Autore: sonialippi@virgilio.it Data: To: cm-roma Oggetto: R: [Cm-roma] :)
io scrivo raramente in questa lista, ma leggo sempre attentamente e con
piacere tutte le mail comprese quelle delle varie ciclofficine che ci
mettono al corrente dei vari eventi.
Ma questa volta non ho proprio
avuto piacere nel leggere la mail della ciclofficina Ex snia....
Io
credo che quando vengono mosse delle critiche, quello che bisogna fare
oltre a difendersi è quello di fare autocritica....
non mi è piaciuta
in particolare la frase da voi scritta :
>la don chisciotte è una cosa collettiva, e come tale si muove. >singolarmente le persone che la compongono hanno scelto liberamente di >scrivere solo attraverso comunicati ufficiali. >troppe personalizzazioni in lista di pessimo tipo hanno compromesso il >livello critico, e troppe volte chi ha solo cercato di essere >propositivo si è trovato in mezzo a bufere. questo per fortuna è >finito, e ora rimangono divergenze, giuste o sbagliate, e incontri, a >cui ognuno singolarmente può aderire o no.
e qui io mi
chiedo una cosa...forse stupida ma me la chiedo.....
e la singola
persona dove stà????
possibile che chiunque componga il collettivo
della don chisciotte la pensi esattamente come ogni singola persona del
gruppo del quale fa parte?
tante volte abbiamo parlato
dell'appiattimento e dell'unificazione delle menti messe in atto dai
mass media...ora mi chiedo se non ci sono gli stessi pericoli entrando
a far parte di un collettivo come la don chisciotte .
Molte volte le
proposte fatte da singole persone sono state criticate e allora????
non
è con le critiche costruttive che le persone e i gruppi crescono?
e poi
se queste critiche non fossero costruttive ma solo stupide dove sta il
problema?
Dire quello che si pensa, anche se si va contro il "gruppo"
al quale apparteniamo è sinonimo di intelligenza e di coraggio....
tutti abbiamo il coraggio di parlare con la "voce del popolo"...poichè
ci confondiamo nel gruppo... in questo modo possiamo essere uno nessuno
e centomila
ma quello però che ho sempre apprezzato delle persone
delle varie ciclofficine e soprattutto della ciclofficina don
chisciotte era la fantasia, la propositività, l'unicità e la creatività
dei singoli componenti e non per ultimo la forza di far sentire la
propria voce anche se risultava stonata e fuori dal coro.....
Dove sono
finite queste persone? possibile che tutti hanno rinunciato alla loro
unicità ? possibile che tutte queste persone si sentano rappresentate
da un unica parola standardizzata "don chisciotte "?
Forse invece si è
persa quella voglia di fare veramente le cose insieme , forse ma è solo
un mio pensiero, si è deciso di chiudere la porta della barca e
continuare la navigazione da soli , e questo per me è l'inizio di un
autoghettizzazione che mal si sposa con i nostri ideali comuni...
Saluti
Sonia