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«La polizia minacciava botte ai giornalisti che lavoravano»
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Date: Thu, 12 Jan 2006 10:27:30 CET
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secolo xix

«La polizia minacciava botte ai giornalisti che lavoravano»
Processo G8, il racconto di un inviato della Bbc inglese

Genova Pastasciutta nel bel mezzo delle violenze durante il G8 genovese. Proprio nella giornata in cui la Bbc era presente al processo sull'irruzione nella scuola Diaz, un teste ha raccontato che verso la mezzanotte del 21 luglio del 2001, all'interno dell'istituto Pascoli alcuni poliziotti passando con un pentolone, avevano offerto piatti di pastasciutta.
Della serie: gli italiani, i maccheroni, non se li fanno mancare mai! Neppure quando la situazione è tesissima. Il break culinario di mezzanotte, è stato offerto presso la Pascoli, la succursale che ospitava le postazioni stampa: anche lì il clima non era dei più sereni.
Nel frattempo, a pochi mentri, all'interno della Diaz, più o meno contemporaneamente alla maccheronata, avveniva l'irruzione delle forze dell'ordine.
Un fotorepoter inglese che ieri in aula ha testimoniato la sua esperienza ha raccontato: «Ho filmanto dall'alto i poliziotti che numerosi e compatti con le loro tute scure sembravano tanti scarafaggi». Il filmato nel quale si vedevano anche pestaggi, è stato proiettato in aula. L'udienza fiume di ieri, protrattasi sino alle sei del pomeriggio, è iniziata con l'interrogatorio del teste William Hayton, giornalista britannico della Bbc.
Il giornalista ha spiegato attraverso l'interprete che al momento dell'irruzione si trovava nella Pascoli. Ha raccontato che rimase bloccato per oltre venti minuti e venne anche minacciato da un poliziotto di non usare il cellulare per raccontare a Londra cosa stava succedendo. «Mi dissero che mi avrebbero picchiato se continuavo a lavorare - ha spiegato - Del resto a tutti i giornalisti che si trovavano al terzo piano dell'edificio, fu impedito di lavorare: alcuni vennero colpiti alle gambe col manganello».
Alla domanda del pm Enrico Zucca se la perquisizione fosse stata annunciata, il teste ha risposto: «Non c'è stato alcun preavviso da parte della polizia e la perquisizione venne fatta in modo disordinato». E' stato a questo punto che il reporter ha raccontato del pentolone con la pastasciutta offerta dai poliziotti, suscitando stupore e incredulità in aula. L'ultimo teste ascoltato è stato Samuel Buchanan, un cittadino neozelandese, fatto arrivare appositamente dal suo Paese: è atterrato a Genova ieri mattina. L'uomo che non era mai stato ascoltato dai pm, ha raccontato che si trovava al primo piano della scuola Diaz, in un'aula insieme ad altri quattro suoi amici, due dei quali australiani. «Stavanmo per metterci a dormire nei sacchi a pelo - ha raccontato - quando abbiamo sentito un gran baccano provenire dal cortile. Ci siamo rivestiti in fretta e furia, abbiamo chiuso a chiave la porta e ci siamo nascosti sotto un tavolo. Poco dopo però i poliziotti hanno sfondato la porta. Io mi sono trovato tre di loro addosso: mi hanno colpito col manganello sulle braccia, sulle gambe e al capo. Anche i miei amici sono stati colpiti, si sentivano lamenti e urla che provenivano da tutte le stanze».



Elisabetta Vassallo
12/01/2006


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