Giovedì 12 gennaio alle ore 21, al Cinema Astra, in un'iniziativa organizzata dai DS locali, saranno presenti Piero Fassino e Franco Marini.
Sotto ed in alleato una lettera che come cittadini abbiamo scritto e inviato ai DS affinchè sia presa in considerazione durante un dibattito aperto e sereno.
Ci pare di aver aperto uno spazio di riflessione su temi importanti. Se altri condividono lo spirito di questa lettera possono mandarla,
sottoscrivendola, all'indirizzo dei DS che è a.rossi@???
Più siamo a sottoscrivere più facile sarà che il dibattito sia aperto anche a questi temi.
Lettera Aperta agli Onorevoli
FASSINO Piero e MARINI Franco
NON BASTA INDIGNARSI CONTRO I MENGHELE DELLA STORIA. CHIAMIAMO CON IL PROPRIO NOME TUTTE LE MAFIE.
Egregi Onorevoli,
Noi, sottoscritti Cittadini, approfittiamo della Vostra presenza a Lucca, in una iniziativa pensata per discutere con Voi sulle vicende di questa Citta’, per rappresentarVi la nostra profonda preoccupazione relativa alla capacita’ della “sinistra” di oggi di farsi carico di un messaggio e di un progetto politico davvero alternativi alla cultura di questa “destra” che ci sta devastando. A Lucca come nel resto del Paese.
Rischiamo di essereforse eccessivamente lunghi ma riteniamo necessario argomentare in maniera puntuale un pensiero che non vuol cavalcare le attuali posizioni di speculazione critica alla sinistra, quanto porre una serie di interrogativi precisi ad esponenti di rilievo di quel progetto di sinistra che dovrebbe sconfiggere l’attuale Governo della destra. Interrogativi che, per utilita’, riassumeremo poi in forma sintetica alla conclusione di questo intervento.
E Vi diciamo che, a nostro parere, non basta indignarsi contro i Menghele della storia se non si ha la competenza “medica”, la tensione etica e la passione civile per proporre una azione sanitaria alternativa la quale, pur partendo dalle stesse profonde competenze scientifiche dei Menghele, voglia tuttavia e sappia sottoporre ogni attivita’ medicosanitaria al pregiudiziale e sovraordinato benessere della Persona Umana.
Anche la Politica e’ una specie di Scienza Medica ed essa prefigura e disegna societa’ diverse a seconda dei valori e dei principi da cui muova il suo pensiero.
Destra e sinistra non potranno mai essere due facce di un medesimo politico, o sono alternative l’una all’altra oppure una delle due mente e tradisce i propri sostenitori.
Non e’ sufficiente allora che il cinismo dei commentatori politici attuali (vedi Panebianco) cerchino di annunciare una Politica estraniata dalla morale e dall’etica, perche’ su questo percorso tutto il male pensabile ci puo’ succedere. La tensione etica e la passione civile sono state sempre un patrimonio irrinunciabile della sinistra e non possiamo accettare il trionfalismo con cui i Bondi annunciano la fine del primato etico alla sinistra per responsabilita’ politiche di alcuni di noi.
Prima regola dovrebbe essere, a nostro parere, il “NON AVERE PAURA”. Non avere paura di indagare e diagnosticare i mali della societa’ che lamentiamo, sapendone riconoscere i sintomi ed i percorsi patologici, anche laddove essi stiano infettando il nostro stesso corpo politico. Per poi saper pensare ed inventare forme efficaci di terapia.
Certo, i virus delle peggiori malattie sono estranei alla nostra ordinaria fisiologia umana, ma fingere che una volta entrati dentro di noi essi non si sviluppino venendo favoriti dalla nostra naturale espressione di vita, significa non voler essere buoni medici.
Non bastera’ urlare ed indignarsi contro il gene che ci abbia instillato dentro forme tumorali iniziali che stiano divenendo metastasiche ed invasive, per ottenere il ritorno alla salute. Bisognera’ che anzitutto noi siamo disponibili a sottoporci a terapie di contrasto, anche chirurgiche od invasive, se davvero teniamo alla nostra sopravvivenza.
