RE: [NuovoLab] Fw: lettera di Cindy Sheehan sul suo arresto

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Autor: Elisabetta Filippi
Data:  
Para: forumgenova
Asunto: RE: [NuovoLab] Fw: lettera di Cindy Sheehan sul suo arresto
Ciao,

potrei avere la versione in inglese? Vorrei farla girare in entrambe le
lingue. Grazie.

Elisabetta


>From: "norma" <norma.b@???>
>Reply-To: Mailing list del Forum sociale di Genova
><forumgenova@???>
>To: <forumgenova@???>
>Subject: [NuovoLab] Fw: lettera di Cindy Sheehan sul suo arresto
>Date: Wed, 1 Feb 2006 17:25:47 +0100
>
>
>----- Original Message -----
>From: "U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome" <info@???>
>To: <info@???>
>Sent: Wednesday, February 01, 2006 3:32 PM
>Subject: lettera di Cindy Sheehan sul suo arresto
>
>
>Cari amici, care amiche,
>
>abbiamo ricevuto la lettera di seguito di Cindy Sheehan che
>racconta quello che è realmente successo ieri quando è stata
>arrestata prima del discorso di Bush. Con l'aiuto di Andrea Spila di
>Traduttori per la pace, l'abbiamo tradotta in italiano. Si prega di farla
>circolare.
>
>Grazie.
>
>Stephanie Westbrook
>U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
>info@???
>http://www.peaceandjustice.it
>
>==========================================
>
>Quello che è realmente successo: Una lettera di Cindy Sheehan
>
>31 gennaio 2006
>
>Cari amici,
>
>come già saprete, la sera di martedì sono stata arrestata poco
>prima dell'inizio del discorso annuale del presidente sullo stato
>dell'Unione.
>
>Sono senza parole e furibonda per quello che è successo, oltre che
>piena di dolore per quello che abbiamo perso nel nostro paese.
>
>Ci sono state menzogne da parte della polizia e distorsioni da parte
>della stampa. (Sorpresa!) Desidero quindi raccontarvi quello che è
>realmente successo.
>
>Nel pomeriggio, durante l'incontro "The People's State of the Union
>Address" a Washington D.C. dove mi accompagnavano i deputati
>Lynn Woolsey e John Conyers, Ann Wright, Malik Rahim e John
>Cavanagh, la Woolsey mi ha consegnato un biglietto per assistere
>al discorso di Bush quella sera. In quel momento indossavo una
>maglietta con la scritta: "2245 morti. Quanti altri ancora?"
>
>Dopo la conferenza stampa del People's State of the Union, mi
>sono chiesta se volevo realmente recarmi ad ascoltare il discorso di
>Bush al Campidoglio, perché l'idea non mi piaceva. Sapevo che
>George Bush avrebbe detto delle cose che mi avrebbero ferita e mi
>avrebbero irritata e sapevo che non potevo interropere il discorso
>perché Lynn Woolsey mi aveva dato il biglietto e non volevo
>mancarle di rispetto. Avevo infatti già dato il biglietto a John Bruhns
>che fa parte di Iraq Veterans Against the War. L'ufficio stampa di
>Woolsey aveva però già contattato i media e tutti sapevano della
>mia presenza, mi sono quindi fatta coraggio e sono andata.
>
>Mi sono fatta ridare il biglietto da John Bruhns e mi sono incontrata
>con un rappresentante dello staff del deputato Barbara Lee nel
>Longworth Congressional Office Building e ci siamo recati al
>Campidoglio tramite i passaggi sotterranei. Ho superato due
>controlli di sicurezza.
>
>Il mio biglietto era per la quinta galleria, prima fila, quarto posto. La
>persona che mi avrebbe arrestato pochi minuti dopo, mi ha aiutato a
>trovare il mio posto.
>
>Mi ero appena seduta e sentivo caldo dopo aver fatto tre piani di
>scale a piedi ed ho quindi aperto la felpa. Mi sono girata verso la
>destra mentre me la toglievo e lo stesso poliziotto ha visto la
>maglietta e ha gridato "Manifestante!" È venuto di corsa, mi ha
>trascinato via dal mio posto e violentemente (tenendomi le mani
>dietro le spalle) mi ha spinto su per le scale. Gli ho detto qualcosa
