNA DICHIARAZIONE CHE E' UN IMPEGNO PER VERE POLITICHE DI DISARMO
>
>Il movimento "contro la guerra senza se e senza ma" si impegna a lottare
>per la smilitarizzaione dei territori e la chiusura/riconversione delle

basi
>militari. Vogliamo riappropriarci della nostra terra e delle nostre risorse
>secondo un progetto di pace. Per questo apriamo una vertenza con l'ente

regione
>del Lazio per ottenere la smilitarizzazione e il disarmo della nostra regione.
>A questo scopo chiediamo al nuovo Presidente, alla nuova giunta regionale
>ed al Consiglio Regionale di dichiarare il Lazio regione smilitarizzata

e
>di impegnarsi formalmente a sostenere la piattaforma delle politiche di
>disarmo qui di seguito elencate:
>
>CONTRO
>
>-         la militarizzazione dei territori della regione con poligoni di
>tiro e basi militari e CPT, compresi gli insediamenti della Difesa italiani
>che partecipano alla guerra globale ( come l'eliporto-aeroporto Savini)

o
>che recano danno alla salute delle popolazioni e all'ambiente;
>
>- l'uso dei porti ( come quello di Gaeta) per l'attracco di sommergibili
>a propulsione nucleare ed altri mezzi navali con armi atomiche;
>
>- l'uso di munizioni a uranio impoverito nelle esercitazioni militari e
>lo stoccaggio di armi all'uranio ;
>-la creazione di laboratori per la ricerca sulle armi biologiche ( come

il
>reparto dell'Ospedale Spallanzani a Roma) o di altre armi chimiche o batteriologice
>per la distruzione di massa;
>- l'utilizzo del territorio del Lazio e delle infrastrutture civili ( ferrovie,
>porti, autostrade, aeroporti ed eliporti) per qualsiasi tipo di azione militare
>contro altri popoli;
>
>- la creazione di nuove basi o insediamenti per i nuovi armamenti della
>Forza Europea di rapido intervento;
>- la presenza delle basi militari USA e NATO , con le connesse servitù militari,
>a partire dalla revoca degli accordi bilaterali secretati e dalla riconversione
>di tutte le strutture e insediamenti relativi.
>
>-         -la produzionde delle fabbriche d'armi, a cominciare dalla urgente
>messa al bando delle cluster bombs e  della fabbrica Simmel di Colleferro
>che le produce.

>
>-         l'utilizzo delle Università e delle istituzioni pubbliche per

la
>ricerca finalizzata alle produzioni belliche.
>
>-         l'operazione di reclutamento militare effettuato nelle scuole

e
>nei luoghi di formazione culturale della regione.
>
>
>
>A FAVORE DI
>
>- il monitoraggio sanitario e ambientale delle zone coinvolte dalle attività
>delle strutture militari;
>
>- la pubblicazione dei piani civili di prevenzione e di emergenza contro
>il rischio nucleare che devono essere predisposti dalle prefetture delle
>11 città il cui porto è adibito al transito ed alla sosta di unità a propulsione
>nucleare;
>- la chiusura immediata dei poligoni di tiro e di tutti gli insediamenti
>militari che recano danno e rischi alle popolazioni insediate;
>- la riconversione delle basi militari in strutture civili e di pubblica
>utilità ed il risanamento dei territori;
>
> -la revoca dell'accordo militare per l'uso di Ciampino come aeroporto militare
>delle forze Usa;
>
>-la chiusura dei CPT ( a Roma quello di Ponte Galeria).
>
>-il sostegno finanziario e politico ai progetti di riconversione delle fabbriche
>d'armi.
>A proposito di quest'ultimo punto si sottolinea l'importanza di avviare

urgentemente
>processi di conversione dal militare al civile degli insediamenti militari,
> in favore di programmi elaborati dal basso di "conversione preventiva",
>finalizzata all'avvio di attività sociali e di lavoro rispettose della vita
>delle popolazioni e dell'ambiente ed in aperta dissociazione da ogni complicità
>con la guerra preventiva globale.
>
>
>
>care compagne e cari compagni, i contatti per costruire una grande rete

