Angelo Mai, festa "di resistenza".Monti: in 2 mila portano solidarietà agli
occupanti del complesso. Il Comune provvederà agli abitanti ma serve una
nuova sede per le numerose attività culturali che vi si svolgono.
Articolo di MARCO OCCHIPINTI
HANNO risposto in tantissimi all'appello "Salviamo l'Angelo Mai",
partecipando alla grande festa che martedì sera ha animato il complesso
settecentesco del rione Monti. A organizzarla il Comitato di lotta per la
casa che dal novembre 2004 occupa con circa 25 famiglie un'ala dell'ex
scuola elementare e la onlus Probabis, che da un anno gestisce le attività
culturali in un teatro, nella chiesa sconsacrata e nelle aule del piano
terra.
Il Comune però tra due mesi intende sgomberare lo stabile per ristrutturarne
i locali, che dal 2007 ospiteranno la scuola Viscontino, insieme a spazi
verdi e al chiuso, destinati al rione. Del mese scorso una petizione di 500
residenti contro il caos notturno e per chiedere al Comune di "mantenere gli
impegni presi". In quell'occasione l'assessore al patrimonio Claudio Minelli
ha parlato di un possibile "contenitore" in luogo da destinarsi perle
famiglie senza casa, ma al momento nessuna soluzione alternativa è stata
offerta per le attività culturali.
Così martedì notte in circa duemila sono accorsi per portare solidarietà
agli occupanti e per assistere al programma andato inscena dalle 19 fino a
notte fonda: proiezioni video, mostre, spettacoli teatrali, performance di
danza e un concerto fiume a cui hanno partecipato numerosi artisti della
scena romana e non solo. Tra i tanti gli Acustimantico, Roberto Angelini,
Francesco Forni, Niccolò Fabi, Pino Marino, Valeria Rossi, i Tétes de Bois,
gliArdecore e finale a sor presa con un irresistibile Vinicio Capossela. A
godersi la serata in mezzo al pubblico dei simpatizzanti dell'Angelo Mai
Occupato anche gli attori Elio Germano e Sabrina Impacciatore e la cantante
Fiorella Mannoia.
Una serata sintesi di ciò che ha realizzato nei mesi scorsi questo
laboratorio di arti e cultura aperto a tutti. «Ma anche un'ottima
occasione - spiega Giorgina Pilozzi, vivace protagoista della onlus
Probabis - per chiedere al Comune cosa pensa di fare di un movimento che
conta più di 6.500 sostenitori. Sono i tanti giovani, artisti e cittadini
che hanno trovato in questo magico luogo un punto di riferimento per fruire
e produrre arte e cultura a 360 gradi autorganizzandosi». Una lancia in loro
favore la spezza anche la Rete Sociale Monti, che in passato si è battuta
perché l'ex convitto non finisse in mano ai privati: «Siamo pronti a
condividere con loro - dichiara Alessandro Giangrande della Rete - gli spazi
che del complesso saranno riservati alle associazioni di quartiere. Ma se la
convivenza di una scuola e le attività della cooperativa pensata per
funzionare 24 ore al giorno non si dovessero conciliare, auspichiamo una
soluzione alternativa per un'esperienza meritevole come questa».
Tratto da "Roma - Cronaca" de "la Repubblica" di Venerdì 20 Gennaio 2006,
pag. VIII.
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