scusate ma non capisco perché si voglia risolvere qui - in questa
lista - questo dibattito.
in ogni caso, chi non si renda conto della distanza che passa tra le
supposte teorie (la prigione come luogo di contenimento e/o di
rieducazione e/o di punizione) e la realtà pratica (ovvero le carceri
come luogo di contenimento e depotenziamento e infantilizzazione e
annientamento della dignità umana) parte già molto lontano dal capire
quali siano i nessi prima di tutto economici e, dunque, politici, di
una realtà come questa.
non c'è e non c'è mai stata alcuna aspirazione a "recuperare" la
"devianza", posto che di devianza si possa parlare e che si possa
aderire a tali concetti con tutta questa tranquillità.
io non delegherò mai a un carcere la risoluzione dei miei conflitti,
che per quanto potrò non si svolgeranno nei termini
dell'autoritarismo e dell'aggressione - quali sono i fondamenti di
ogni atto violento - e che violenti saranno (e sono stati) quando non
potrò (o non ho potuto) farne a meno.
le guardie le chiamano gli altri, non le chiamo io e mi aspetto che
non le chiamino neanche le persone con cui mi accompagno.
hektisch
--
p.s. - non so se è autistici, ma non funziona la disiscrizione.
--
"chaos, panic and disorder - my work here is done."