[NuovoLab] Fwd: Informazione e guerra. Convegno a Roma il 28…

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Author: Edoardo Magnone
Date:  
To: forumgenova
Subject: [NuovoLab] Fwd: Informazione e guerra. Convegno a Roma il 28 gennaio
ricevo e rigiro.

Edoardo Magnone


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Informazione-ideologia-guerra
Un momento di confronto nel movimento no war con il mondo dell’informazione

Un omaggio al lavoro di Cynthia D’Ulizia



Forum
Roma, 28 gennaio, ore 10.00-18.00
(centro congressi Cavour, via Cavour 50/A)

Partecipano


Giulietto Chiesa (eurodeputato, fondatore di
Megachip), Maurizio Torrealta (Rai News 24)
Umberto Zona (autore de “L’Impero invisibile” e
“Mercenari”), Paolo Serventi Longhi (Segretario
della FNSI), Jurgen Elsaesser (autore di
“Menzogne di guerra”), Alberto Burgio, Vladimiro
Giacchè (autori di “Escalation. Anatomia della
guerra infinita”), Antonello Petrillo (Università
S.Orsola Benincasa, Napoli), Piero Sansonetti
(direttore di Liberazione), Stefano Chiarini
(giornalista de “Il Manifesto”), Maurizio
Musolino (giornalista de “La Rinascita”), Sergio
Cararo (Radio Città Aperta), Roberto Taddeo (Red
link) Valter Lorenzi (Comitato contro Camp
Darby), Vainer Burani (legale di Mohammed Daki),
Alberto Tarozzi (Comitato Scienziati/e contro la
guerra), Rita Pennarola e Andrea Cinquegrana
(voce della Campania), mediattivisti e attivisti
del movimento contro la guerra.

Sul piano dei mezzi di comunicazione di massa,
anche nei movimenti e nella sinistra c’è spesso
una posizione consolatoria e remissiva. Ci si
lamenta della disinformazione e si addebita a
questa molte che invece sono responsabilità della “politica”
La questione che sta emergendo non è solo quella
delle menzogne di guerra. In alcuni casi queste
si rivelano una contraddizione/debolezza politica
di gestione dei governi della guerra e della
informazione “arruolata”. La maggioranza
dell’opinione pubblica, infatti, nonostante l’
informazione “embedded”, continua ad essere
contro la guerra e vuole il ritiro delle truppe
dall’Iraq. Il problema resta dunque la politica e
non l’informazione. Nel nostro paese esiste ed
opera un sistema di guerra bipartizan che sta
lavorando per mantenere la presenza militare
straniera in Iraq, ha abbondantemente
metabolizzato la guerra contro la Jugoslavia, sta
metabolizzando la preparazione e la gestione di
nuove possibili guerre contro l’Iran e la Siria,
sta sperimentando una “operazione umanitaria” in
Darfur e dopodomani chissà dove. Su tutto grava
poi la consapevolezza del rischio di uno scenario
londinese o madrileno anche in Italia. Sulla
capacità del movimento di giocare d’anticipo su
questi scenari, possiamo anche noi sperimentare
una capacità di autonomia, resistenza e
contrattacco politico sul piano dell’informazione
che inchiodi il governo della guerra (e i suoi
alleati nell’opposizione) alle proprie responsabilità?

Possiamo cominciare a delineare una strategia di
attacco dei movimenti anche sul piano dell’informazione?

Il primo problema è l’autonomia critica rispetto
a quello che ci viene propinato.
Il secondo problema attiene alla resistenza
contro quello che Giulietto Chiesa definisce lo
“tsunami informativo”. Anche qui è la politica
che decide. Allo tsunami si resiste o ci si
lascia trascinare sulla base del posizionamento politico.
Il forum che intendiamo promuovere, intende
essere un momento alto di confronto tra movimento
contro la guerra e quei pezzi del mondo
dell’informazione più avanzati ed autonomi, sia
per delineare un’alleanza importante sia per
cominciare a fornire alcuni strumenti di crescita
culturale e politica dell’autonomia dei movimenti stessi.



