Mi piace raccontarvi una cosa:
sono orami 4-5 anni che seguo la lista, per la verità solo in lettura per lo
più, perché ho una vita piuttosto indaffarata (troppo lavoro, figli etc.)
Ho calcolato che avrò collezionato qualcosa come 12.000 messaggi, di cui
2.812 ancora da leggere. Dedicherò circa 10 minuti a settimana a leggere e
seguire gli appelli, le varie trame del discorso, le incazzature, i litigi.
Non voglio proprio dire che ci si potrebbe scrivere una epopea, no...
Anche se per la verità avevo proprio in mente di scrivere uno script per un
film (da produrre come?) ..
Recentemente, anzi un anno fa, a proposito di comunità virtuali, ho litigato
con quelli di Wikipedia, esattamente per i motivi che qualcuno tra voi cita
ora (gruppetti, chiusura e autoreferenzialità) come validi motivi per fare
autocritica. Mi ci sono incazzato a morte per una settimana della mia vita.
Adesso leggo con soddisfazione che quel figlio di puttana che li ha
"gasati" con l'emerita stronzata del punto di vista "neutrale" - Jimbo Wales
- è stato finalmente messo in causa da uno dei suoi "oggetti" di business,
un ex assitente di Bob Kennedy, che gli ha fatto una class action per
diffamazione. (avrete letto tutti a dicembre scorso, anche sulla stampa
italiana)
E' vero, è molto facile che accada: ci si sente tutti parte alo stesso modo
di una comunità nata anche sulla base di un mezzo elettronico (come questa
lista), e poi si scopre alla comodità di chiacchierare senza muovere il culo
fanno riscontro tanti altri difetti. Si scopre che se ti presenti alla cena
cui vanno "tutto" nessuno ti si fila! E si scopre che le cene, le bevute, la
socialità reale, ha la meglio sull'open mind del mezzo virtuale.. Ma qui mi
tutto sembra molto più sano per la verità-
E' molto interessante quel che dice l'amico emigrato al Sud (mi son
dimenticato il nme e non lo ritrovo): me la daresti una bibliografia
completa?
Ma a parte tutto: siete simpatici, ance quando siete elitari, pippe e
sfigati. Penso che continuerò a leggere e a postare una volta l'anno.
In qualche modo questo mi aiuta a prendere ogni mattina la bicicletta invece
dell'auto o del bus, e mi aiuta a facendomi pensare che forse un giorno
tanti altri potrebbero farlo, salvando (se siamo in tempo) i miei polmoni o
quelli di mio figlio.
-----Messaggio originale-----
Da: cm-roma-bounces@??? [
mailto:cm-roma-bounces@inventati.org] Per
conto di marta
Inviato: mercoledì 11 gennaio 2006 15.32
A: cm-roma
Oggetto: Re: [Cm-roma] voi, manica di pippe elitarie e sfigate... sul
perche' e sul per come
... missing ciclosamba
sulu
> conncordo... e sono allo stesso tempo in disaccordo.
>
> quel che e' accaduto, ha delle date e messaggi precisi che gia'
delineavano il
> passaggio, e si tratta di un processo messo in atto (a quel che vedo
> inconsapevolmente) gia' un'anno e mezzo fa! io colpevolmente e
consapevolmente
> non sono intervenuto, ammesso che intervenire possa cambiare il corso
delle
> emozioni... tanto che la situazione che leggo, e' piuttosto generalizzata
su
> buona parte delle realta' romane e per certi versi anche di altre citta'.
>
> con questo voglio dire che c'e' una componente fisiologica ed "energetica"
che
> porta alla formazione di intergruppi anche in ambienti che piu' di altri
> defacilitano questa dinamica... la massa appunto. e din effetti la massa
e'
> stata l'ultima realta' ad essere affetta da questo, a mio parere, cancro
utile
> ai singoli individui a proteggere e rafforzare la pripria identita' quando
le
> energie (o risorse) sono, si sono ridotte o autoridotte.