>come: "Sto andando, perché questi modi così violenti?" A proposito,
>il suo nome è Mike Weight.
>
>Il poliziotto correva con me verso l'ascensore gridando a tutti
>"lasciate passare". Quando siamo arrivati all'ascensore, mi ha
>messo le manette e mi ha portato fuori per aspettare l?arrivo della
>polizia. Uscendo dal palazzo qualcuno ha detto, "Quella è Cindy
>Sheehan". E allora il poliziotto mi ha detto di fare attenzione ai
>gradini. Ho risposto: "Non era così preoccupato prima, mentre mi
>trascinava su per le scale". Al che ha risposto: "Perché stava
>manifestando". Incredibile, mi trascinano fuori dalla Camera, la
>nostra Camera, perché "manifestavo".
>
>Nessuno mi aveva detto che non potevo portare quella maglietta
>alla Camera. Nessuno mi ha chiesto di toglierla né di chiudere la
>giacca. Se me l'avessero chiesto, l'avrei fatto, e dopo avrei scritto
>sulla soppressione del mio diritto di espressione. Sono stata
>immediatemente e violentemente (ho i lividi per dimostrarlo) portata
>via e arrestata per "condotta illegale".
>
>Dopo avermi catalogato gli effetti personali e preso le impronte
>digitali, è arrivato un sergente simpatico che ha visto la mia
>maglietta, commentando: "2245 eh? Io sono appena tornato
>dall'Iraq".
>
>Gli ho spiegato che avevo perso mio figlio in Iraq. In quel momento,
>l'enormità di tutto quello che avevo perso mi ha colpito. Ho perso
>mio figlio. Ho perso il mio diritto di espressione, garantito dal Primo
>emendamento. Ho perso il paese che amavo. Che fine ha fatto la
>mia America? Mi sono messa a piangere dal dolore.
>
>Per quale motivo è morto mio figlio Casey? Per quale motivo sono
>morti gli altri 2244 coraggiosi soldati americani? Per quale motivo
>decine di migliaia di loro sono ancora lì? Per questo? Non posso
>neanche indossare una maglietta che riporta il numero di soldati
>uccisi da George Bush e le sue politiche arroganti e ignoranti.
>
>Indossavo la maglietta per fare una dichiarazione. La stampa
>sapeva che sarei stata presente e ho pensato che ogni tanto mi
>avrebbe ripresa con la maglietta. Non l'ho indossata con l'idea di
>interrompere il discorso, altrimenti avrei aspettato e aperto la giacca
>durante il discorso di Bush. Se avessi saputo quello che succede a
>persone che indossano magliette che mettono i neoconservatori a
>disagio, che sarei stata arrestata, forse l'avrei pure fatto, ma non
>l'ho fatto.
>
>Girano tante storie fantasiose su quello che è successo.
>
>Ho incaricato degli avvocati di preparare una battaglia legale sulla
>questione della libertà d'espressione. E farò causa. È ora di
>riprendere le nostre libertà e il nostro paese.
>
>Non voglio vivere in un paese che proibisce a qualunque persona,
>che abbia pagato o meno il prezzo più alto per quel paese, di
>indossare, dire, scrivere o comunicare al telefono qualsiasi
>dichiarazione critica sul governo. È per questo che intendo
>riprendere le mie libertà. Per questo non permetterò a Bushco di
>portare via altro né da me né da voi.
>
>Ringrazio i 200 manifestanti che sono venuti al carcere mentre ero
>detenuta per esprimere il loro sostegno... abbiamo tanto potenziale
>per fare del bene... c'è molto di positivo in tanta gente.
>
>Dopo quattro ore di detenzione in due diversi carceri, sono stata
>rilasciata. Di nuovo vi dico che sono talmente sconvolta e arrabbiata
>che non riesco neanche a pensare.
>
>Continuate a lottare...vi prometto che sarò con voi.
>
>Con affetto e speranze di pace,
>
>Cindy
>
>(Traduzione di Stephanie Westbrook e Andrea Spila)
>
>
>
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>e viene letto da tutti gli iscritti.
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