E allora la questione morale, in Politica, e’ un punto irrinunciabile di un percorso alternativo alla “cultura di questa destra”, devastatrice di rapporti umani e sociali, espropriatrice di beni e risorse comuni in esclusivo interesse e benficio di pochi.
E non bisogna avere paura delle PAROLE, come la parola “MAFIA”, che sintetizza tutte le criminalita’ organizzate cui vogliamo pensare.
Noi non avremmo bisogno della Mafia per vivere dignitosamente, mentre la Mafia ha sempre e comunque bisogno di noi per esserci e per sopravvivere, come un cancro, tra di noi e in noi. Essa ha bisogno di noi per garantirsi invisibilita’ attraverso la omerta’, la collusione e la partecipazione - esterna o interna, consapevole o fessacchiotta a lei, la Mafia, poco importa. La Mafia gisce per renderci deboli e timorosi di fronte al suo presunto strapotere. Per espropriarci apertamente fidando nei rapporti criminosi che sia riuscita a stabilire con i gestori ed amministratori della vita pubblica.
E la Mafia studia attentamente ed ossessivamente la fisiologia delle societa’ per cercare e trovare forme di infiltrazione sempre piu’ sofisticate e fatali.
Non dobbiamo avere paura di intercettare e denunciare questi percorsi e quanti ad essi colludano. Fossero anche dei nostri. Ed anche quando le collusioni non siano apertamente definibili e considerabili come reato. L’etica pretende che la responsabilita’ civile e politica sia maggiore e preventiva rispetto a qualsiasi responsabilita’ penale accertata.
Sapete perche’ oggi, nelle vicende bancarie lucchesi e nazionali, sembra che nessuna voglia e sappia parlare di Mafia? Perche’, preoccupati ed impegnati ad indignarci personalmente contro il nostro Menghele, assiso al Governo, abbiamo trascurato di inserire un qualche sassolino, sui percorsi di facilitazione delle infezioni mortifere che tale Governo andava facilitando.
Vi ricordate la Legge sul rientro di capitali? Quante ne abbiamo dette! Ma non abbiamo detto che quella Legge, non pretendendo alcuna carta di identita’ dei capitali che sarebbero rientrati, avrebbe di fatto consentito alla Mafia di offrire ingenti capitali a chiunque (che so, ad un odontotecnico senza arte ne’ parte, ad un palazzinaro, ad un dirigente di qualsiasi cooperativa) da reinvestire nel mondo finanziario. Siamo stati indifferenti alla denuncia della Banca Europea sulla collusione che i paradisi fiscali come il Principato di Montecarlo offrivano a quei capitali criminosi, ed abbiamo lasciato inascoltata la denuncia che il nuovo reggente del Principato stesso ha fatto sulla devianza innaturale del proprio sistema bancario e finanziario.
E perche’ la Mafia e’ cosi’ interessata ad entrare nel mondo finanziario, ed ha voluto farlo attraverso questo percorso apparentemente contorto? Perche’ la Legge sulla espropriazione dei beni dei mafiosi colpiva ormai al cuore le risorse e minacciava la stessa sopravvivenza della Mafia, mettendone in crisi la caratteristica fondamentale: la “credibilita’ di onnipotenza ed impunita’” agli occhi dei Cittadini, su cui essa costruisce il suo falso ed affabulatorio successo.
Allora bisognava riciclarsi in un mondo privo di regole e controlli, quale quello della finanza internazionale, e nel mondo degli Istituti di credito che la gestiscono, in una societa’ sempre piu’ orientata e guidata dal Capitalismo selvaggio e senza regole. Quello in cui la Politica abbia abdicato ad ogni capacita’ di indirizzo e controllo della economia e della finanza in nome di un “anticomunismo urlato” (dal nostro Presidente) che ha il sapore della beffa piu’ amara e atroce alla sincera lotta per un “Socialismo dal volto umano” che tanti seppero mettere in atto quando il modello sovietico sembrava essere inattaccabile ed inossidabile, e con esso i grandi dell’Occidente ritenevano bisognasse dialogare con referente rispetto.
