[Incontrotempo] Inoltra: [cocittos] In Campidoglio, assise …

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Author: Comiromanord
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To: precari_roma, incontrotempo
Subject: [Incontrotempo] Inoltra: [cocittos] In Campidoglio, assise sul Welfare
Cocittos <cocittos@???> ha scritto: A: <cocittos@???>
Da: "Cocittos" <cocittos@???>
Data: Thu, 26 Jan 2006 16:17:59 +0100
Oggetto: [cocittos] In Campidoglio, assise sul Welfare





COORDINAMENTO CITTADINO OPERATORI SOCIALI -cocittos-
VIA APPIA 357 ROMA cocittos@???

NOTA STAMPA 25 GENNAIO 2006

IN CAMPIDOGLIO INCONTRO SUL LAVORO SOCIALE E SULLA QUALITA' DEI SERVIZI


Mercoledì 25 gennaio il gruppo capitolino del PRC ha organizzato un'iniziativa pubblica in Campidoglio, nella Sala del Carroccio, per fare il punto sui diritti dei lavoratori negli enti affidatari di servizi pubblici, in particolare i servizi sociali.
All'iniziativa partecipavano come relatori l'assessore al lavoro Paolo Carrazza e alle Politiche sociali Raffaela Milano, il presidente della Commissione consiliare Lavoro, Adriana Spera, e alle Politiche sociali, Dino Gasparri, Vittorio Mantelli della federazione romana PRC e Gualtiero Alunni, assessore del PRC presso il Municipio VIII, l'avv. Arturo Salerni, consulente legale dell'Osservatorio del Lavoro.
Al centro del dibattito il regolamento attuativo della delibera consiliare 135/2000 (delibera d'iniziativa popolare), che è arrivato dopo 5 anni dalla delibera stessa.
Ancora una volta al pettine sono giunti i nodi di sempre: l'Assessore Raffaela Milano che elenca una serie di buone intenzioni se ne va subito dopo il suo intervento suscitando qualche polemica. Puntuale e precisa è stata la testimonianza di alcuni operatori, precari da anni, di Capodarco e di altre cooperative. Prima co.co.co. adesso lavoratori a progetto, essi svolgono nelle scuole, nelle case famiglia, a domicilio, un lavoro di assistenza ai bambini e adulti disabili configurabile come lavoro dipendente per orari, mansioni e direttive. Una lesione di diritti aggravata dai mancati controlli ordinari sugli enti affidatari previsti dalla delibera 135.
Adriana Spera ha evidenziato come l'internalizzazione di alcuni servizi, prima esternalizzati, abbia prodotto risparmi considerevoli alle casse dell'amministrazione comunale (Informagiovani, servizi museali e culturali, asili nido) e di come le case di riposo comunali, con servizi affidati a spezzatino a diverse cooperative, produca uno sperpero enorme di risorse e una cattiva qualità dell'assistenza agli anziani.
L'Unione Sindacale Italiana e le Rappresentanze Sindacale di Base hanno chiesto modalità più snelle di applicazione della 135 rimarcando la lentezza operativa dei controlli da parte dell'ente pubblico che consente di fatto la persistenza di gravi violazioni dei contratti.
Un altro intervento della sala ha toccato il capitolo della sicurezza degli operatori sociali e l'applicazione della 626: citando il paradosso dei lavoratori immigrati in nero rimpatriati dop il blitz della polizia nei cantieri edili, anche nelle cooperative sociali sono solo i lavoratori, e non i datori di lavoro e l'ente pubblico, a pagare le conseguenze di carichi di lavoro enormi, deleteri anche per gli utenti dei servizi.
L'Assessore Paolo Carrazza, facendo una panoramica generale sulle spinose questioni di tutela dei lavoratori, ha tracciato un programma di intenti del suo assessorato per raggiungere gli obiettivi prefissati della delibera 135/2000 attraverso modalità di intervento efficaci.
Vittorio Mantelli della Federazione Romana del PRC ha sottolineato la contraddizione dell'assessore Milano riguardo all'uso delle risorse pubbliche nel Piano Regolatore Sociale. In particolare i considerevoli finanziamenti pubblici alle associazioni di Volontariato stridono con le insufficienti risorse destinate all'applicazione dei contratti collettivi di lavoro nei servizi in convenzione.
Sul finale, un responsabile del Forum del Terzo Settore dell'AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane) si è detto favorevole all'abolizione della legge Biagi ma ha esaltato la storia e il ruolo della cooperazione sociale come espressione di tutela dei soggetti deboli, non altrimenti tutelati dall'Ente pubblico.
Ovviamente non c'è stato il tempo di approfondire questo argomento e trattare, ad esempio, della deriva finanziaria e partitica che, in qualche modo, ha inquinato buona parte del mondo delle cooperative, rendendolo statico, volto più alla cura dei capitali che alla promozione della partecipazione, della valorizzazione delle risorse umane e della democrazia interna.





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