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Autor: SILVERIOTOMEO
Data:  
A: social forum
Assumpte: [Lecce-sf] global forum
23.01.2006
            Si chiude il Social Forum in Mali. Prossima tappa: Venezuela
            di red


             Si chiude a Bamako, in Mali, il sesto Forum sociale mondiale (Fsm) 
            con un programma «puramente di festa», senza l'adozione di una 
            dichiarazione finale. La cerimonia finale alle 15 locali (16 in 
            Italia) nello stadio Modibo Keita di Bamako, ma «non ci sarà alcuna 
            dichiarazione, né risoluzione finale, non ci sarà una chiusura del 
            Forum sociale», ha dichiarato uno degli organizzatori, Mamadou 
            Goita. 
            Tuttavia, la conclusione del Forum è segnata dalla polemica, dopo 
            che la polizia ha vietato domenica 22 la marcia di protesta verso 
            l'ambasciata francese, organizzata dalla rete No-Vox, che raccoglie 
            diversi movimenti sociali, «per esigere il ritorno» in Francia di 
            tutti i clandestini espulsi e «la sospensione immediata del blocco 
            della selezione dei visti». La polizia è intervenuta a metà strada, 
            bloccando circa 2.000 partecipanti, sostenendo che la protesta non 
            era stata autorizzata. Una delegazione di No-Vox sarà ricevuta oggi 
            nella sede diplomatica per consegnare una dichiarazione contenente 
            le loro rivendicazioni, stando a quanto precisato da un diplomatico 
            francese. Il documento sarà quindi trasmesso a Parigi. 
            Il Forum sociale mondiale, cominciato lo scorso 19 gennaio, si tiene 
            ogni anno a partire dal 2001 in risposta al Forum economico mondiale 
            di Davos e per la prima volta si è svolto quest'anno in Africa. 
            Numerosi i temi affrontati nei vari work-shop e seminari: giovani, 
            donne, lotta per l'acqua, democrazia, partecipazione dal basso, 
            guerra e pace. Ma anche protezione delle biodiversità davanti alle 
            politiche aggressive delle multinazionali che tendono a fare delle 
            coltivazioni delocalizzate, interi appezzamenti di monocolture. 
            Ridare fiato all'economia locale e salvare la biodiversità 
            attraverso la ristrutturazione dell'antico mercato della capitale 
            del Mali, Bamako. Si tratta di uno degli ultimi argomenti trattati 
            dal Forum. Ed è quanto si propone di fare la Fondazione Slow Food 
            per la Biodiversità. Obiettivo principale di Slow Food in Mali è 
            quello di salvaguardare le coltivazioni locali «come gli ortaggi 
            tradizionali e una particolare varietà di cipolle prodotta in una 
            regione del Paese - spiega il vicepresidente di Slow Food Roberto 
            Burdese - o cereali come il sorgo e lo stesso mais». 
            La principale coltivazione del Mali, oggi, è il cotone, «ma è anche 
            uno dei principali problemi del Paese afferma Burdese - fin dagli 
            anni Ottanta, la Banca Mondiale ha finanziato il Paese affinchè 
            piantasse appezzamenti di cotone, quasi a farlo diventare una 
            monocoltura, causando la scomparse della colture tradizionali». 
            L'impatto economico che deriverebbe dalla ristrutturazione del 
            mercato di Missira sarebbe immediatamente percepibile per i 
            produttori che «potrebbero vedere le loro merci ad un prezzo più 
            corretto di quello che gli viene pagato al mercato all'ingrosso e 
            significherebbe garantire a chi va ad acquistare in questo mercato 
            di avere prodotti più freschi, perchè hanno fatto pochi chilometri e 
            più sani perchè biologici». 
            Saranno, invece, molti i chilometri che dovranno percorrere i 
            partecipanti alla prossima tappa del Forum Sociale. Che dal Mali si 
            sposterà in Venezuela.Il Forum Sociale Mondiale, quest'anno, 
            infatti, si svolge in quattro sedi diverse nel mondo, dopo Bamako, 
            prossima tappa Caracas in Venezuela (24-29, in concomitanza con gli 
            incontri di Davos), a marzo appuntamento a Karachi (Pakistan) e per 
            maggio è previsto l'appuntamento di Atene (Grecia) dal 4 al 7.