[NuovoLab] prime nomine e primi tagli della 'nuova' AMT

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TRASPORTO PUBBLICO
Quattro macrostrutture: ecco l´organigramma deciso da Guyot
Diaz, Buckingham & C. nuovo comando in Amt
7 e 8: linee di "qualità"
19 e 32: tagli a marzo

FRANCESCO LA SPINA


Hubert Guyot ha deciso la sua squadra. Ieri è stato completato l´organigramma dirigenziale dell´Amt "partnerizzata" Transdev (già in parte anticipato da Repubblica il 23 dicembre scorso) e l´amministratore delegato ha benedetto la catena di comando basata su quattro macrostrutture: il nuovo arrivato Daniele Diaz è il responsabile della pianificazione e controllo della produzione, occupandosi in prima persona dei contratti e dei rapporti col Comune di Genova; Cristine Buckingham guida la Direzione Clienti (ovvero marketing e comunicazione); Stefano Pesci diventa Direttore operativo con la responsabilità oltre che del Movimento dei bus e del Personale anche di metropolitana e impianti speciali; Paolo Ravera è il numero uno della Direzione Finanze. Gli altri tasselli: alle comunicazioni esterne conferma per Maria Antonietta Carbone (attualmente in maternità) e all´ufficio stampa per la puntuale Alessandra Ramagli; Ivana Toso (ex Tigullio Trasporti) è il primo collaboratore di Pesci nelle relazioni sindacali; Giampaolo Trucco segue il Centro Operativo e l´Ispettorato tecnico affiancato da Roberto Spezza e Oliviero Dall´Asen e con Pietro Basevi coordinatore di tutte le rimesse e delegato a seguire l´efficienza dei bus; a Carlo Scatilazzi va il delicato compito di sovrintendere ai verificatori dei titoli di viaggio e agli ausiliari del traffico (lotta all´evasione e controllo delle corsie gialle sono obiettivi primari di Transdev); Simonetta Canepa torna a organizzare i turni del personale.
Guyot, intanto, piazza anche la prima concreta operazione d´immagine verso l´utenza: tutti i nuovi autobus da 12 metri appena acquistati sono stati assegnati alla rimessa di Sampierdarena. Finora ne sono arrivati 16 su un totale di 45, da impiegare su 7 e 8, le linee fondamentali del primo «corridoio di qualità», quello della Valpolcevera, che Transdev creerà a Genova. Questi bus sono dotati di pianale ribassato, pedana disabili e dell´annuncio sonoro di prossima fermata (sempre che venga mantenuto efficiente, cosa che già non avviene). Nei piani iniziali avrebbero dovuto servire 31 e 42; poi la decisione di Guyot, col contestuale trasferimento da Cornigliano al deposito di Boccadasse per le due linee levantine di bus della precedente fornitura. Le ulteriori 29 macchine da 12 metri (che peraltro non hanno esordito al meglio: martedì 10 bus su 16 si sono inchiodati su strada per problemi piuttosto seri al blocco porte) faranno trasferire a Staglieno i modelli Scania (sempre che venga superato il malumore che si aggira tra gli autisti di via Reti, i quali non vogliono perdere questi bus docilissimi alla guida). Le nuove vetture da 9,80 metri di lunghezza in arrivo completeranno invece il parco per le linee 39 e 40.
Ma non finisce qui. La scelta di limitare la 7 alla stazione della metropolitana di via Brin e di allungare l´8 a Principe è stata cambiata: la prima linea continuerà a funzionare sull´attuale percorso e a toccare, nei due sensi, il capolinea del metrò; la 8, invece, da piazza Montano non proseguirà per via Cantore e via di Francia, ma sarà deviata verso via Avio (capolinea 63) dove si attesterà garantendo l´interscambio verso Ponente ai passeggeri provenienti dalla Valpolcevera. Le modifiche non saranno più operative a marzo, ma spostate a giugno. Tra un paio di mesi, invece, verranno rese esecutive altre importanti variazioni alla rete: la linea 19 da piazzale Kennedy sarà limitata alla stazione Principe (percorso dell´attuale barrato); la 20/ Tommaseo-via Degola abolita (contemporaneo aumento delle frequenze del 20 da e per via Rimassa); la 32, nelle ore in cui è operativa la sotterranea, limitata alla stazione metrò di Principe (alla sera è prevista la conferma del 605 Piazza Dante-Granarolo). E intanto gira la voce di una prossima cancellazione (per scarsità di "incassi vivi") del 100; sembrerebbe più opportuno, semmai, ridefinire gli orari del "Volabus" e modularli realmente su quelli degli aerei piuttosto che prevederli con una frequenza fissa che non risponde alle esigenze dei viaggiatori in arrivo al "Colombo".

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