Quello in cui i valori delle merci hanno maggiore rilevanza delle Persone Umane, degli uomini, delle donne e dei bambini che vengono ferocemente sfruttati per produrle al minor costo possibile (salvo poi indignarsi se nuove masse emergenti, come la Cina, decidono di prendere in mano il proprio destino ed accettare la sfida del mercato globale e cinico, incamminandosi e facendoci incamminare tutti verso ineludibili conflitti prossimi futuri). Ma soprattutto quello dove la maggiore ricchezza venga prodotta solo da feroce e vorticosa speculazione finanziaria senza alcuna previsione di produzione reale di beni e senza nessun impegno di equa redistribuzione del plusvalore. E poiche’ in natura nulla si crea e nulla si distrugge tali ricchezze, sempre personali, sono compatibili solo con il progressivo impoverimento di masse di milioni di uomini e donne.
E la Mafia gode e cresce di questa condizione. Percio’ essa e’ stata sempre “anticomunista” con una ben piu’ alta consapevolezza (rispetto ai guitti che oggi governano il nostro Paese) dei valori che cosi’ voleva contribuire a distruggere e dei disvalori che essa voleva invece promuovere. Percio’ la Mafia e’ stata sempre fautrice delle sperequazioni sociali, madri di tutele guerre, in quanto la guerra, i suoi fautori ed i suoi militi sono sempre stati la sua forma piu’ alta di affermazione e la sua fonte e garanzia piu’ certe di arricchimento.
Se allora lo Stato - non lo Stato Etico e fonte di eticita’ che tanti disastri ha determinato ad Est e ad Ovest, a Nord e a Sud del mondo, ma lo Stato fondato su valori e principi imperniati sui Diritti Fondamentali della Persona Umana fissati dalle Costituzioni - si andava dotando di strumenti efficaci di controllo e di repressione di una simile cultura criminogena e criminale, bisognava sfaldare le basi stesse di quello Stato, agendo attraverso amici fidati o comunque legati a filo doppio al medesimo destino della criminalita’.
Ammonendo prima, con la eliminazione di tutti gli esponenti piu’ pericolosi della “medicina di contrasto”: Giudici, Politici, Sindacalisti; e terrorizzando poi con le stragi consumate contro la gente comune. Sempre agevolata da settori deviati dello Stato e ormai collusi alla natura criminale della Mafia. Tutto questo per indurre le maggioranze ad un atteggiamento di vilta’ e sottomissione.
E subito dopo affidando ai propri referenti, sponsorizzandoli fino al loro trionfale ingresso nella Politica e nelle aule del Potere, la distruzione della struttura del Diritto Nazionale ed Internazionale.
Vedete, noi consideriamo la depenalizzazione nazionale del “falso in bilancio”, finalizzato all’arricchimento illecito di singoli o ristrette conventicole, come lo strumento che ha di fatto reso impunibile (e dunque da promuovere e sostenere) ogni e qualsiasi crimine contro le risorse e le sicurezze economiche dei cittadini, ne’ piu’ ne’ meno di come consideriamo che la depenalizzazione internazionale del “falso presidenziale” (e ci riferiamo alla assenza di reazione civile alle falsita’ del Presidente Bush per la scelta di aggressione allo Stato Iracheno, a fronte delle reazioni della societa’ statunitense alle precedenti menzogne di altri Presidenti per le loro attivita’ politiche o sessuali), un falso finalizzato alla realizzazione di una guerra di accaparramento illecito di risorse, abbia di fatto reso apparentemente lecita la partecipazione di figure o nazioni parassiti alla spartizione dei dividendi dell’uso pur illegittimo della forza da parte di un dominus.
