Szerző: ANDREA AGOSTINI Dátum: Címzett: forumgenova Tárgy: [NuovoLab] genova acquasola, scontro sul parcheggio
dal secoloxix del 13.1.2006
Acquasola, scontro sul parcheggio
IL CONVEGNO Critiche dall'ex preside di Architettura: sdegno tardivo, la
città dei giardini cancellata tra l'indifferenza generale
Comitati e Legambiente attaccano il progetto: verde svenduto a favore degli
speculatori
Sul parcheggio dell'Acquasola c'è di nuovo atmosfera incendiaria. Ieri ad
un convegno sul tema "viabilità e ambiente" un gruppo di componenti del
Comitato che da sempre osteggia il progetto comunale ha vivacemente
contestato i vari rappresentanti degli enti locali. «Ce li vogliamo tenere
i nostri alberi, è l'unico parco del centro di Genova, cosa respireremo,
poi?» erano le parole dell'assalto, scandite a voce altissima soprattutto
quando i responsabili della commissione che sta vagliando il progetto
enumeravano i "caduti": 32 platani zollati (vale a dire tolti e
ripiantati), 77 platani nuovi, lecci in parte eliminati in parte zollati,
via tutti i cedri meno uno. Secondo gli esperti queste ultime non sarebbero
neppure piante autoctone dell'Acquasola e non varrebbe dunque la pena
ripristinarle. Si tratta di modifiche rispetto al progetto iniziale che
prevedeva la rimozione e la successiva piantumazione di quasi tutte le
"storiche" piante. Alcune delle quali non in ottime condizioni, sostengono
sempre gli esperti, e quindi destinate a soccombere dopo espianti e
trapianti. Fischi e qualche insulto anche quando Ettore Zauli, ex direttore
dei Giardini e Foreste del Comune, e precedentemente il progettista del
verde per l'Azienda sistema Parcheggi Aldo Grande si sono dilungati
sull'altezza della soletta (il terreno dove verranno collocati gli alberi):
quel metro e settanta che secondo i contestatori corrisponde solo alla metà
dello spazio necessario perché le radici di un albero non siano in
costrizione, garantendo così una vita sana alla pianta.
«Certo si tratta di un intervento pesante che interferisce sul parco
storico protetto dalla Carta di Firenzeȏ stata la stessa ammissione dei
progettisti. «E' un'assurdità scientifica e culturale, in pieno centro
cittadino non si fa un parcheggio di cornice ma una speculazione edilizia
vera e propria, e questa commissione non mi sembra del tutto trasparente.
Quanto all'assessore Gabrielli e al progettista non sono ovviamente
presenti, del resto questa è una politica urbanistica di svendita del verde
pubblico solo a vantaggio degli speculatoriȏ stato l'affondo di Andrea
Agostini di Legambiente.
Ma anche l'ex preside di Architettura oggi componente della commissione
comunale Annalisa Maniglio Calcagno non si è risparmiata e chiedendosi come
mai «si sveglino improvvisamente sull'Acquasola i genovesi, che solitamente
dormono sul verde pubblico, rendendo inetti con la loro indifferenza anche
gli stessi amministratori comunali» ha elencato i disastri che avanzano nel
torpore generale: «I giardini di Baltimora, feccia della città, chi se ne
occupa? I giardini di Albini sotto villa Cambiaso sono la vergogna di una
Genova che nell'Ottocento era conosciuta come città dei giardini. E nel
2004 nessun parco è stato restaurato per segnalarlo ai nostri visitatori.
Quanto all'Acquasola, parco storico, deve rimanere tale: via le pedane
colorate, a favore delle belle pietre liguri, della fontana del Barabino. E
se anche la Soprintendenza si facesse viva non sarebbe male». Finale con
fuochi d'artificio sparati su Euroflora «splendore riconosciuto, ma che non
lascia in dono alla città neppure una pianta, neppure un'aiuola
consuetudine di altre manifestazioni florivivaistiche internazionali».
Infine le voci ufficiali degli assessori Arcangelo Merella e Luigi Merlo.
Il primo ha spiegato che «il progetto dell'Acquasola è stato discusso
infinite volte e rientra in una politica di contenimento del traffico,
graduale e di buon senso» il secondo ha precisato «che la Regione non deve
dare giudizi di merito e non può interferire nelle decisioni assunte dal
Comune» annunciando che la delibera per il finanziamento dell'opera sarà
discussa in commissione a febbraio».Mancano all'appello i finanziamenti
della Regione dopo che nel 2004 la giunta Biasotti li aveva negati.
Merella: «Senza quei fondi il progetto Acquasola così com'è non fa un passo
avanti».