[Lecce-sf] Fw: intervistabandabassotti (2)

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著者: Maria
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To: socialforum lecce
題目: [Lecce-sf] Fw: intervistabandabassotti (2)
PMLI Intervista esclusiva de 'Il Bolscevico' al gruppo musicale 'Banda Bassotti'
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From: zambon@???
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Sent: Saturday, January 21, 2006 10:40 AM
Subject: Fw: intervistabandabassotti (2)







      Intervista esclusiva de "Il Bolscevico" al gruppo musicale "Banda Bassotti" realizzata dall'organizzazione di Biella del PMLI
      "Berlusconi è più pericoloso di Mussolini perché ha concentrato su di sé potere politico ed economico"
      Dobbiamo riappropriarci della nostra storia di militanti antifascisti comunisti. Ricordare le lotte partigiane che liberarono l'Italia dalla dittatura fascista ci permette di dare un senso a quello che facciamo oggi
      "Lo studio delle opere di Mao e di altri grandi comunisti sono paletti indistruttibili per lo sviluppo della coscienza di classe"


      Pubblichiamo di seguito un'interessante intervista esclusiva de "Il Bolscevico" al gruppo musicale "Banda Bassotti" realizzata dall'Organizzazione biellese del PMLI poco prima del concerto tenuto il 18 marzo al "Babylonia" di Biella. Questo gruppo musicale, nato nei primi anni '80 nelle periferie romane, è da sempre impegnato contro la discriminazione razziale e contro il fascismo.


      Eccoci qui al "Babylonia" di Biella per intervistare Picchio e Sigaro i due leader della "Banda Bassotti". Musica e militanza un mix esplosivo: è questo uno dei motivi che vi ha spinti a riproporre canzoni come "Stalingrado" e "Bella Ciao"?
      "Stalingrado" è nata all'interno del nostro disco "Asì es mi vida" e abbiamo voluto riproporla perché è una bellissima canzone degli anni '70 degli "Stormy six" che ricorda la grandiosa vittoria dell'Armata Rossa di Stalin sul mostro nazista, e questa sera la canteremo anche a Biella.
      Per quanto riguarda "Bella Ciao" è un discorso di tradizione e di origini: tradizione perché dobbiamo riappropriarci della nostra storia di militanti antifascisti comunisti e di origini, perché ricordare le lotte partigiane che hanno riportato la libertà in Italia, dopo 20 anni di dittatura fascista, ci permette di dare un senso a quello che facciamo oggi. E naturalmente dopo canteremo anche "Bella Ciao". Insomma due canzoni di lotta come piace a noi! E poi continuiamo e continueremo a cantarla perché noi non siamo cambiati a differenza di altra gente a sinistra che vuole mettere sullo stesso piano la "X mas" coi partigiani, per noi questo è una vergogna!


      Da anni siete impegnati a difendere l'identità della classe operaia, dai lavoratori dei cantieri a quelli delle officine. Che vi sentite di rispondere a quelli che dicono che non esiste più la classe operaia?
      Di venire con noi nei cantieri della periferia romana dove io (Sigaro) e Picchio ci siamo conosciuti più di venti anni fa così possono rendersi conto chi produce le ricchezze della cosiddetta bella Italia, altro che non esistono più le classi! Ci sono eccome e i lavoratori sono sempre più sfruttati e quando hai una certa età ti sostituiscono come un pezzo di ricambio. Come abbiamo scritto in una nostra canzone ci considerano "avanzi di cantiere", e noi lottiamo e cantiamo proprio per la nostra dignità di uomini. E poi sai che ti dico, che chi dice che la classe operaia non c'è più ha la filippina che gli pulisce casa, il rumeno che gli fa l'autista e qualche portaborse che gli ha consigliato di dire che la classe operaia non esiste più. Hai capito chi voglio dire?


