Autor: ANDREA AGOSTINI Data: A: forumgenova Assumpte: [NuovoLab] legambiente percolando percolando non so bene fino a
quando.......
Si sta per concludere la lunga vicenda del percolato di Scarpino e del depuratore di Cornigliano ?
E così finalmente come nelle fiabe ci sarà il lieto fine , o meglio ci raccontano che la storia infinita del percolato di Scarpino finirà tra pochi giorni.
La faccenda è indubbiamente seria e costosa, i danni all'ambiente, ma ancor più alla credibilità delle istituzioni sono notevoli e, come spesso succede c'è andato di mezzo quello che c'entra di meno, solo perchè s'è trovato col cerino in mano e si è beccato un avviso della procura.
Ma sarà vero che tutto è finito?
Noi non lo crediamo, ci sono troppe cose che non tornano e fino a che la magistratura non metterà la parola fine ( se mai lo farà ) la questione dei depuratori e del percolato di Scarpino continuerà a fare danni.
Ci sono molte cose da chiarire.
La prima è come è possibile che in uno stesso impianto vengano trattati liquidi che derivano da una discarica (Scarpino) e liquidi di derivazione civile ( fogne ) ?
I liquidi di derivazione da discarica ci risulterebbe dovrebbero essere trattati a parte e inviati in discarica speciale; qui si prospetta allora una coabitazione difficile e pericolosa, e in più una bella diluizione che se è vero che riporta tutto nei limiti di legge non è proprio una procedura legale (vedi San Martino).
In più siccome sappiamo bene che per ragioni varie i depuratori vanno spesso in tilt, ci si domanda: dove va a finire il percolato di Scarpino se per qualche ragione il depuratore non lo potesse trattare ?
Sono previste soluzioni di emergenza , vasche di raccolta, e per tutto questo di quali volumi di reflui stiamo parlando ?
A proposito dei reflui, si potrà mai conoscere cosa c'è in quei reflui , perchè risulterebbe che i dati sono quelli prodotti da Amiu in autocertificazione e non volendo dubitare delle affermazioni della azienda sarebbe importante che quei liquami fossero analizzati da un ente terzo, non una Spa, magari nemmeno Genova Acque che li riceverà e li tratterà.
E già che ci siamo sarebbe bello sapere anche chi paga e quanto paga.
Si, perchè la legge dice che a pagare deve essere l'azienda che gestisce la discarica, nel nostro caso l'Amiu Spa; ma è evidente che il prezzo varia e molto sulla base dei volumi dei liquidi da trattare , la tipologia della loro composizione, i valori di mercato e altre voci.
Altra grossa questione da risolvere nella città di Genova è il nodo su chi decide e indirizza la politiche. E' il Comune, che ha la maggioranza azionaria delle aziende di servizi, o sono le aziende che, attraverso il loro indubbio peso politico, condizionano e determinano le scelte?
Lo diciamo anche nella consapevolezza che proprio su queste materie le delege del sindaco sono affidate a due assessori che sono dipendenti delle aziende di servizi genovesi (la trasparenza e la correttezza dei due è assolutamente fuori discussione).
Sarebbe bene cambiare registro e su questi temi rimettere al centro la politica e la tutela del cittadino.
Stefano Sarti
Presidente Legambiente Liguria
Andrea Agostini
Presidente Circolo Nuova ecologia Legambiente Genova