[Lecce-sf] Fw: Per un 18 marzo di lotta!

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Aihe: [Lecce-sf] Fw: Per un 18 marzo di lotta!
noi del collettivo Iqbal Masih di Lecce ci stiamo vedendo,questa sera assieme ad altri compagni, presso la sede di rifonda di Lecce, per tentare di costituire un comitato permanente antimperialista, contro la guerra e per il riconoscimento della giuste resistenze che nel mondo si stanno opponendo al disegno imperialistico Amerikano, dall'America latina al medioriente.
PARLIAMONE info 347/6581098

IRAQ LIBERO - COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO



Bollettino del 31 gennaio 2006



http://www.iraqiresistance.info





Questo bollettino contiene:

1. Per un 18 marzo di lotta! - DOMENICA 12 FEBBRAIO INCONTRO NAZIONALE A FIRENZE

2. 18 MARZO: MANIFESTARE TUTTI, MANIFESTARE TUTTO - Comunicato dei Comitati Iraq Libero

3. ROMA, 2 FEBBRAIO, PRESENTAZIONE DEL LIBRO "LA COLONIZZAZIONE DELLA PALESTINA" DI GIANCARLO PACIELLO

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Per un 18 marzo di lotta!



FIRENZE

ex Scuola Elsa Morante, Via Gian Paolo Orsini 44

DOMENICA 12 FEBBRAIO, ORE 10,30



INCONTRO NAZIONALE

di tutti coloro che condividono la necessità di dare alla manifestazione del 18 marzo un carattere antimperialista, di sostegno alla Resistenza irachena ed a quella palestinese, di lotta allo schieramento bipartisan che sostiene il bellicismo americano.

Tutti coloro - forze organizzate o singoli che siano - che si riconoscono in questi obiettivi sono invitati a partecipare per discutere e decidere insieme come preparare l'appuntamento del 18 marzo.



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18 MARZO

MANIFESTARE TUTTI, MANIFESTARE TUTTO



Il 18 marzo, terzo anniversario dell'inizio dell'aggressione all'Iraq, dovremo essere tutti in piazza.

Primo, perché l'occupazione imperialista deve finire. Secondo, perché il movimento contro la guerra deve far sentire la sua voce a fianco della Resistenza irachena. Terzo, perché a 3 settimane dalle elezioni politiche, è necessario denunciare e smascherare la retorica bipartisan che ha portato in gita a Nassyria l'orribile coppia Casini-Violante.

Per tutti questi motivi i Comitati Iraq Libero invitano alla massima mobilitazione: il 18 marzo non deve essere una scadenza rituale, bensì un grande momento di lotta politica.



C'è invece chi vorrebbe proprio la ritualità, per spegnere il movimento, per renderlo politicamente innocuo, per piegarlo alle esigenze elettorali del centrosinistra.

Non a caso in molti hanno addirittura lavorato per evitare la manifestazione di Roma. L'Iraq è evidentemente una patata troppo bollente per il ceto politico collaterale all'Unione. Non sono potuti arrivare a tanto, ma non per questo il tentativo di sterilizzare la manifestazione (e di farla in sostanza fallire) si è fermato.

A Vienna, il Social Forum Europeo, a causa del maggior peso delle forze più moderate, ha partorito un documento insulso che arriva al capolavoro di non citare neppure, per una manifestazione dedicata all'Iraq, il fatto principale che ha sconvolto i piani degli strateghi della guerra e del terrore che governano a Washington: la RESISTENZA.

Mentre gli stessi americani riconoscono nei fatti (ovviamente dal loro punto di vista) la necessità di farci i conti, il Social Forum Europeo ha deciso di arretrare addirittura rispetto al documento di un anno fa che perlomeno, pur senza sostenerla, della Resistenza riconosceva almeno la legittimità.

Oggi neppure una parola! Evidentemente il popolo iracheno non ha diritti, specie se questi non collimano con gli orientamenti del centrosinistra europeo, quello stesso centrosinistra che - laddove governa - ha condiviso la chiusura delle porte della "Fortezza Europa" ad Haj Ali, il simbolo dei torturati di Abu Ghraib.



NOI NON SIAMO D'ACCORDO.

Il 18 marzo vogliamo una vera manifestazione contro l'occupazione, per il diritto all'autodeterminazione del popolo iracheno in un paese libero ed unito. Questi obiettivi possono essere raggiunti solo con la vittoria della Resistenza popolare, che alla manifestazione di Roma dovrà finalmente avere diritto di parola. Insomma, il 18 marzo dovremo manifestare tutti ma manifestando tutto, non solo ciò che conviene a quelle componenti del Social Forum vassalle del centrosinistra.



In molti, nel movimento contro la guerra, avvertono esattamente questa esigenza.

Anche per questo porteremo le nostre posizioni e le nostre proposte all'assemblea nazionale preparatoria della manifestazione prevista per sabato 11 febbraio a Firenze.



In ogni caso non accetteremo di certo di stare al gioco di chi vuole una manifestazione fiacca, meglio se piccola, comunque spenta e politicamente insignificante.

La manifestazione del 18 marzo deve anzi rispondere con forza ai cedimenti ed ai silenzi che hanno accompagnato la vergognosa adunata filosionista di novembre che ha visto in campo quello stesso schieramento bipartisan che oggi sostiene la politica aggressiva degli Stati Uniti e dell'Europa nei confronti dell'Iran.

E, guardando all'Italia, la manifestazione dovrà tendere ad unire tutti i movimenti sociali che sono scesi in campo negli ultimi mesi, affinché diano vita ad un'opposizione politica e sociale più che mai necessaria nella prossima legislatura chiunque vinca le elezioni del 9 aprile.

Per questo invitiamo tutte le realtà che condividono questa esigenza di autonomia di tutti gli antimperialisti ad un incontro nazionale che proponiamo si tenga a Firenze domenica 12 febbraio.



Fuori tutte le truppe di occupazione!

No alla balcanizzazione imperialista dell'Iraq!

Per la vittoria della Resistenza popolare in Iraq come in Palestina!



Comitati IRAQ LIBERO 19 gennaio 2005

iraqlibero@???



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ROMA

GIOVEDI' 2 FEBBRAIO

ORE 17,30

presso la libreria Odradek



Presentazione del libro

LA COLONIZZAZIONE DELLA PALESTINA

di Giancarlo Paciello



Oltre all'autore, interverranno i giornalisti Giancarlo Lannutti di Liberazione e Stefano Chiarini del Manifesto.

Nell'occasione, presenti i Comitati Iraq Libero, verrà presentato il progetto di lavoro del costituendo comitato Vanunu.

Mai come oggi la lotta di resistenza all'imperialismo ed al colonialismo accomuna i popoli della Palestina e dell'Iraq.

Mai come oggi è necessario far sentire la voce e la solidarietà politica di tutti gli antimperialisti, in primo luogo per sconfiggere il tentativo di criminalizzazione di queste due resistenze oggi decisive per il futuro delle lotte di liberazione di tutti i popoli oppressi.









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