Lähettäjä: Pierpaolo Biata Päiväys: Vastaanottaja: Lecce sf Kopio: coll. università Aihe: [Lecce-sf] Fwd:comunicato sul rinvio a giudizio "Vola al Cinema con
San Precario"
Inoltro per conoscenza.
Ciao
pierpaolo
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29 RINVIATI A GIUDIZIO A BOLOGNA CON L´ACCUSA DI EVERSIONE
NEL NOME DI SAN PRECARIO
IL GIUDICE DELL´UDIENZA PRELIMIRARE DECIDE DI NON DECIDERE
IL 5 MAGGIO FISSATA LA PRIMA UDIENZA
Ieri pomeriggio, venerdì 20 gennaio, il Giudice per l´Udienza
Preliminare, Gabriella Castore non ha accolto le richieste della difesa
per il non luogo a procedere e per l'eliminazione dell´aggravante
dell´eversione dell´ordine democratico per tutti i 29 indagati.
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In preparazione della manifestazione nazionale contro la precarietà e
per il reddito del 6 novembre del 2004, a Bologna come in altre città,
diverse realtà hanno organizzato numerose iniziative sui temi del
diritto alla casa, sull´accesso gratuito a cultura e saperi, al
trasporto pubblico.
La sera del 27 ottobre 2004 si è svolto il "Vola al Cinema con San
Precario": un centinaio di precari, lavoratori, studenti si sono
ritrovati davanti al Cinema Multisala Capitol contrattando l´ingresso
gratuito o scontato.
Dopo aver chiarito con la proprietà il senso ed i contenuti
dell´iniziativa si è arrivati all´accordo per la proiezione gratuita a
scelta di uno dei film in programmazione. Alla fine della proiezione i
partecipanti all´iniziativa sono usciti dal Cinema senza alcun incidente
o problema, infatti, a tal proposito, non è seguita alcuna denuncia da
parte nè del gestore, nè del personale del cinema.
Dopo il 6 novembre, il Ministro Pisanu, relazionando alla camera dei
deputati, aveva citato l´iniziativa di Bologna tra gli episodi definiti
"allarmanti" del movimento contro la precarietà e per il reddito. A
seguire la Procura di Bologna, a firma del pubblico ministero sostituto
procuratore Paolo Giovagnoli, procede contro 29 persone: agli indagati
viene contestato di aver preso parte all´iniziativa al Cinema Capitol
usando violenza e minacce, con l´aggravante dell´eversione, perché reati
commessi, secondo la Procura di Bologna, con finalità di eversione e per
affermare le idee politiche di associazioni partecipanti al movimento
"SAN PRECARIO".
Nelle settimane e nei mesi successivi la Procura di Bologna continuò a
promuovere una lunga serie di iniziative giudiziarie nei confronti di
realtà di lotta e militanti del movimento bolognese, sempre ritenendo,
anche contro le smentite dei successivi ricorsi e della stessa
Cassazione, di dover far fronte ad un pericolo eversivo.
In questo contesto si inserisce e si alimenta l´allarme "legalità" posto
dal Sindaco Cofferati come discriminante politica per il futuro del
governo della città di Bologna.
Lo stesso Procuratore Capo, Enrico Di Nicola, ha affermato che l´azione
del proprio ufficio è in accordo con Prefettura, Questura e Comune.
Riteniamo gravissima la decisione della Procura di Bologna e del Giudice
dell´Udienza Preliminare di continuare a procedere, nonostante tutte le
smentite ricevute anche in sede di appello, nel proprio teorema
sull´eversione bolognese.
Riteniamo che rivendicare il diritto al reddito, nelle sue varie
articolazioni, e lottare contro la precarietà, sia la giusta risposta
del precariato e di sempre più vasti settori sociali al crescente
attacco alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone.
Riteniamo che debba essere ribadito il diritto al conflitto e alle lotte
sociali, che non possono essere, a prescindere dalla condivisione o meno
delle stesse, criminalizzate nel nome di un astratto e pericoloso
concetto di legalità.