Secondo le medesime modalita’, cioe’, con cui l’Italia di Mussolini si schiero’ in guerra (fidando di condividerne i frutti della vittoria militare) a fianco alla Germania nazista, la quale aveva fondato la sua invasione della Polonia su una smaccata menzogna, finalizzata ad occultare le proprie mire espansionistiche. E a noi non piace che permangano esitazioni o distinguo sulla mutazione immediata della funzione della nostra presenza in Iraq e sulla dignita’ ed autorevolezza con cui la Politica intende dirigere i propri apparati, piuttosto che avvertire soggezione verso di essi e necessita’ di rassicurarli costantemente sul rispetto deferente che la Societa’ Nazionale dovrebbe a tali apparati,ricordando a tali apparati che essi sono solo funzionali alla realizzazione delle politiche del Governo in carica e dunque debbono aspettarsi ed assecondare docilmente i mutamenti legati ad eventuali cambi di Governo.
Infine, per realizzare il progetto finale della Mafia, bisognava deprivare la Magistratura, attraverso accuse di attivita’ persecutorie e simili, di qualsiasi strumento di indagine e di repressione del crimine e della illegalita’. E bisognava alterare l’impianto fondamentale della Costituzione e della sua natura Democratica, fondata sull’indipendenza delle Funzioni e dei poteri a ciascuna di esse delegati. Sono gli ultimi tasselli di un progetto criminale preciso di conquista del nostro Paese, gia’ perfettamente delineato nel progetto di Rinascita della Loggia P2.
A noi appare drammatico che, in un momento come quello presente, ci si indigni per legittime intercettazioni telefoniche (nei confronti di criminali o persone soggette ad indagini legittime), in cui inopinatamente si incontrino VIP ed esponenti politici, colti a colloquiare con quei criminali ordinari o con quei “signori “ in doppio petto di progetti di illegalita’. Ci sembrerebbe piu’ corretto piuttosto indignarsi profondamente che quei personaggi politici, salvaguardati da una privacy comunque superiore a quella di qualsiasi ordinario cittadino, possano intrattenere rapporti con simili personaggi, o partecipare a simili progetti fondati sulla violazione della legalita’ costituita e democratica. E non e’ un caso che la destra di Governo, collusa con i progetti di espropriazione democratica del Paese, usino queste circostanze per convocare la sinistra nel proprio progetto di controllo e dominio della Magistratura.
E’ come se in un estremo oltraggio alla “salubrita’ etica e politica” del Paese si stesse cercando di svelare il tumore insorgente nell’avversario politico per indurlo a condividere la propria scellerata battaglia contro ogni terapia antitumorale. Ed e’ come se quell’avversario, rivelato nelle sue espressioni di condivisione del male – per quanto in forme iniziali ed infinitesimali - si dichiarasse subito disposto a condividere un impegno antiterapeutico. Quando sarebbe il caso di riconoscere invece di avere noi per primi bisogno di medici seri e di terapie d’urto, al fine di poter sopravvivere alla invasione tumorale.
E’ in questo quadro che diviene dunque assolutamente colpevole rifugiarsi in ovattati silenzi ed in tardive indignazioni, che restassero prive di una vera ed approfondita analisi, parlando delle vicende “squisitamente” lucchesi, e tali solo in apparenza. Esse si collegano infatti strettamente al quadro generale che a noi sembra di aver individuato.
Oggi si finge di non sapere che, se la Cittadinanza lucchese e’ stata depredata di ingenti risorse dalla vicenda Cassa di Risparmio – Banca Popolare di Lodi, cio’ e’ stato possibile solo perche’ la Politica ha finto di non vedere e non ha ritenuto di poter e dover chiedere trasparenti garanzie sulla genesi dell’operazione finanziaria, sul suo sviluppo e sul progetto (non solo industriale, ma anzitutto politico-strategico) che vi stava alle spalle. E cioe’ perche’ la Politica sembra aver deciso solamente di “partecipare”, cioe’ di far parte in qualche misura, “dell’affare” predisposto da perfetti “capobastone”, rinunciando a qualsiasi vocazione originaria di una Amministrazione che voglia servire l’interesse comune dei Cittadini.