> L'altra componente e' strettamente legata al dialogo identita'
> individuale/struttura della citta' (Baumann)... qui purtroppo, citta' come
> questa vivono la dualita' di far esplodere sia le opportunita' che le
> possibilita' di chiusura, la seconda storicamente vince sempre e si
destruttura
> periodicamente a seconda delle riserve di energia accumulate... "il
respiro
> della citta'" energivora sia materialmente che spiritualmente, fino a che
punto
> la "provincia" sara' disposta a rifornire le citta' di beni e carne umana
si
> domanda Jared Dimond in Collasso... e' un dato di fato che cio' accade, ed
e' un
> dato di fatto che, nell'attuale struttura sociale, le uniche efficaci
azioni di
> respiro collettivo e "popolare" sono avvenute fuori dalle metropoli...
vediamo
> Melfi, Scanzano, Val di Susa, tutte caratterizzate da dinamiche
microlocali
> (Magnaghi, progetto locale - Latouche - Galtung, conf di Roma 2004).
>
> Percio' mi domando... e' utile rammaricarsi delle dinamiche attuali della
massa,
> o queste sono sviluppi inevitabili se la massa si muove in un contesto che
offre
> solo specifici sbocchi "cognitivi"? puo' svilupparsi il caos, un
apprendimento
> creativo se il contesto limita esso stesso lo spazio delle soluzioni? se
non e'
> possibile avvicinarsi alle soglie del possibile senza distruggere il
contesto?
>
> la citta', e' lo stesso limite della massa critica, con mopia mi/ci siamo
> concentrati sulla dualita' Auto/Bici piu' che sull'aspetto del magma
relazionale
> teorizzata/praticata dalla Xerocrazia di Chris Carlsson.
>
> L'atto collettivo di volantinare e' stato sopraffatto dall'atto
dell'andare in
> bici... dal contenuto politico ci si e' concetrati sul mezzo, come se il
mezzo
> stesso fosse esauriente del fine, ma come abbiamo visto cosi' non era...
Il
> mezzo della Massa non e' la Bici, e' la Bici+Xerocarzia (e ciclofficine
> aggiungerei)... solo cosi' Mezzi e Fini si fondono in una nuova "macchina"
> capace di distruggere il conesto in cui e' immerso... il "fantasma" che
nel 2002
> inizio a girare per l'italia!
>
> io la mia scelta l'ho fatta... venitemi a trovare al sud.
>
> ByeCycle Luis
>
> caos.i@??? wrote:
> > un paio di volte sono passata in ciclofficina per chiedere dei consigli,
> > farmi aiutare e conoscere concretamente le persone e l'ambiente di cui
leggo
> > solo in lista.
> > Ho percepito molta freddezza e mi sono sentita come un'estranea. Mi
sono
> > sentita sollevata quando sono andata via!
> > La mia impressione è che, pur non accettando di essere considerati un
gruppo,
> > una manica di qualsiasi cosa, ma un appuntamento (?), voi "conduttori" e
> > frequentatori assidui delle ciclofficine, lo siate diventati. E se si
diventa
> > gruppo è inevitabile che ci si chiuda all'esterno, che si perda qualche
volta
> > di vista che la realtà del gruppo non è l'unica. Ripeto, la sensazione
che
> > ho provato è stata di estraneità.
> > Mi sarebbe piaciuto avvertire più disordine, caos, con-fusione. E
accoglienza.
> > So che sono solo delle mie impressioni ma, come ha detto qualcuno, " è
il
> > significato delle nostre esperienze a costituire la realtà, la cui
consistenza
> > ed i cui effetti dipendono dal nostro investimento e dalla nostra
capacità
> > di costruzione."
> >
> > Detto questo vi stimo perchè so che significa usare tutti i giorni la
bici
> > per spostarsi in una città che è molto lontana dall'essere civile per
quanto
> > riguarda quest' aspetto (l'altro giorno mi hanno addirittura sputato da
una
> > macchina...). Vi stimo perchè abbiamo tradotto in impegno quotidiano e
in
> > stile di vita (il passaggio non è automatico) la consapevolezza che
abbiamo
> > il dovere di rispettare l'ambiente e gli altri che, da questi stessi
nostri
> > stili di vita sono coinvolti anche a distanza di continenti.
> >
> > cordialmente :-)
>
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