[Paesibaschiliberi] Comunicato trasporti n° 3

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Autore: Sardigna Ruja
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Oggetto: [Paesibaschiliberi] Comunicato trasporti n° 3
POBLEMA TRASPORTI DA E PER LA SARDEGNA: COMUNICATO AI QUOTIDIANI PER LE
ELEZIONI

Per alcuni tre mesi possono essere un tempo discretamente lungo per 
organizzare un breve viaggio, ma per i sardi emigrati che devono programmare 
un rientro nella propria terra per votare, questi possono anche non bastare. 
Infatti i lavoratori pendolari e gli studenti non possono prenotare tre o 
quattro mesi prima il loro biglietto con la speranza di pagare un po’ di 
meno e non possono, il più delle volte, decidere se viaggiare in alta o in 
bassa stagione dato che paradossalmente anche i sardi subiscono l’oscillare 
dei prezzi a seconda dei periodi dell’anno (alta, bassa e media stagione).
Gran parte delle difficoltà trovano origine in scelte aziendali, messe in 
atto da compagnie di trasporti italiane preoccupate ben più dei profitti che 
della qualità dei servizi. Crediamo che soffermarci su costi eccessivi, 
ritardi, incidenti, precarizzazione del lavoro e via discorrendo, sia 
superfluo perché sono noti a tutti i disagi sofferti dalla gran parte della 
popolazione sarda che si trova per necessità a dovere usufruire del 
trasporto aereo e marittimo.
Riteniamo al contrario opportuno avanzare un’immediata rivendicazione e una 
riflessione che certamente richiede un più ampio dibattito.
1)    Fin da ora sarebbe auspicabile che le istituzioni e il popolo sardo 
esercitassero pressione sulle due compagnie di trasporto italiane che si 
sono  incaricate del redditizio impegno di garantire la continuità 
territoriale da e per la Sardegna affinché dichiarassero per tempo e 
chiaramente le eventuali riduzioni previste in occasione della prossima 
tornata elettorale. L’Alitalia si rifiuta ostinatamente di praticare 
qualunque sconto oltre la riduzione prevista dalla continuità, costringendo 
così gran parte degli emigrati ad affrontare due giorni di navigazione e a 
perdere almeno una giornata lavorativa; la Tirrenia, fino all’ultimo 
momento, non fornisce dati certi sulle riduzioni –mai superiori, comunque, 
al 30%: percentuale ben lontana dal 70% garantita in queste occasioni dalle 
Ferrovie dello Stato- e, con incomprensibile sopruso, le pratica soltanto 
nella biglietteria di Civitavecchia, imponendo così lunghi e, in caso di 
esaurimento dei biglietti, inutili viaggi anche a intere famiglie.
2)    Guardando più lontano, riteniamo che la Regione Sardegna debba includere, 
fra le sue priorità, la possibilità di creare una compagnia nazionale di 
trasporto marittimo sarda. Questa dovrebbe essere una compagnia che pratica 
prezzi popolari e la cui gestione fosse interamente pubblica e finalizzata 
non alla soddisfazione dei profitti ma al diritto alla mobilità per i sardi. 
  Il progetto, che, a quanto ci risulta, era stato avanzato già in passato, 
potrebbe ipotizzare l’acquisto di un numero, inizialmente contenuto, di 
traghetti atto a garantire corse quotidiane per i non pochi passeggeri e non 
solo per le centinaia di migliaia di turisti, ora “accolti” da Sardinia 
Ferries, Moby, Linea dei Golfi e, ovviamente, Tirrenia- e, aspetto 
altrettanto importante, per le ingenti quantità di merci che la Sardegna 
importa ed esporta.
In tal modo, si riuscirebbe a far sì che tali spese di trasporto, almeno in 
parte, divengano ricchezza per l’Isola, a garantire un discreto numero di 
posti di lavoro (garantiti e ben pagati) a lavoratori sardi, ora ben rari su 
Tirrenia e simili, a dirottare profitti, ora gestiti da privati, verso casse 
pubbliche per progetti di interesse collettivo.


Sardigna Ruja (associazione degli emigrati sardi)

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