Una indifferenza che si e’ protratta anche quando era evidentemente chiaro che i singoli Clienti della Banca Popolare venivano estorti dalla nuova Direzione di Fiorani. Cio’ avveniva ad esempio attraverso la forzosa imposizione a clienti operatori economici e commerciali di ampliamento dei fidi, il cui il 50% pero’ doveva essere riversato alla Banca in ricapitalizzazione dello stesso Istituto. Si creavano cosi’ flussi di denaro (ben piu’ ingenti di qualsiasi appropriazione indebita esercitata attraverso le spese caricate sui singoli conti correnti) che sarebbero serviti a far fronte ai ratei da versare alla Fondazione Cassa di Risparmio come concordato per la sua acquisizione. Un modo cioe’ per pagare con i soldi dell’altro i debiti contratti per beni del medesimo “altro”, che erano stati acquistati a nome proprio. Per questa sporca operazione i funzionari venivano incentivati a partecipare all’estorsione dei Clienti con bonus correlati al numero dei fidi fatti sottoscrivere. E la Politica se ne rimaneva in silenzio perche’ i vari Fiorani e soci erano “intoccabili”.
E quando qualche Cittadino senza potere provo’ ad avviare un allarmato percorso pubblico di riflessione, di analisi e diagnosi su quanto andava accadendo, la Politica Locale rispose con il silenzio, la assenza e l’indifferenza. Cioe’ con l’omerta’.
Oggi si finge di non sapere che in quella vicenda finanziaria (ma cosi’ come in quella del nuovo ospedale o dello stesso IMT, nelle politiche di privatizzazione delle acque o nei progetti di smaltimento dei rifiuti) si confrontano in realta’ poderosi interessi gestiti da contrapposte espressioni dei piu’ classici potentati occulti (massonerie classiche contro Opus Dei) che hanno scelto ciascuno il proprio referente “finanziario” (criminogeno, se non gia’ criminoso e criminale).
Ma cosi’ agendo non si puo’ capire nulla ad esempio dello scontro tra il potentissimo Presidente del Senato e l’apparentemente inerme Sindaco della Citta’. Perche’ la lotta in atto tra loro e’ solo una lotta di puro stampo mafioso per il controllo e la gestione del territorio tra poteri che potranno anche averli scelti come portavoce ma solo per mimetizzarsi agli occhi dei Cittadini.
Ciascuno di essi risponde infatti ad interessi precisi, che purtroppo, per l’annosa gestione del potere in questa Regione, non possono non attraversare trasversalmente anche le Amministrazioni di Sinistra del Territorio, per quanto esse dovrebbero essere naturalmente incompatibili con simili comportamenti. Da qui noi crediamo nascano molti dei complici silenzi sugli interessi in gioco sul territorio: a Lucca, come a Viareggio, sulle coltivazioni delle cave marmifere come sulla destinazione delle darsene e dei porti, sulla sanita’ come sulla viabilita’.
E’ cosi’ che si e’ taciuto ed occultato qualsiasi dibattito, preventivo ed aperto, sul destino sociale, economico e sanitario della cittadinanza, costringendola a confrontarsi volta a volta con piani strutturali (vedi progetti stradali e sanitari) senza che fosse nota, dibattuta, condivisa e trasparente la progettualita’ e la finalita’ che li suggeriva.
Ed e’ cosi’ che mentre ci si accapiglia, sordamente, sull’IMT non si ha il coraggio di denunciare che dagli Enti pubblici si pretenderebbero solo investimenti faraonici su quel progetto; ma anche la contestuale rinuncia a qualsiasi rilevanza regolamentare degli Enti Locali impedendo loro di incidere sulle linee di indirizzo e sulle forme di controllo sulle attivita’ di quegli Alti Studi che non si sa a quali reali interessi siano finalizzati. Si pretende che la sola circostanza della partecipazione di allievi di estrazione internazionale possa ritenersi sufficiente a garantire il successo e la meritorieta’ della iniziativa e la garanzia della ricaduta pubblica degli investimenti profusi, giustificandoli cosi’ aprioristicamente. Ma per quali progetti e finalizzazioni nessuno lo dice. E se gli Enti locali sono estromessi di fatto, impossibilitati o collusi che siano, da ogni criterio di indirizzo e possibilita’ di verifica, vuol dire che lo sono tutti i Cittadini che forse un giorno avranno meno possibilita’ di rivalsa per eventuali irregolarita’, di quante non ne abbiano avute gli investitori in Bond Argentini o della Parmalat.