      Quali sono stati i sentimenti e le emozioni che hanno portato alla scrittura della canzone "Mosca993"
      Possono essere spiegati dalla frase: "Quale giustizia e libertà costruiranno sulla fame e la povertà", che sta ad indicare che i padroni, come sempre, parlano di libertà formali e mai di quelle sostanziali come il lavoro, i servizi sociali, le scuole per tutti. In questo momento in Russia la storia è tornata indietro ma questo non deve spaventare; si vedono sempre più fotografie, provenienti da Mosca e da altre città russe, dove migliaia di persone manifestano con bandiere rosse dell'Urss, questo è positivo!


      Il nostro settimanale "Il Bolscevico" definisce Berlusconi il neoduce cosa ne pensate?
      Non sono completamente d'accordo e ti spiego il perché: il duce, quello del ventennio, era un burattino della borghesia di quei tempi, che non essendo più in grado di tenere a freno i comunisti che lavoravano per il benessere e la libertà degli operai aveva messo al potere quel buffone.
      Berlusconi è secondo me più pericoloso perché non è un tramite, una controfigura per la realizzazione degli interessi dei padroni. Berlusconi è più pericoloso perché ha concentrato su di lui potere politico e potere economico.


      Le vostre belle canzoni risuonano spesso nei cortei del movimento noglobal ne siete orgogliosi? Domani, 19 marzo a Roma ci sarà una grande manifestazione contro la guerra, vi chiedo: vi vedremo domani sfilare per le strade della capitale e cosa ne pensate della guerra in Iraq?
      Sicuramente saremo in concerto al "Villaggio Globale" dopo la manifestazione, invece al corteo ci saremo solo se faremo a tempo perché il viaggio di ritorno è molto lungo. Sulla guerra in Iraq che ti posso dire, guarda i presidenti americani, è sempre un discorso di interessi: Carter con le noccioline, Ford con le macchine e Bush col petrolio in questo momento storico il capitalismo è in profonda crisi e come ci insegna Marx per sopravvivere a queste crisi il capitalismo deve fare delle guerre. La risposta per me è questa: petrolio iracheno.


      Nell'augurarvi un buon concerto al "Babylonia" di Biella e nel ringraziarvi per l'intervista concessa a "Il Bolscevico", c'è un messaggio che volete lanciare al pubblico biellese?
      Di muoversi! Perché come diceva Mao, star fermi è come perdere, cioè se non cresci con un movimento non sei una persona completa. Non bisogna dare retta ai disfattisti che dicono che è sempre andata così, che il ricco e il povero sono sempre esistiti, ecc. No! Bisogna rispondergli che non è vero e che bisogna muoversi, agire e andare sempre avanti e come diciamo noi in una canzone, riprendendo una frase di Mao, "adesso è l'ora potere al popolo!".


      Che ne pensate di Mao?
      L'ho citato perché l'ho visto qui in fotografia di fianco alla testata de "Il Bolscevico", ne penso un gran bene perché è stato il comunista che è riuscito a spiegare il socialismo scientifico e il materialismo dialettico, in un modo semplice e con un linguaggio accessibile, a milioni di proletari semianalfabeti della Cina, anzi, del mondo intero.
      Poi ti voglio dire una cosa sullo studio delle opere di Mao e di altri grandi comunisti che io considero dei paletti indistruttibili per lo sviluppo della coscienza di classe, volevo dire che queste opere non devono essere studiate da soli, forse si possono leggere da soli, ma studiate da soli no! Questa è una mia profonda convinzione: sono opere che vanno studiate tra più compagni insieme perché sono libri che parlano di una collettività umana, una collettività socialista, non parlano dell'individualismo, dell'egoismo delle piccolezze, no, parlano del socialismo dunque vanno studiate, discusse e commentate tra compagni riuniti.
      E qui c'è il discorso sulla chiusura delle sezioni del vecchio PCI e dei "democristiani" dei DS di oggi che non gli frega un cazzo che i lavoratori e i giovani studino per emanciparsi! Anzi hanno interesse a tenerli soggiogati al loro nulla politico!
      Ancora grazie.


      Ciao.


      23 marzo 2005 






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