Comitato nazionale per il ritiro dei militari
italiani dall'Iraq - Radio Città Aperta

<mailto:viadalliraqora@libero.it>viadalliraqora@???;
<mailto:segreteria@radiocittaperta.it>segreteria@???

tel. 334-9294167; tel.06-4393512

----- Fine messaggio inoltrato -----


Visto che anche il Tarozzi, da noi delegato, ha
probabilmente anche lui molto da fare, vi rigiro 
io il comunicato seguente, costituendo occasione 
di partecipazione per tutti coloro che vogliono 
anticipare di un giorno il proprio arrivo a Roma 
per la "riunione vera e propria" del nostro 
Comitato (fatemi sapere se c'è qualcuno che ha bisogno di ospitalità) .
         A presto,
                                                         Mauro Cristaldi

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Informazione-ideologia-guerra
Un momento di confronto nel movimento no war con il mondo dell’informazione

Un omaggio al lavoro di Cynthia D’Ulizia



Forum
Roma, 28 gennaio, ore 10.00-18.00
(centro congressi Cavour, via Cavour 50/A)

  Partecipano



Giulietto Chiesa (eurodeputato, fondatore di 
Megachip), Maurizio Torrealta (Rai News 24) 
Umberto Zona (autore de “L’Impero invisibile” e 
“Mercenari”), Paolo Serventi Longhi (Segretario 
della FNSI),  Jurgen Elsaesser (autore di 
“Menzogne di guerra”), Alberto Burgio, Vladimiro 
Giacchè (autori di “Escalation. Anatomia della 
guerra infinita”), Antonello Petrillo (Università 
S.Orsola Benincasa, Napoli), Piero Sansonetti 
(direttore di Liberazione), Stefano Chiarini 
(giornalista de “Il Manifesto”),  Maurizio 
Musolino (giornalista de “La Rinascita”), Sergio 
Cararo (Radio Città Aperta), Roberto Taddeo (Red 
link) Valter Lorenzi (Comitato contro Camp 
Darby), Vainer Burani (legale di Mohammed Daki), 
Alberto Tarozzi (Comitato Scienziati/e contro la 
guerra), Rita Pennarola e Andrea Cinquegrana 
(voce della Campania), mediattivisti e attivisti 
del movimento contro la guerra.

Sul piano dei mezzi di comunicazione di massa, 
anche nei movimenti e nella sinistra c’è spesso 
una posizione consolatoria e remissiva. Ci si 
lamenta della disinformazione e si addebita a 
questa molte che invece sono responsabilità della “politica”
La questione che sta emergendo non è solo quella 
delle menzogne di guerra. In alcuni casi queste 
si rivelano una contraddizione/debolezza politica 
di gestione dei governi della guerra e della 
informazione “arruolata”. La maggioranza 
dell’opinione pubblica, infatti, nonostante l’ 
informazione “embedded”, continua ad essere 
contro la guerra e vuole il ritiro delle truppe 
dall’Iraq. Il problema resta dunque la politica e 
non l’informazione. Nel nostro paese esiste ed 
opera un sistema di guerra bipartizan che sta 
lavorando per mantenere la presenza militare 
straniera in Iraq, ha abbondantemente 
metabolizzato la guerra contro la Jugoslavia, sta 
metabolizzando la preparazione e la gestione di 
nuove possibili guerre contro l’Iran e la Siria, 
sta sperimentando una “operazione umanitaria” in 
Darfur e dopodomani chissà dove. Su tutto grava 
poi la consapevolezza del rischio di uno scenario 
londinese o madrileno anche in Italia. Sulla 
capacità del movimento di giocare d’anticipo su 
questi scenari, possiamo anche noi sperimentare 
una capacità di autonomia, resistenza e 
contrattacco politico sul piano dell’informazione 
che inchiodi il governo della guerra (e i suoi 
alleati nell’opposizione) alle proprie responsabilità?

Possiamo cominciare a delineare una strategia di 
attacco dei movimenti anche sul piano dell’informazione?

Il primo problema è l’autonomia critica rispetto 
a quello che ci viene propinato.
Il secondo problema attiene alla resistenza 
contro quello che Giulietto Chiesa definisce lo 
“tsunami informativo”. Anche qui è la politica 
che decide. Allo tsunami si resiste o ci si 
lascia trascinare sulla base del posizionamento politico.
Il forum che intendiamo promuovere, intende 
essere un momento alto di confronto tra movimento 
contro la guerra e quei pezzi del mondo 
dell’informazione più avanzati ed autonomi, sia 
per delineare un’alleanza importante sia per 
cominciare a fornire alcuni strumenti di crescita 
culturale e politica dell’autonomia dei movimenti stessi.