D’altra parte la spudoratezza non ha ormai confini se la locale Banca di Roma ha potuto esporre per diversi giorni una pubblicita’ con il volto soddisfatto di un Cliente del quale si diceva: “Ha acquistato bond argentini, Parmalat e Cirio, ma e’ tranquillo perche’ noi siamo la sua Banca!”
E’ con lo stesso criterio di espropriazione dal Diritto Personale che a Lucca si vivono allucinanti forme di trattamento dei Cittadini Extracomunitari, estraniandoli da ogni minimale condizione di partecipazione diretta alla costruzione del proprio destino e del proprio inserimento sociale, e deprivandoli di ogni minimale Diritto. Trasformando cioe’ il criterio democratico di certezza del Diritto in quello arrogante dell’arbitrio e della concessione da parte di funzionari, dominus irresponsabili. Ed in queste forme di negazione del Diritto le Forze Politiche e le Amministrazioni hanno ormai abdicato al proprio ruolo di direzione e controllo su Apparati e Funzionari, confortandoli nel loro convincimento di assoluta impunita’ ed immunita’, oltre ogni violazione del concetto minimale di Legalita’ Democratica.
Al tempo stesso le Amministrazioni spendono cifre incredibili per forme di apparente facilitazione dell’inserimento di tali Persone Immigrate, teoricamente depositarie di Diritti Fondamentali. Ma di fatto tali cifre finiscono per finanziare esclusivamente quei sodalizi locali i quali si coinvolgono sul problema immigratorio certamente con grande generosita’, ma avendo comunque perduto ogni capacita’ di progettualita’ politica concreta ed essendo stati liberati contestualmente di ogni responsabilita’ in ordine alla rendicontazione finanziaria e sociale dei finanziamenti ricevuti.
Cio’ accade perche’, per poter depredare i poveri anche di quel poco che ad essi sarebbe dovuto per Giustizia e viene dato per Carita’, e’ infatti sempre necessario consociare anche i settori della Societa’ Civile piu’ progressisti perche’ essi incansapevomente trasformino la propria vocazione solidale in una devianza interessata al puro autosostentamento ed alla propria perpetuazione.
Ma e’ cosi’ che, progressivamente, si giustifica e rende impunibile anche la illegale confisca dei lavoratori locali di ogni minimale Diritto e Sicurezza, conquistati con anni di dure lotte e conflitti sociali. Nei cantieri muoiono impunemente tanto lavoratori clandestini, quanto lavoratori locali, ed il sistema di sfruttamento mafioso che si e’ consolidato sembra impedire qualsiasi reazione - efficace e non solo declaratoria - delle organizzazioni del lavoro e delle Amministrazioni Locali.
Noi crediamo che non bisogna aver paura di denunciare quanto la criminalita’ - intesa come devianza da un criterio di legalita’ non piu’ correlato alla Persona Umana ed al Diritto di Cittadinanza ma alla sola salvaguardia del Potere e dei Potenti - possa rischiare di infettare ed alterare la genuina e positiva volonta’ di partecipazione democratica della gente comune alla costruzione del proprio destino ed al futuro dei nostri figli.
Ed abbiamo bisogno - per coltivare la speranza che cio’ non avvenga, o che tale pericolo sia quantomeno avvertito con consapevolezza dai Cittadini nel mentre accade - che le aspettative di civilta’ democratica vengano rafforzate e supportate da una Politica (e dai suoi esponenti piu’ significativi) capace di riprendersi il proprio ruolo e gestire le proprie prerogative. Anche a costo di riconoscere i prodromi del male da cui essa stessa possa essere minacciata o essere gia’ stata attaccata. Ma per avviare una terapia condivisa di ritorno alla salubrita’ piuttosto che celando o negando le fatali intrusioni della devianza.
