[NuovoLab] Bussoleno: no alla Coca Cola

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Author: brunoa01
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Subject: [NuovoLab] Bussoleno: no alla Coca Cola
secolo xix


Bussoleno: no alla Coca Cola

Sponsor olimpico contestato in Val di Susa
Torino Nell'area olimpica torinese si contesta di nuovo la Coca Cola. Il sindaco di Bussoleno, comune della Val di Susa, già protagonista delle proteste contro la tav Torino-Lione, ha vietato la pubblicità della multinazionale sul territorio del suo paese.
L'iniziativa è di Giuseppe Joannas, esponente di Rifondazione Comunista, quella stessa sinistra radicale che a Torino alcune settimane fa aveva fatto approvare in Comune un ordine del giorno contro la multinazionale americana (affinché non ne fossero venduti i prodotti nelle strutture comunali) accusata di non rispettare i diritti umani e sindacali in America Latina.
Con le stesse motivazioni, Joannas nega ora alla Coca Cola di farsi pubblicità con camion e offerte di prodotti e di gadget nel suo comune, in occasione del passaggio della fiamma olimpica nei primi giorni di febbraio: «c'è incompatibilità - dice Joannas - tra il simbolo di pace delle Olimpiadi, in cui io mi riconosco, ed il comportamento della Coca Cola in tema di diritti umani».
La notizia di questa decisioneha suscitato la reazione della Vallata contigua alla Valle di Susa: il sindaco di Giaveno Daniela Ruffino ed il capogruppo in Comune di Forza Italia, nonché parlamentare, Osvaldo Napoli hanno preso la palla al balzo per dare ospitalità alla Coca Cola: «le offriamo la nostra più ampia disponibilità - dice Napoli - a venire da noi a pubblicizzare il suo marchio».
Napoli (il cui collegio elettorale comprende anche la Valle di Susa), chiede anche al Toroc di non far passare la fiaccola olimpica a Bussoleno e in quei comuni che contestano gli sponsor dei Giochi.
Secondo l'esponente di Forza Italia, la decisione del sindaco di Bussoleno è il frutto di «ottusità, voglia di protagonismo e folclore».
Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, ha cercato di ricomporre la polemiche. «Al di là delle estemporaneità di un sindaco o di un responsabile di partito che ha in uggia il colore rosso cinabro, che comunque non fanno bene alle Olimpiadi, a Torino e al Piemonte - dice il sindaco - ritengo che l'intera vicenda olimpica, a cominciare dal percorso della fiaccola, rappresenti la cartina di tornasole della capacità di tutte le forze politiche di assumersi le proprie responsabilità non tanto nei confronti del sottoscritto o di questo o quello schieramento politico, ma della città.
E questa è una condizione che viene prima di qualunque opzione politica e programmatica».


23/01/2006


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