Autor: antonio bruno Data: A: ambiente_liguria CC: forumgenova, lilliput-ge, forumsociale-ponge, forumambientalista Assumpte: [NuovoLab] domani volantinaggio davanti a convegno ptro tav palazo
borsa Genova
convegno pro-TAV "ASSE FERROVIARIO NORD SUD ROTTERDAM GENOVA" VENERDI 27
GENNAIO 2005 ORE 13.30
PALAZZO DELLA bORSA VIA xx sETTEMBRE 44
testo volantino
IL TERZO VALICO DEI GIOVI: UN'OPERA INUTILE
Costi insopportabili - Oggi costa allo Stato 5 miliardi e 186 milioni di
euro, con un incremento ingiustificato del 250% (per una tratta di 54 km,
che è meno della metà di quella prevista nel progetto originario dell'Alta
Velocità Milano-Genova), quando nel 1991 l'intera linea sarebbe dovuta
costare circa 1,5 miliardi di euro equivalenti.
Benefici inesistenti - Studi ufficiali di RFI e Infrastrutture SpA
dimostrano che lo Stato dovrebbe intervenire per coprire i costi dell'opera
per una quota dell'85%, data l'esiguità dei traffici merci e passeggeri, da
oggi al 2042, previsti sulla linea.
I soldi non ci sono - Tramontata l'ipotesi del finanziamento tramite
obbligazioni di Infrastrutture SpA, oggi nella Legge Finanziaria 2006 ci
sono solo 7,5 milioni di euro ogni anno per 15 anni. Tali risorse verranno
impiegate probabilmente per le opere collaterali (apertura strade,
demolizioni case, ecc.).
I danni all'ambiente si vedono - Basta andare sull'Appennino
ligure-piemontese per verificare la vicenda scandalosa dei lavori abusivi,
i fori pilota di Castagnola (Fraconalto) e di Val Lemme (Voltaggio), ma
nessuno ha calcolato le conseguenze territoriali ed economiche delle circa
30 prescrizioni e raccomandazioni del CIPE per diminuire gli impatti.
A scapito dei pendolari - Se solo una frazione di quanto già speso per il
Terzo Valico fosse stato utilizzato per fare gli interventi necessari su
linee, stazioni e materiale rotabile non assisteremmo al disastro
quotidiano del servizio "normale".
SONO ALTRE LE OPERE NECESSARIE
Nonostante oggi il traffico merci da Genova sia al 25% delle sue reali
potenzialità, da anni associazioni ambientaliste, comitati dei cittadini e
sindacati di base indicano le priorità di intervento per dirottare su
rotaia i futuribili aumenti dei traffici:
1) se si interviene solo sulle linee genovesi (linea dei Giovi, Succursale
e Voltri-Ovada, individuate come free ways per le merci dall'Europa) si ha
una potenzialità residua di 2.830.000 contenitori. Se si fanno ulteriori
interventi sulle due linee storiche dei Giovi e si raddoppia la
Voltri-Ovada si arriva a 4.500.000, triplicando l'offerta di trasporto;
2) se si compiono anche gli interventi necessari sulla Savona-San Giuseppe
di Cairo e si finisce il raddoppio della Pontemolese si ottiene una
potenzialità residua di trasporto pari a 4.680.000 teus
3) se si interviene con raddoppi su tutte le linee di valico al servizio
dei porti di Savona, Genova e La Spezia (ad esempio costruendo una nuova
galleria di valico per la Pontemolese con pendenza al 5 per mille) la
potenzialità residua aumenta sino a 9 milioni e 900 mila TEU;
4) l'adeguamento del nodo di Genova (con l'obiettivo di liberare le linee
dal traffico merci e dotare la grande Genova di una linea metropolitana da
Voltri a Pieve Ligure);
5) il completamento della Savona-Ventimiglia ed il quadruplicamento e
l'adeguamento tecnologico del tratto Tortona-Voghera.
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Amici del Chiaravagna, Forum
Ambientalista, Forum Sociale del Ponente, Rete NoTav Valpolcevera,
Cub-Trasporti e Cobas