regionale
>a sostegno della campagna per la smilitarizzazione del Lazio, stanno dando
>buoni risultati. Si sono dichiarati disponibili: partito umanista, romacittapertallapace,
>wilpff, coordinamento spazio sociale di Ciampino, AFFI, casa internazionale
>della donna, emergency, collettivo Spallanzani, un collettivo di Rieti,

oltre
>naturalmente a noi dal laboratorio di resistenza alla guerra, a bastaguerra
>Roma ed al coordinamento Valle del sacco con i compagni di Colleferro.


>Perciò, grazie alla disponibilità dell'AFFI e della Casa internazionale

della
>donna, è stata convocata una riunione collegiale per costituire un grande
>comitato regionale per la campagna di smilitarizzazione del Lazio. LA RIUNIONE
>è CONVOCATA PRESSO LA CASA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, VIA DELLA LUNGARA,
>19 ROMA ( NEI PRESSI DI REGINA COELI), giovedi' 9 febbraio ore 18,30 (la
>scelta della sede è legata anche all'organizzazione dell'8 marzo delle donne
>contro la guerra) .
>
>
> A seguito delle riunioni svoltesi presso la Casa delle Culture di Roma,
>la Casa della Pace di Roma, la casa della donna di Roma e presso il coordinamento
>sociale di Ciampino, dove ho presentato la campagna e la raccolta di firme
>promossa dal laboratorio di resistenza alla guerra, ho riscontrato non solo
>adesione e interesse, ma ho raccolto suggerimenti, informazioni, arricchimento
>di proposte. Nella riunione svoltasi alla Casa della pace Lunedì 16 gennaio,
>il collettivo dello Spallanzani ha riproposto la priorità della chiusura
>di quel reparto diventato una vera base militare e chiedono massima attenzione
> su questo ai promotori della campagna. A Ciampino si è riproposta la questione
>dell'aeroporto militare usato dagli USA per i loro sporchi traffici e deportazioni
>illegali :inoltre nel corso del dibattito gli studenti di tor Vergata hanno
>denunciato la militarizzazione dell'Università e il ruolo delle grandi fabbriche
>d'armi dell'area romana nel finanziare la ricerca e i corsi universitari,
>appropriandosi dell'istituzione a fini bellici e soprattutto dei cervelli
>delle facoltà come ingegneria e fisica. Alcuni compagni di Rieti hanno raccontato
>la militarizzazione del territorio di Rieti, anch'esso inquinato tra l'altro
>dalla Snia ( sigla sinistra che ricorda Colleferro). Tutte queste cose confermano
>l'utilità di un lavoro comune che socializzi la controinformazione e le

iniziative
>di pressione dal basso. Per ciò si raccomanda il massimo allargamento della
>partecipazione alla riunione del 9 febbraio, contattando tutte le situazioni
>di movimento sul territorio, come Gaeta, Monteromano, Nettuno e i comuni
>di tutta la Valle del Sacco. I compagni di Colleferro che hanno già in piedi
>un percorso di iniziative sono particolarmente sollecitati a partecipare
>ed a proporre in quella sede l'iniziativa dell'11 marzo, per farla diventare
>una iniziativa regionale di tutte le realtà associative che sostengano la
>campagna.
>N.B. Sabato 4 febbraio alle ore 15 a palazzo Chigi Bastaguerra di Roma,

insieme
>a tutte le realtà che vogliono lottare contro la guerra, organizza un sit-in
>di protesta contro il voto sul rinnovo truppe e rifinanziamento della missione
>di guerra in Iraq e per promuovere la manifestazione del 18 marzo. Tutte
>e tutti siete invitati a copromuovere questo sit-in ed a partecipare, perciò
>non è opportuno convocare riunioni in questa data e orario.
>cari saluti, Nella Ginatempo
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