Comitato nazionale per il ritiro dei militari 
italiani dall'Iraq -  Radio Città Aperta

<mailto:viadalliraqora@libero.it>viadalliraqora@???; 
<mailto:segreteria@radiocittaperta.it>segreteria@???

tel. 334-9294167; tel.06-4393512





&nbsp;Visto che anche il Tarozzi, da noi delegato, ha probabilmente anche
lui molto da fare, vi rigiro io il comunicato seguente, costituendo
occasione di partecipazione per tutti coloro che vogliono anticipare di
un giorno il proprio arrivo a Roma per la &quot;riunione vera e
propria&quot; del nostro Comitato (fatemi sapere se c'è qualcuno che ha
bisogno di ospitalità) .
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;A presto,

&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;
&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;
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&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Mauro
Cristaldi
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Informazione-ideologia-guerra
Un momento di confronto nel movimento
no war con il mondo dell’informazione
Un omaggio al lavoro di Cynthia D’Ulizia
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Forum
Roma, 28 gennaio, ore 10.00-18.00
(centro congressi Cavour, via Cavour 50/A)
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Partecipano
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Giulietto Chiesa (eurodeputato,
fondatore di Megachip), Maurizio Torrealta (Rai News 24) Umberto Zona
(autore de “L’Impero invisibile” e “Mercenari”), Paolo Serventi Longhi
(Segretario della FNSI),&nbsp; Jurgen Elsaesser (autore di “Menzogne di
guerra”), Alberto Burgio, Vladimiro Giacchè (autori di “Escalation.
Anatomia della guerra infinita”), Antonello Petrillo (Università S.Orsola
Benincasa, Napoli), Piero Sansonetti (direttore di Liberazione), Stefano
Chiarini (giornalista de “Il Manifesto”),&nbsp; Maurizio Musolino
(giornalista de “La Rinascita”), Sergio Cararo (Radio Città Aperta),
Roberto Taddeo (Red link) Valter Lorenzi (Comitato contro Camp Darby),
Vainer Burani (legale di Mohammed Daki), Alberto Tarozzi (Comitato
Scienziati/e contro la guerra), Rita Pennarola e Andrea Cinquegrana (voce
della Campania), mediattivisti e attivisti del movimento contro la
guerra.
Sul piano dei mezzi di comunicazione di massa, anche nei movimenti e
nella sinistra c’è spesso una posizione consolatoria e remissiva. Ci si
lamenta della disinformazione e si addebita a questa molte che invece
sono responsabilità della “politica”
La questione che sta emergendo non è solo quella delle menzogne di
guerra. In alcuni casi queste si rivelano una contraddizione/debolezza
politica di gestione dei governi della guerra e della informazione
“arruolata”. La maggioranza dell’opinione pubblica, infatti, nonostante
l’ informazione “embedded”, continua ad essere contro la guerra e vuole
il ritiro delle truppe dall’Iraq. Il problema resta dunque la politica e
non l’informazione. Nel nostro paese esiste ed opera un sistema di guerra
bipartizan che sta lavorando per mantenere la presenza militare straniera
in Iraq, ha abbondantemente metabolizzato la guerra contro la Jugoslavia,
sta metabolizzando la preparazione e la gestione di nuove possibili
guerre contro l’Iran e la Siria, sta sperimentando una “operazione
umanitaria” in Darfur e dopodomani chissà dove. Su tutto grava poi la
consapevolezza del rischio di uno scenario londinese o madrileno anche in
Italia. Sulla capacità del movimento di giocare d’anticipo su questi
scenari, possiamo anche noi sperimentare una capacità di autonomia,
resistenza e contrattacco politico sul piano dell’informazione che
inchiodi il governo della guerra (e i suoi alleati nell’opposizione) alle
proprie responsabilità?
Possiamo cominciare a delineare una strategia di attacco dei movimenti
anche sul piano dell’informazione?
Il primo problema è l’autonomia
critica rispetto a quello che ci viene propinato.
Il secondo problema attiene alla resistenza contro quello che Giulietto
Chiesa definisce lo “tsunami informativo”. Anche qui è la politica che
decide. Allo tsunami si resiste o ci si lascia trascinare sulla base del
posizionamento politico.
Il forum che intendiamo promuovere, intende essere un momento alto di
confronto tra movimento contro la guerra e quei pezzi del mondo
dell’informazione più avanzati ed autonomi, sia per delineare un’alleanza
importante sia per cominciare a fornire alcuni strumenti di crescita
culturale e politica dell’autonomia dei movimenti stessi.
&nbsp;
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dall'Iraq -&nbsp; Radio Città Aperta

viadalliraqora@???;

segreteria@???
tel. 334-9294167; tel.06-4393512

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