Se ad esempio eliminare quei lacci e quei lacciuoli che, come si denuncia da parte di un Governo “parte diretta” nella espropriazione della Democrazia, starebbero imbrigliando da anni l’impresa e lo sviluppo economico del Paese deve significare lasciare mano libera all’imprenditoria criminale verso un certo impoverimento del Paese perche’ crescano solo le ricchezze personali dei criminali, ebbene allora noi diciamo che sarebbe bene rimanessero e si rafforzassero quei lacci e quei lacciuoli, come fossero una cura chemioterapia contro il tumore.
Forse perderemo un po’ di capelli, forse la nostra dentatura sara’ un po’ piu’ debole, ma solo cosi’ potremo avere una speranza di vita ed una attesa di qualita’ di vita, certamente superiori alle devastazioni che ci verrebbero senza scampo dal lasciare incontrastato il cammino del tumore.
Un tumore che ha un nome e un volto ben precisi: si chiama “Capitalismo senza regole ed imperialismo cinico del Mercato Liberista fatto persona” ed ha il volto orrido della Mafia, di tutte le Mafie che ambiscono farsi Stato come massima espressione del Potere e dell’arbitrio, piuttosto che del servizio e della Legalita’ demicratica.
Dunque eccoci alle questioni finali che riassumono il pensiero fin qui espresso:
Quanto e come dovrebbero interagire tra loro (se a vostro parere devono avere correlazione) i Principi Etici e Costituzionali e di Certezza del Diritto con il concreto agire Politico?
Condividete, ed in quale misura, il timore che una politica di resa al liberismo selvaggio possa significare piegarsi agli interessi criminosi delle Mafie organizzate?
Ritenete che sia necessario riproporre una lettura delle vicende cittadine e territoriali lucchesi come di quelle nazionali, andando oltre i personaggi di comodo che apparentemente la gestiscono e riuscendo a disvelare gli interessi organizzati e criminogeni che in realta’ le costruiscono contro l’interesse pubblico e condiviso?
Condividete la necessita’ che qualsiasi operatore della politica risposta ad un rigido codice etico (deontologia della Politica) comunque indipendente da esiti di eventuali vicende processuali in cui egli possa trovarsi coinvolto? Condividete l’idea che persone che abbiano riportate specifiche condanne penali non possano candidarsi a rivestire pubblici uffici nei momenti elettorali?
Siete predisposti, una volta pervenuti al Governo del Paese, a restituire tempestivamente alle pene per reati finanziari e di falso bilancio tutta la potenzialita’ di prevenzione e di repressione che la Certezza del Diritto pretende e come la stessa Societa’ Statunitense, pur fondata sul liberismo, ci ha dimostrato con le pene esemplari inflitte ai responsabili di vicende e scandali molto simili a quelli che viviamo nel nostro Paese?
Siete impegnati a ripristinare il Diritto Costituzionale preesistente alla attuale deformazione imposta dal Governo con la cd devolution che altro non e’ che la cancellazione dello Stato di Diritto pensato dai Padri Costituenti?
Siete orientati, nel campo delle immigrazioni, a ripartire dai Principi dei Diritti Fondamentali della Persona Umana e a predisporre provvedimenti di accoglienza ed inserimento che rompano con la logica dello sfruttamento o del restringimento in strutture ignobili, fino del respingimento violento, fino ad oggi attuata?
Siete intenzionati a richiedere agli apparati ed ai funzionari una totale docilita’ al rispetto dei principi fondamentali e delle prerogative dei Governi in carica, senza tollerare alcuna devianza e senza temere risposte di risentimento da tali apparati e funzionari?
Oppure ritenete che questi pensieri e queste domande rappresentino una cultura”giacobina” che Voi non riuscite a condividere, nella quale non Vi riconoscete e dalla quale Vi dissociate oggi ed prospettiva della Vostra futura azione di Governo?
Ci piacerebbe sapere se condividete questi pensieri e come risponderete a queste domande, per capire se e’ ancora possibile riconoscerVi una qualche leadership di un movimento politico e di pensiero alternativo alle attuali forme di Governo tirannico, attentatore della Costituzione e negazionista di ogni aspettativa democratica.
Ciancarella Mario
Laura Picchi
Roberto Sensi
Alessio Ciacci