[Incontrotempo] sistema scandinavo e sistema antropocratico

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Auteur: Giubizza
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Sujet: [Incontrotempo] sistema scandinavo e sistema antropocratico
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Si autorizza la traduzione e la diffusione del materiale qui riportato.

Per un sistema migliore
Pubblichiamo qui di seguito alcune precisazioni della nostra corrispondente in Danimarca rigurdanti il sistema scandinavo.
Vogliamo però precisare che per quanto il sistema sociale vigente nel paesi scandinavi sia di gran lunga migliore del sistema assente italiano, noi antropocratici siamo comunque per una società molto migliore.
Il sistema danese per quanto efficiente si fonda comunque sul classico criterio socialdemocratico dell'assistenza, un'assistenza efficiente ma comunque assistenza. Per noi invece ogni cittadino ha un sacrosanto diritto, il diritto di percepire una quota di utile (dato dal Pil) derivante dallo sfruttamento di quel grande capitale sociale che è la natura con le sue risorse. Il Reddito di Cittadinanza non è una forma di assistenza generalizzata ma un diritto societario, così come gli azionisti di una company percepiscono un dividendo azionario degli utili societari, così ogni cittadino deve percepire un dividendo sociale di quell'utile sociale che è il Prodotto interno lordo di un dato territorio.
Tutta la nostra ammirazione può andare a un paese come la Danimrca che si dimostra attento alle esigenze sociali, ma dobbiamo ribadire che la sua organizzazione è anche facilitata dalla ricchezza e dalla scarsa densità di popolazione. La Danimarca può permettersi il lusso e fa bene a farlo, di imporre un carico fiscale enorme a chi lavora per garantire assistena a chi ne ha bisogno. A ciò va aggiunto che in Italia la pressione fiscale è all'incirca la stessa dei paesi scandinavi, solo che il ritorno economico dei cittadini italiani è di gran lunga inferiore.
Per noi l'antropocrazia, istituendo la fiscalità monetaria consistente nel fatto che tutte le imposte sul reddito e sui consumi siano sostituite da un'imposta su ogni unità monetaria, e col corrispondere a ogni cittadino la sua spettante quota di partecipazione al prodotto sociale, è di gran lunga più efficiente e affidabile di sistemi come quello danese che dà si ai bisognosi ma togliendo molto a chi produce, sia a quello americano che prende poco e dà poco, e in particolar modo a quello italiano che prende molto e dà poco e niente.
L'antropocrazia dà il più possibile attraverso il reddito vitale a ognuno indipendentemente da cosà fa e non fa perché rappresenta un diritto, e prende il meno possibile attraverso la fiscalità monetaria perché non carica i prezzi e non deprime i redditi.
Giuseppe Bizzarro

Ultime sul sistema danese
La DK si occupa dei lavoratori e gli da' diritto a corsi di aggiornamento periodici qualora lo richiedessero , secondo le possibilita' e le necessita'individuali, stabilite dal lavoratore e dal comune accordandosi per un progetto utile al fine lavorativo. Nel contempo gli viene attribuito un assegno mensile. Questo anche in caso di licenziamento.
Cio' non incentiva affatto a non lavorare, lo dimostra il tasso basso di disoccupazione, anzi incentiva il lavoro e soddisfa i lavoratori.I danesi fanno delle regole e dell'ordine un tradizionale stile di vita .
Sarebbe opportuno inoltre indicare con precisione le gravi accuse pubbliche allo stato danese di "corruzzione e malaffare", visto che il signoraggio investe tutta l'Europa.
Secondo le stime di Eurostat a febbraio 2005 in Europa erano senza lavoro complessivamente 12,8 milioni di persone nella zona Euro e 19,1 milioni nell'Ue-25. Nello stesso mese il tasso di senza lavoro tra i giovani di meno di 25 anni si e' attestato a 18,5% nella zona Euro e al 18,8% nell'Unione europea (rispetto al 18,0% e al 18,8% del febbraio 2004), con i livelli piu' bassi in Danimarca (7,4% a gennaio) e in Olanda (7,4% a dicembre 2004) e quelli piu' elevati in Polonia (37,6%), Slovacchia (28,8%), Grecia (26,3% a settembre 2004) e in Italia (24,0% a dicembre 2004).
Il sistema scandinavo garantisce uno stipendio a tutti, da prima dell'entrata in circolazione dell'Euro, indipendentemente dall'adesione (di tutti gli stati membri d'Europa Italia compresa ) alla BCE.
In Danimarca c'e' stato un referendum, i cittadini danesi hanno deciso di "non accettare l'Euro".
Mentre in altri paesi dell'Europa molto democraticamente "e'stato imposto". Queste cose bisogna dirle.
Infatti la perdita delle sovranità monetaria e legislativa - parti essenziali della sovranità nazionale - da parte degli Stati europei è stata stabilita in maniera irrevocabile. E alla chetichella.
In Italia, come sottolineò Ida Magli su il Giornale dell'11 marzo 2001, "Nella legge di riforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di sinistra in gran fretta poche ore prima dello scioglimento delle Camere, c'è un passo fondamentale e che pure non è stato portato a conoscenza dei cittadini né prima né dopo della sua approvazione. Si tratta dell'articolo 117 in cui si stabilisce: "La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali". In queste tre righe è codificata la perdita della sovranità legislativa dell'Italia. Per questo l'articolo 117 non è stato discusso apertamente: gli italiani non debbono sapere" che il sistema democratico, dove "sovrano" dovrebbe essere il popolo,e' in realta' solo dei banchieri e le loro lobbies.
Valentina dalla Danimarca

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